8 Novembre, 2024
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Ultimatum della Corte Costituzionale tedesca alla Bce

(Agi)

La Corte di Karlsruhe giudica ammissibile il ‘Qe’ ma intima: chiarimenti entro tre mesi o la Bundesbank dovrà vendere i titoli finora acquistati. L’ex vicepresidente Constancio: “La decisione può avere un impatto sul programma della Bce”.

Gualtieri: “La sentenza non avrà conseguenze pratiche”.

“Riaffermiamo la primazia del diritto Ue e il fatto che le sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue sono vincolanti per tutte le corti nazionali”. La Commissione europea replica a muso duro alla sentenza della Corte costituzionale tedesca sul programma di Qantitative easing della Banca centrale europea e difende l’autonomia e l’indipendenza di Francoforte e la legittimità delle sentenze della Corte europea di Giustizia, che in un parere del 2017, proprio su richiesta della Corte tedesca, aveva giudicato ammissibile il piano di Qe lanciato dalla Banca Centrale europea nel 2015.

“La Commissione ha sempre rispettato l’indipendenza della Bce nell’implementazione della sua politica monetaria”, dice il portavoce di ursula von der Leyen, Eric Mamer. La difesa dell’indipendenza dell’Eurotower e delle arriva anche per bocca del commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, che ribadisce come la Bce sia una istituzione indipendente e la sua indipendenza e’ alla base della politica monetaria europea”.
E un richiamo ai trattati e all’indipendenza di Francoforte viene rivendicata dal capo della Vigilanza della Banca Centrale Europea, Andrea Enria, che non commenta direttamente la sentenza, ma chiarisce che “l’indipendenza della Bce è sancita dal trattato stesso, sono certo che la Bce agirà utilizzando a pieno la sua indipendenza”.

La decisione dei giudici di Karlsrhue non fa riferimento al pacchetto di misure decise dalla Bce nelle ultime settimane per fronteggiare la crisi economica legata alla pandemia di coronavirus: a marzo l’istituto di Francoforte ha varato un pacchetto di acquisto di titoli per 750 miliardi di euro in funzione anti-spread per frenare la speculazione e dare fiato ai paesi più colpiti e più indebitati.
Ma nella situazione attuale, in cui i governi sono ancora in una impasse sugli strumenti da mettere in campo per aiutare i paesi e si attende la proposta della Commissione sul Recovery Fund, la sentenza della Corte tedesca aggiunge un ulteriore elemento di incertezza. Venerdì è in programma una nuova riunione dell’Eurogruppo e dei ministri delle Finanze europei non hanno ancora trovato un accordo nemmeno sugli strumenti su cui si era raggiunto un compromesso, a cominciare dal Mes.

L’Olanda nei giorni scorsi ha fatto sapere che intende porre una serie di condizioni per dare il via libera definitivo alla possibilità di usare una linea di credito del Meccanismo europeo di Stabilità dedicata alla pandemia del coronavirus: l’Aia chiederà ai paesi che faranno ricorso al Mes la firma di un memorandum d’intesa da parte dei paesi beneficiari, la realizzazione di un’analisi di sostenibilità del debito e prestiti di una durata inferiore a quelli che vengono normalmente concessi dal fondo salva-Stati.

La partita insomma, non sembra finita, malgrado la situazione economica del Vecchio continente appare sempre piu’ fragile. Domani l’esecutivo Ue pubblichera’ le sue previsioni di primavera che si annunciano pesantissime per l’economia dell’eurozona e della Ue. Le previsioni economiche della Commissione europea domani presenteranno un quadro “abbastanza drammatico” per le prospettive dell’Ue in termini di Pil e disoccupazione, annuncia il commissario agli Affari sociali, Nicolas Schmit: “Abbiamo sentito molte cifre e sono abbastanza drammatiche in termini di perdita di Pil – ha detto Schmit – la situazione che ci aspettiamo è abbastanza grave in termini macro-economici, ma anche in termini di difficoltà nel mercato del lavoro e difficoltà per migliaia di imprese, in particolare piccole e medie imprese”.

L’avvertimento di Constancio
Il rischio della decisione della Corte costituzionale tedesca e che l’impatto possa aversi anche sul programma Pepp, quello messo in campo dalla Bce per superare la crisi economica e finanziaria innescata dalla pandemia da Covid-19. “Questo è il grande rischio. In Germania arriveranno immediatamente nuovi ricorsi giudiziari contro la Pepp. La Corte insiste nella ridicola distinzione tra politica monetaria e politica economica e vuole la proporzionalità nei suoi effetti. Un economista tedesco puo’ spiegare cosa significa?”.
Per l’ex presidente della Bce dalla decisione ambigua della corte di Karlsruhe potrebbe scaturire una richiesta alla Bundesbank di vendere i bond detenuti. “Sì – scrive Constancio su Twitter – vogliono un piano per la Bundesbank per vendere le obbligazioni acquistate. Puo’ essere in ‘cooperazione con l’Eurosistema’ e a ‘lungo termine’. Lo Statuto della Bce (nel Trattato) permette operazioni di mercato con obbligazioni sovrane senza menzionare limiti o ingiunzioni di vendita”.
“In base a quale legge le dimensioni del bilancio come strumento di politica monetaria sono vietate dal tribunale tedesco?” si chiede l’ex vicepresidente Bce “o, per dirla in modo diverso: quali leggi devono essere cambiate per porre fine a queste visioni monetarie/economiche senza senso di questi avvocati?”.

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