23 Dicembre, 2024
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La Fase 2 nel territorio: le dichiarazioni del sindaci

NDR

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Dichiarazione di Armando Tondinelli, Sindaco di Bracciano

Il Focus di ciò che è stato fatto e si sta facendo, adesso, è naturalmente concentrato sulla Fase 2 ma la nostra Amministrazione non si è fermata un attimo da quando è partito il lockdown la prima settimana di marzo.
Con soddisfazione possiamo dire non solo di aver gestito l’emergenza portando avandi azioni di sostegno alla cittadinanza tutta ma anche di aver proseguito con costanza, solerzia e dedizione l’azione amministrativa.
Sotto il profilo dei Contagi, dobbiamo dire che a Bracciano, almeno per il momento, la situazione è sotto controllo. Abbiamo soltanto due casi positivi al Covid -19 ma il risultato più importante lo abbiamo avuto a seguito dei tamponi effettuati a tappeto a tutti gli operatori sanitari e gli ospiti sia della Casa Famiglia minori, sia della Casa Famiglia anziani che si trovano nel Comune di Bracciano e sono gestite dal Distretto Socio Sanitario: non è stato registrato nessun caso positivo. Tutti negativi nelle nostre strutture significa che la macchina della gestione ha funzionato a dovere e dovremo aver scongiurato i focolai che invece hanno interessato le strutture pubbliche di molti Comuni del Lazio.
Abbiamo distribuito con la Protezione Civile oltre 725 buoni spesa per generi alimentari e prodotti di prima necessità e oltre 450 pacchi alimentari per consentire un sostegno economico alle famiglie che si trovano in gravi difficoltà economiche a causa dell’emergenza Coronavirus.
Abbiamo potenziato i controlli sul territorio organizzando posti di blocco strategici con la Polizia Locale, Polizia di Stato, Carabinieri e Finanza soprattutto sotto le festività pasquali, scongiurando assembramenti di persone per cui ringraziamo le forze dell’Ordine per l’egregio lavoro svolto.
Sempre sotto le festività di Pasqua non abbiamo fatto mancare i gesti di attenzione e vicinanza alla Comunità di Bracciano e abbiamo deposto delle corone di alloro al cimitero comunale per commemorare tutti i defunti.
Abbiamo informato e sensibilizzato costantemente i cittadini a rispettare le regole con tutti gli strumenti possibili di cui disponiamo. Non ci siamo risparmiati un attimo nel fornire risposte, aiuti.
Abbiamo aperto anche un conto corrente per l’emergenza e si è così attivata una grande catena di solidarietà per cui mi sento orgoglioso di rappresentare la cittadinanza di Bracciano, perché i braccianesi sono generosi, attenti e soprattutto capiscono profondamente quanta dedizione è rivolta dall’Amministrazione nei loro confronti.

Nel frattempo abbiamo completamente rifatto il giardino della scuola comunale primaria Tommaso Tittoni di Bracciano, sono stati sanificati tutti locali e adesso il plesso è pronto per accogliere nuovamente i bambini quando terminerà questo lungo periodo di costrizione a casa. Inoltre sono stati installati dei dissuasori per i volatili. Stiamo provvedendo a sanificare i plessi comunali del territorio per accogliere al meglio i nostri ragazzi e abbiamo anche provveduto a pubblicare le modalità di rimborso della refezione scolastica e il trasporto scolastico che si sono interrotti a causa dell’emergenza coronavirus.

Siamo stati tra i primi Comuni del Lazio a recepire le disposizioni della Regione Lazio e a pubblicare l’avviso sul sito istituzionale per la concessione di contributi straordinari per il pagamento dei canoni di locazione 2020 e la modulistica per accedere alle borse di studio.

Abbiamo ripetuto la sanificazione nell’intera Città grazie ai Vigili del Fuoco che hanno lavorato initerrottamente per le strade di Bracciano con l’obiettivo di sanificare le principali arterie e i luoghi più esposti alla frequentazione come aree di sosta, pensiline degli autobus, pompe di benzina, vicino i supermercati e nelle piazze senza dimenticare i luoghi più popolosi e abitati del territorio.

