8Il Sole 24Ore) Digeriti i malumori per le regole univoche su tutto il territorio nazionale stabilite dall’ultimo Dpcm sul varo della Fase 2 a partire dal 4 maggio, le regioni sono in pressing sul governo per ipotizzare un calendario anticipato di riaperture dei negozi.
Gli ultimi dati della Protezione Civile confermano la discesa della diffusione del virus – con l’incremento dei contagiati totali mai così basso dal 10 marzo – e il governo valuta la possibilità che si possa accelerare ulteriormente il percorso della ripresa.
Apertura negozi biciclette, barche, toelettature
Tutto questo mentre a livello nazionale si va verso la riapertura i negozi di biciclette, di barche e di toelettatura di animali. Lo prevede un decreto del Ministro dello Sviluppo economico, Patuanelli – che non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale – e che modifica il Dpcm del 26 aprile. L’atto inserisce le 3 attività fra quelle che riaprono subito. L’elenco dei codici Ateco, si legge inoltre, dell’allegato 3 del Dpcm del 26 aprile viene modificato con l’inserimento dei codici per noleggio di autocarri; di altre macchine, attrezzature e beni materiali; attività di conservazione e restauro di opere d’arte.
Chi riparte il 18 maggio
Già il 18 maggio, poi, potrebbero riaprire una serie di attività la cui ripartenza era stata prevista per l’inizio di giugno (in base al piano illustrato dal premier ), come bar, ristoranti e parrucchieri. Con un punto fermo: si procederà con la massima cautela e prudenza, con un approccio differenziato a seconda della situazione in cui ogni Regione si troverà nel momento in cui andranno rivalutate le misure contenute nel Dpcm. Più basso sarà l’indice di rischio più sarà possibile aprire.
Conte: non ignoro Regioni, se possibile anticipiamo
«Fino al 17 maggio saranno in vigore le misure contenute nell’ultimo Dpcm. Le Regioni ogni giorno ci forniranno i dati aggiornati. Non ignoro le richieste di alcune Regioni e di alcune particolari categorie di anticipare l’apertura delle rispettive attività. Siamo al lavoro anche per questo, avendo sempre come prioritario l’interesse generale della tutela della salute di tutti i cittadini» ha detto il premier Conte in un’intervista a Affaritaliani.it. Una dichiarazione che si lega a doppio filo con la posizione del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che nei giorni scorsi aveva dato ampia disponibilità ad aperture differenziate nelle diverse aree del Paese, dal 18 maggio in poi.
Bonaccini: se tutto come previsto anticipo riaperture
Che la trattativa sia a buon punto lo lascia intendere Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni: «Se tutto andrà come ci auguriamo – ha detto Bonaccini – i tempi previsti per bar, ristoranti e parrucchieri potrebbero essere anticipati» dal 1 giugno al 18 maggio. Anche se la riapertura ovviamente «deve andare di pari passo con una curva epidemiologica che non torni ad essere preoccupante». Ma in Emilia il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri (Lega), ha già deciso di giocare d’anticipo: i negozi non alimentari potranno essere aperti dall’11 maggio, una settimana prima della data attualmente prevista dal governo.
Zaia: con governo lavoriamo su ipotesi anticipo
Anche il presidente del Veneto Luca Zaia parla di anticipare alcune misure. «Stiamo lavorando con il governo sull’ipotesi di poter avere un anticipo sulle riaperture rispetto alla data del 18 maggio» ha annunciato. «Potrebbe essere l’occasione – ha proseguito Zaia – di dare competenze in maniera differenziata alle Regioni sui propri territori. Se siamo responsabili della salute dei cittadini, è altrettanto vero che il presidente di una Regione possa decidere se aprire.
Le accelerazioni di Calabria e Sardegna
Del resto c’è già chi si è mosso. Dal 30 aprile in Calabria è «consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto». È quanto previsto da un’ordinanza per la fase 2 firmata dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli. Ordinanza impugnata dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia. In Sardegna, invece, dall’11 maggio, potranno riaprire anche parrucchieri e negozi di abbigliamento.