8 Novembre, 2024
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Lagarde cerca una soluzione diplomatica con i giudici di Karlsruhe

(Agi)  La presidente della Bce deve trovare una via d’uscita per salvare il ‘quantitative easing’ dopo che la Corte Costituzionale tedesca ha annunciato che, in mancanza di chiarimenti convincenti entro tre mesi, intimerà alla Bundesbank di cedere i titoli acquistati nell’ambito del programma

Nessuno scontro frontale ma la ricerca di una via diplomatica. Sarebbe questa la strategia della Bce nei confronti della Corte costituzionale tedesca dopo lasentenza che ha giudicato parzialmente incostituzionale il Qe. Il presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, spiega una fonte alla Afp, dovrebbe propendere per la “via diplomatica” rispetto a una resa dei conti con la Corte tedesca. I giudici di Karlsruhe hanno chiesto che il consiglio direttivo della Bce “adotti una nuova decisione”, dimostrando che i suoi acquisti di titoli di stato (Qe) non siano “sproporzionati” rispetto al suo obiettivo di stabilità dei prezzi.

La corte tedesca ha sentenziato che se la Bce non darà una spiegazione esauriente entro tre mesi, la Bundesbank non potrà piu’ partecipare al Qe, compromettendo di fatto l’efficacia della politica monetaria della banca centrale alla luce anche dell’estensione della stessa alla lotta contro gli effetti della pandemia con il programma Pepp (Pandemic emergency purchase programme).

Lagarde “cercherà una soluzione diplomatica che protegga l’indipendenza della Bce e che soddisfi le richieste dei giudici”, ha spiegato la fonte. L’ex ministro delle Finanze francese ed ex direttore del Fmi, di professione avvocato, è una donna abituata a trattare e “non vuole aggravare il conflitto”, ha aggiunto la fonte a Afp.

In particolare, i giudici tedeschi hanno chiesto maggiori dettagli sui pro e i contro dei 2.200 miliardi di euro di acquisti di titoli di stato effettuato dalla Bce a partire dal 2015, nell’ambito del programma Pspp (Public sector purchase programme). Quattro membri del consiglio direttivo, sotto anonimato, hanno detto oggi al Financial Times “di non voler rispondere direttamente al tribunale tedesco, sostenendo che una tale mossa pregiudicherebbe l’indipendenza della banca centrale e la esporrebbe alle pressioni di altri tribunali nazionali”.

Martedì, in risposta ai giudici tedeschi, la Bce ha solo detto di “prendere atto” della decisione, senza impegnarsi a soddisfare le loro richieste. I governatori, hanno aggiunto, di essere “pienamente impegnati a fare tutto il necessario” per preservare la stabilità dei prezzi, la giustificazione ultima del Qe. La banca centrale aveva pianificato di lanciare quest’anno un’ampia revisione della sua strategia di politica monetaria poi messa in stand by a causa della pandemia di coronavirus. A gennaio, l’Eurotower aveva osservato che l’esercizio avrebbe riguardato “l’efficacia e i potenziali effetti collaterali del kit di strumenti di politica monetaria sviluppato nell’ultimo decennio”.

In quel periodo, la Bce si è confrontata con le altre banche centrali come la Federal Reserve statunitense e la Bank of England lanciando il Qe sulla scia della crisi finanziaria.
La fonte della Bce ha spiegato ad Afp che tale revisione “potrebbe essere effettuata senza indugio”. Ciò potrebbe rappresentare una via d’uscita per l’Eurotower con la Corte tedesca senza sacrificare la sua indipendenza o sottomettendosi alla giurisdizione nazionale piuttosto che a quella europea.

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