Siamo ripartiti con l’asfaltatura delle strade a Bracciano Nuova, iniziando con via Perugini e stiamo proseguendo con via Omo Morto, via Borsellino, via Bombieri e in via dei Lecci abbiamo preventivamente pensato anche ai disabili abbattendo le barriere architettoniche per permettere a tutti i cittadini di percorrere la strada, ad alta frequentazione e densità abitativa, senza problemi. Abbiamo avviato il cantiere per la costruzione della prima rotatoria in via Braccianese.

Nonostante questa Amministrazione abbia trovato circa 10 milioni di debito, con grande sforzo, abbiamo approvato una variazione di bilancio che permette di stanziare per l’emergenza Covid-19 la cifra di 243 mila euro a fondo perduto. Oggi siamopronti a dare questi fondi. Di questi 243 mila euro, 200 mila sonodestinati ai commercianti, agli imprenditori e alla piccola e media impresa. Mentre i restanti 43 mila euro saranno utilizzati per fornire ancora supporto alle famiglie di Bracciano.

Ovviamente l’attività nella nostra Amministrazione prosegue serrata. Come Sindaco sono riconoscente a tutti i cittadini per il costante sostegno, per l’entusiasmo e per il continuo supporto reciproco e sinergia che si è venuta a creare. Come dico sempre, forza Bracciano! Insieme ce la faremo! E quando usciremo dall’emergenza e ricomincerà la vita di tutti i giorni avremo più consapevolezza, ancora più amore e attenzione per la nostra suggestiva Città che si affaccia su uno dei più bei laghi del mondo che abbiamo il dovere di tutelare.

Il Sindaco Armando Tondinelli

 

Dichiarazione di Emanuele Rallo, Sindaco di Oriolo Romano

Sicuramente c’era molta attesa sulla fase 2, e alcune incertezze di Governo e Regione, chiarite con circolari e faq anche la domenica stessa, non hanno aiutato. Nell’incertezza, una parte cospicua della cittadinanza, stante anche le notizie confortanti che provenivano e provengono dal fronte sanitario, ha sostanzialmente inteso il 4 maggio come una sorta di “liberi tutti”, un momento, comprensibile, quasi catartico dopo le restrizioni dei precedenti 50 giorni.
Ora il punto è capire che equilibrio ci sarà e sarà possibile ricercare tenendo conto da una parte della voglia dei cittadini di recuperare una sorta di confortevole normalità e dall’altra la necessità di non abbassare la guardia dal punto di vista di un possibile ritorno del contagio.
La realtà è che oggi non abbiamo risposte di lungo periodo, e anzi la ricostruzione di nuova normalità è avvolta dall’incertezza, e ciò chiaramente inquieta, a tutti i livelli, perché è sempre ciò che è sconosciuto a riempire di paure e di dubbi il genere umano.
A mio giudizio, un ruolo importante nella ricostruzione di nuovi modelli di incontro, di divertimento, di godimento, lo rivestirà lo spazio pubblico, le piazze, i parchi, che se ben gestiti possono diventare (come del resto lo erano in passato) nuovi luoghi di sperimentazione e di incubazione di pratiche ricreative, culturali e perfino turistiche rifondate, plasmate sul concetto di piccolo, di sostenibile, e quindi attrattive rispetto alle sensibilità che si stanno diffondendo, e anche rispetto alle necessità dettate dall’epidemia.
In tal senso la dimensione del borgo è forse la più idonea per poter ragionare sul futuro. Non per compensare le difficoltà delle metropoli, della capitale, bensì per ricercare un equilibrio spesso scarsamente considerato, e forse opportuno anche oltre il momento emergenziale. A Oriolo stiamo provando a esplorare ragionamenti che si confrontino fino in fondo con l’eccezionalità del momento, non solo con interventi di supporto agli esercizi commerciali maggiormente colpiti dalla crisi, bensì anche con una rilettura degli spazi pubblici, la possibile pedonalizzazione di alcune aree più significative, la riscoperta anche degli spazi secondari, il protagonismo della comunità attraverso i suggerimenti che possono provenire dai cittadini, il dialogo con il Museo di Palazzo Altieri e con importanti attori esterni.
L’orizzonte oggi è ancora confuso, ciò che però appare chiaro è che per provare a incamminarci verso il futuro le comunità hanno bisogno di coraggio e dello sviluppo di un dialogo collettivo. Senza, la paura rischia di bloccarci, anche oltre l’emergenza.

