23 Novembre, 2024
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Conte: “Sono io il garante, lo Stato c’è”. E accelera sulle riaperture

(Agi)  Il presidente del Consiglio spiega l’azione dell’esecutivo per la Fase 2: “Gli italiani hanno risposto presente. Ora tocca a noi”. Poi rassicura gli alleati di governo: “Valorizzerò tutte le proposte della maggioranza”​

In un momento in cui i sondaggi promuovono il governo sulla gestione dell’emergenza sanitaria il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è consapevole che queste settimane sono decisive per la navigazione dell’esecutivo. Innanzitutto per la fase due: “Gli italiani hanno risposto presente. Ora tocca a noi. Lo Stato c’è”, afferma il presidente del Consiglio in un’intervista all’AGI, spiegando di volersi fare “garante” del rilancio dell’Italia in un momento così importante.

Il convincimento è che ci aspetta ancora “un periodo di grande sofferenza” (Conte si dice addolorato per il suicidio di un imprenditore a Napoli) ma “nessuno deve rimanere nel vicolo cielo della paura e della sfiducia”. E accelera anche sulle riaperture. “A chi – afferma il premier – ha ancora l’attività chiusa dico che, continuando con il senso di responsabilità sin qui dimostrato, in molti territori si potranno anticipare le riaperture già nei prossimi giorni di maggio”.

Lavori in corso sul decreto maggio con Conte impegnato a trovare “una sintesi” sulle soluzioni. Anche per il Pd queste sono “settimane decisive” mentre Italia viva fibrilla, dal tema delle regolarizzazione dei lavoratori irregolari a quello del sostegno alle famiglie. “No a tergiversare né a piantare bandierine”, afferma il presidente del Consiglio rivolgendosi ai rosso-gialli e spiegando che “ora gli italiani si attendono una iniezione di fiducia” perché “saremo giudicati non sulle intenzioni ma sui fatti”.

È una partita complicata ma il presidente del Consiglio assicura di voler “valorizzare tutte le proposte della maggioranza”. L’attenzione del Paese è concentrata su temi di ordinaria vita quotidiana. E il presidente del Consiglio spiega di essere consapevole degli sforzi compiuti dai cittadini. La prima preoccupazione è legata alle mascherine: “Aumenteremo la produzione a livello esponenziale e daremo un certo numero di mascherine gratis alle famiglie più bisognose”, promette il premier.

Ma Conte non tende la mano solo ad Italia viva da cui – osserva – stanno arrivando “importanti contributi” e al Pd promettendo di accelerare sul piano degli investimenti pubblici e sul taglio della burocrazia. L’obiettivo è ‘agganciare’ anche le imprese, visto che oggi è mancato il confronto con il presidente di Confindustria Bonomi.

“I prossimi sostegni economici per cittadini e lavoratori saranno più rapidi e sostanziosi di quelli di marzo-aprile”, la prima rassicurazione. “L’Italia è forte se sono forti le sue imprese. Stiamo lavorando fianco a fianco con le imprese e siamo aperti a ricevere tutte le proposte utili e costruttive”, la seconda. E sulle stime della Ue che prevedono un’Italia in forte recessione il presidente del Consiglio spiega che “la sfida è invertire la tendenza”.

Poi dovrà darci una mano proprio l’Unione europea “la cui risposta dovrà essere coraggiosa e adeguata”.

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