Le voci dei partiti sulla Fase Due. Il vicesegretario del Pd lancia un appello alle banche perché collaborino a garantire liquidità e dice no a ipotesi di rimpasto: “Le ipotesi di manovre di palazzo disorientano i cittadini”. Sì a riaperture anticipate in alcune regioni se i dati lo dovessero permettere
“No a passi falsi”, niente assembramenti, occorre cautela e rispetto delle regole, non c’è una ripresa economica se non c’è una sicurezza sanitaria.
Andrea Orlando, vice segretario del Pd, in un’intervista all’AGI in vista dell’avvio della ‘fase due’, ribadisce la linea del Partito democratico. Sì a riaperture anticipate in alcune regioni se i dati epidemiologici lo dovessero permettere, sì ad un clima di concordia e di collaborazione in Parlamento. No a giochi di palazzo, rimpasti o cambi di governo.
Lo spread è “una tassa sugli slogan”, avverte Orlando, rimarcando come ora bisogna agire e fare attenzione perché per la situazione drammatica potrebbe arrivare l’onda del malessere. Inoltre Orlando rilancia l’appello alle banche affinché collaborino a garantire liquidità. Alla fase due – rimarca – serve anche “un’anima politica” ed è finito il tempo delle politiche restrittive. Infine Orlando rilancia le battaglie del Pd per “una burocrazia zero” e per un sostegno agli investimenti.
“Di fronte a una crisi simile necessarie soluzioni inedite”
“Per la Fase 2 e per la ripartenza sarà fondamentale garantire sicurezza, controlli e certezza nelle regole. Preoccupano ad esempio i possibili assembramenti: bisogna mantenere le distanze. Se si parte bene si potrà pensare rapidamente ad altre aperture. La raccomandazione per tutti deve essere: uscire meno di quanto vorremmo subito, per poi poterlo fare con più sicurezza in futuro”.
Il Pd torna ad insistere sulla necessità di accelerare sulle misure economiche e di adottare ogni tipo di strumento per la ripresa. “A fronte di una crisi senza precedenti che sta provocando importanti cambiamenti sociali ed economici ci troviamo – dice Orlando – a fare i conti con la necessità di trovare soluzioni inedite. I provvedimenti messi in campo nella prima fase emergenziale hanno dato sostegno ai redditi delle famiglie e dei lavoratori e alla liquidità delle imprese. Con il prossimo decreto in preparazione, bisogna ora rafforzare gli strumenti messi in campo e rifinanziare gli interventi a sostegno degli investimenti”.
Un robusto piano di semplificazione
“Ciò va fatto anche attraverso un robusto piano di semplificazione e di sburocratizzazione, che – osserva il vice segretario del Pd – abbiamo chiamato piano ‘Burocrazia Zero’, in grado di indirizzare la ripartenza dell’economia verso innovativi progetti di politica industriale che tengano conto dei nuovi scenari prodotti dal virus”.
“L’obiettivo della nostra proposta – spiega Orlando – è quello di costruire un meccanismo, quando si mette in moto una mole massiccia di finanziamenti, dei metodi e dei percorsi che garantiscano una pronta risposta della Pubblica amministrazione e un alleggerimento del peso che normalmente rappresenta nel nostro Paese”.
Per questo motivo “proporremo una normativa che sia un salto di qualità perché finora si è cercato di intervenire accelerando le procedure, utilizzando lo strumento dell’autocertificazione. Non vogliamo chiedere agli imprenditori, soprattutto quelli più piccoli, di imbattersi in procedure autorizzative quando non è strettamente necessario”.
“Finita una lunga stagione di politiche restrittive”
“È finita una lunga stagione di politiche economiche restrittive e vediamo la necessità di dare ‘un’anima politica’ a questa nuova fase che si apre in un contesto drammatico ma che può e deve diventare un’occasione di profondo rinnovamento”.
“Il Pd – spiega Orlando – è al lavoro per reinventare il sistema Paese con un nuovo modello sociosanitario, un nuovo modello produttivo e un nuovo modello di welfare e sociale. Alle donne sulle cui spalle è gravata e graverà tanta parte della crisi dovremmo dare un ruolo corrispondente nei luoghi che preparano la fase due”.
“Non esiste ripresa senza sicurezza sanitaria”
“È stato chiarito dal governo, come avevamo chiesto, che – aggiunge Orlando – si può pensare ad aperture anticipate in alcune regioni valutando l’andamento delle curve epidemiologiche. Se non c’è un punto di partenza pensare ad aperture sarebbe avventato e velleitario”.
Il vice segretario del Pd chiede dunque cautela e allo stesso tempo sicurezza sui luoghi di lavoro: “Chi andrebbe al ristorante avendo paura di un contagio fuori controllo?”.
Per la ripresa economica è necessario assicurare la sicurezza sanitaria: “Non esiste una ripresa economica senza una sicurezza sanitaria, non si va a trascorrere un week end in un potenziale focolaio. La cautela non è – osserva Orlando – sottovalutazione del drammatico effetto economico del virus ma preoccupazione perché ad imprese già in difficoltà non si prospetti la possibilità di un passo falso”.
“Le banche non stanno facendo il loro lavoro”
“Le misure non stanno dando per alcuni versi risultati immediati non perché non ci sono ma perché le banche non stanno facendo il loro lavoro”.
Orlando torna quindi a chiedere alle banche “un atto di responsabilità”.
“Le banche – dice il vice segretario del Pd – non stanno svolgendo la funzione assegnata dal decreto. Si trincerano dietro argomenti discutibili, dicendo che è scritto male, ma allora perché alcune banche stanno erogando i contributi e altre no? Credo si debba costruire una interlocuzione affinché si sentano in dovere di svolgere fino in fondo il proprio lavoro. Questa è una missione da fare insieme”.
“No a rimpasti, serve un clima di concordia”
“Il governo, grazie agli italiani, sta vincendo la battaglia col virus, come dimostrano i dati di questi giorni. Io non credo che in questo momento la battaglia si risolva con un cambio di organigramma. Il vecchio schema dei rimpasti non ci tirerà fuori dal dramma che stiamo vivendo”. Orlando ribadisce in questi termini l’appoggio del partito democratico all’esecutivo.
“Il Pd sostiene il governo con le proprie idee idee e con responsabilità, che non deriva dal fatto che siamo in maggioranza ma dal ruolo che abbiamo, dalla funzione storica che ci siamo assunti”, osserva il vice segretario del Pd. Concentrarsi dunque sull’emergenza sanitaria e sulla ripartenza economica, “in questo momento le polemiche e le ipotesi di manovre di palazzo contro il governo non servono e finiscono per disorientare i cittadini”.
Il Pd torna ad insistere poi sulla necessità di aprire una fase di collaborazione in Parlamento per far sì che ci sia un clima di concordia. “Non mi rassegno al fatto che non ci possa essere collaborazione tra maggioranza ed opposizioni”, dice il vice segretario dem.
La credibilità di un Paese e della sua classe dirigente è fondamentale, perché lo spread è una tassa sulle stupidaggini e sugli slogan. Il prezzo lo dovremo pagare poi tutti se non sappiamo misurare le parole di fronte a un Paese che sarà costretto a fare i conti con una realtà drammatica”.
Serve per Orlando la credibilità della politica perché- osserva – “ci sarà un’onda di malessere enorme che merita risposte e non propaganda”