 

 

Dichiarazione di Bruno Bruni, Sindaco di Manziana

La cosiddetta Fase 2 si è caratterizzata in questa prima settimana da un sentimento contrastante di paura e speranza.
Da un lato è stata tangibile la gioia di riacquistare libertà per mesi sospese (su tutte la possibilità di camminare nuovamente tra i giganti verdi del nostro bosco di Macchia Grande), dall’altro il timore di tuffarci in una realtà che non assomiglia più a quella che conoscevamo fino allo scorso febbraio.

Operativamente il paese lentamente sta riprendendo vita: le strade vuote e spettrali dei mesi di marzo e aprile sembrano lontane. Vedere di nuovo i bambini accompagnati dalle proprie mamme o dai propri papà (purtroppo senza amichetti…mi spiace, bimbi!) è un segnale concreto di una rinascita. Ma sicuramente l’aria che si respira non è quella abituale. E’ stato riaperto il cimitero (in questi mesi curato come se non fosse mai stato chiuso), le chiese del paese hanno riaperto i battenti per la preghiera individuale, l’isola ecologica è nuovamente attiva ed è ripartito anche il mercato settimanale (anche se con i soli banchi di alimentari), simbolo di quella economia locale che lentamente rinasce e prova a ripartire. Ma in paese le saracinesche chiuse sono purtroppo ancora molte e più passa il tempo e più quei Concittadini, che con la propria attività vivevano, sono oggettivamente in difficoltà, lacerati dalla voglia di ripartire e dalla paura di non riuscire a farlo.

A livello di controlli, con le dovute e purtroppo inevitabili eccezioni (ragazzi il virus non fa eccezioni di età… non potete tenere gli stessi comportamenti di prima!), i Cittadini si stanno comportando con senso di responsabilità: l’utilizzo delle mascherine sembra ormai famigliare, così come il mantenimento delle distanze di sicurezza e di tutti quegli accorgimenti utili a ridurre le occasioni di contagio.
In questo periodo purtroppo, mi spiace dirlo, quello che è mancato, soprattutto nei giorni iniziali, è stata la chiarezza da parte delle Istituzioni sovra-comunali: i Cittadini (ma anche gli uffici comunali che avevano contatto con la Cittadinanza) si sono trovati di fronte un susseguirsi quasi infinito di norme, eccezioni ed interpretazioni, con rimandi ora nazionali, ora regionali. Un caos più totale nel quale speriamo di esserci barcamenati al meglio, fornendo indicazioni chiare e tempestive.

 

 

Intervista a Claudia Manciucchi, Sindaco di Trevignano Romano

 

Come si è organizzato il Comune di Trevignano Romano dopo il 4 Maggio?

Dopo circa due mesi di chiusura delle città, delle scuole, di serrande abbassate, il 4 maggio è finalmente arrivato. In un breve articolo, pubblicato domenica scorsa su face book, ho rivolto una raccomandazione, a tutti i concittadini, affinché anche dopo il 4 maggio, mantengano integro quel senso di responsabilità e di attenzione, avuto fino ad oggi nel gestire e compiere le azioni quotidiane. In particolare modo, durante questa fase di parziale ripartenza, ho chiesto il rispetto e il mantenimento del distanziamento sociale, di indossare guanti e mascherine, di lavarsi spesso le mani e di rispettare, inoltre, il divieto di assembramento. In tutto questo periodo di austerity e di grandi restrizioni, tutta l’Amministrazione Comunale, avvalendosi dell’eccezionale contributo della protezione civile, dei volontari e delle associazioni, si è concentrata soprattutto sui bisogni primari dell’individuo, delle famiglie e su coloro che maggiormente si trovano in difficoltà. Nel periodo Covid – 19, dove tutto sembrava essersi fermato ed il tempo non passava mai, sono emersi ancora una volta in modo preponderante, e non poteva essere altrimenti, considerate la flebili disponibilità dei Comuni, i veri valori di vita: Solidarietà, unità e aiuto reciproco. Insomma il noi e l’interesse primario della Collettività sono stati i protagonisti indiscussi di questi cinquanta giorni.
Dopo l’emissione del DPCM del 26 aprile u.s. dal quale emerge la volontà di un graduale e cadenzato ritorno alla precedente normalità e quotidianità, ammesso che ciò sia ancora possibile, l’Amministrazione Comunale, in attesa del 4 maggio, si è concentrata su alcuni importanti punti riguardanti le modalità di ripartenza ed il sostegno alle attività commerciali, fortemente e giustamente preoccupate di cosa gli aspetta in futuro, con le quali, ha avviato una serie di incontri.
Inoltre abbiamo disposto la riapertura dal 4 maggio, del cimitero, manutenuto durante tutta la sospensione, dagli operatori comunali. Dal 4 maggio sono stati riavviati:
a) il trasporto pubblico;
b) l’attività motoria eseguita in forma singola e mantenendo sempre il distanziamento sociale necessario;
c) l’esercizio della pesca professionale e sportiva.
Dal 6 maggio è stata nuovamente aperta al pubblico l’isola ecologica, mentre il tradizionale mercatino del venerdì ha riaperto, per le sole attività alimentari, venerdì, 8 maggio. Il parco giochi, per ora rimarrà chiuso. In tema di spostamenti mi preme raccomandare la massima attenzione e collaborazione da parte di tutti. Infatti, il Governo ha autorizzato gli spostamenti all’interno della propria regione ed ha fornito il testo di una ulteriore autocertificazione che va sempre portata con noi. Ricordiamolo, siamo ancora in emergenza e non dobbiamo vanificare i sacrifici fatti fino ad oggi.

Può fornire una valutazione concreta sia sugli aspetti Sanitari e sulla ripresa economica della prima settimana e/o dopo una decina di giorni max.

Ritengo che la salute non sia solo un valore intrinseco e necessario per l’individuo ma è anche un veicolo, un elemento essenziale per la crescita, lo sviluppo e per consentire ad una popolazione di raggiungere il pieno potenziale economico.
Anche per tale motivo l’Amministrazione ha osservato e tutt’oggi fa rispettare i precetti, le regole e le limitazioni impartite dal Governo su suggerimento di esperti e dei sanitari per tutelare il bene salute. Devo dire con tutte le dovute cautele e forse anche con un po’ di scaramanzia, che fino ad oggi, Trevignano Romano, a parte il caso di due concittadine operatrici sanitarie che hanno contratto il virus nello svolgimento delle loro funzioni lavorative, in ambito non comunale, non ha annoverato casi di positività al virus. Colgo l’occasione per inviare a loro – che rappresentano unitamente alle altre categorie professionali in campo medico, il nostro orgoglio nazionale – a nome di tutta l’Amministrazione comunale e della cittadinanza, l’augurio di una pronta guarigione, che in un caso è già avvenuta. Voglio, inoltre, esprimergli il più vivo e affettuoso ringraziamento, la vicinanza e la nostra incondizionata gratitudine per aver svolto con dedizione e senza esitazione il proprio lavoro e pur conoscendone la pericolosità, hanno posto a rischio la propria vita per il benessere della collettività. Giovani donne come loro, mogli, madri, ottime professioniste, appassionate del proprio lavoro, trasmettono vitalità e energia a tutta la Società e quel senso di dignità, di rispettabilità, di efficienza e quel calore umano che ci rende più speranzosi e ottimisti nel dover affrontare le difficili sfide che l’Italia e noi con Lei ci accingiamo ad affrontare.
E’ certo che una riapertura – non riapertura, come quella consentita ai bar che possono commercializzare solo prodotti da asporto, o quella di consentire ad altri esercenti di far fare una fila ai clienti, fuori del proprio negozio prima di acquistare la merce, non da l’immagine esatta della misura della ripartenza. Tuttavia i precetti per ripartire sono quelli espressi nel DPCM del 26 aprile e a Trevignano tutti gli esercenti, per il benessere collettivo, stanno operando nel pieno rispetto del decreto. Ci sono comunque file di persone distanziate tra loro fuori dei negozi, in attesa del loro turno.

 In questo delicato momento cosa vuole dire ai suoi concittadini?

Trevignano ed i suoi abitanti, come il resto delle città italiane, in questo periodo di covid – 19 hanno sofferto molto. Dal 4 maggio u.s., rispettando le regole, hanno ricominciato a vivere il lago, il bosco, il Paese, i negozi. Sarebbe un bel segnale se le azioni che si potranno compiere a breve, saranno gesti sempre più importanti. Tuttavia, dovremo anche accettare che le abitudini precedenti non possano essere ripristinate. In questo periodo, per esempio, c’è stata un’amplificazione del settore digitale e credo che questo ambito contribuirà a modificare stabilmente il modo futuro di lavorare e di studiare. Del resto, il mondo e l’uomo con lui, sono cambiati più volte e, anche questa volta, potrebbero essere destinati a nuovi stravolgimenti. La crisi dell’economia prima, la pandemia adesso hanno provocato danni devastanti e nuove realtà di vita. L’Italia va sicuramente ricostruita e gli italiani rassicurati con azioni concrete. Saranno determinanti, in proposito, i provvedimenti economici, fiscali e normativi che verranno presi e quale ampiezza avrà la riorganizzazione dello Stato.
Dovremo essere pronti, ritrovare la forza e credere nelle nostre capacità. Occorrerà prestare attenzione a come i vari settori del lavoro si reinventeranno e quali nuove realtà nasceranno. Dovremo adattarci ai sacrifici di una nuova quotidianità, dove ognuno di noi dovrà fare la propria parte e, soprattutto, lo Stato dovrà, senza esitazioni e ritardi, fare la sua. Un dato comunque è importante: noi abbiamo scelto di vivere in questo magnifico territorio e gradualmente e con responsabilità stiamo partendo di nuovo e questo importante segnale di vita, dopo un morbo così letale, è la cosa più importante.

 

 

Intervista ad Alessandro Bettarelli, sindaco di Canale Monterano

 

Fase due a Canale Monterano. Come sta andando?

“Come tutte le fasi di passaggio presenta evidenti disparità tra chi è rimasto alla precedente e chi è già proiettato alla successiva. Spero quindi nell’arrivo di una veloce fase tre, per un progressivo ma chiaro ritorno ad una normalità per tutti, magari passando per una differenziazione per regioni, visto che, come sempre tra Nord, Centro e Sud la situazione è molto diversa. C’è da dire che Canale ha vissuto la lotta al Coronavirus con grande responsabilità ed i risultati mi sembra siano stai più che buoni. Sia quando c’è stato da contenere l’espandersi della diffusione, sia quando c’è stato da riaprire progressivamente alla normale vita quotidiana. L’essere ancora “paese” forse ci ha aiutato, sia nei meccanismi di controllo sociali attivati, sia in quelli assistenziali, pubblici o privati, posti in essere. E così il 4 Maggio Canale è stato pronto a ripartire con calma, ma con fermezza. Non avevamo applicato strane normative locali da cambiare e quindi anche a livello amministrativo è stato più semplice. Nessuna fuga in avanti da correggere, ma una precisa rispondenza del locale alle scelte nazionali e regionali.”

Sul fronte amministrativo?

“Siamo ancora con il personale in smart working e gli uffici aperti su appuntamento, ma la macchina burocratica non si è mai spenta. Questa settimana sono ripresi i lavori pubblici, presso la Scuola dell’Infanzia di Canale e il Cimitero, e gli scavi per la metanizzazione e la fibra. Abbiamo ancora un anno di mandato davanti e dovremo chiudere il più possibile i progetti avviati, consapevoli che a chi verrà dopo non lasceremo mutui più alti, ma contributi presi da spendere per Canale e Montevirginio.”

Come saranno i prossimi mesi?

“È sicuro che il senso della responsabilità di ciascuno di noi farà la differenza, visto che con l’allargamento delle prescrizioni sarà difficilissimo tenere la gente a distanza forzata. I cittadini di Canale e Montevirginio, l’ho detto più volte, si sono comportati benissimo fino ad oggi. Tutti insieme abbiamo dimostrato di essere una vera squadra in questa battaglia senza precedenti contro il virus, ma non è finita, stiamo ancora giocando la partita e non possiamo permetterci di perderla. Chiedo a tutti di continuare a fare i sacrifici necessari per potere uscire definitivamente dallo stato d’emergenza, ma chiedo anche allo Stato di fare lo Stato. Il Decreto Aprile è diventato Decreto Maggio, di cassa integrazione e rimborsi alle partite iva sappiamo ormai tutti. Nella difficoltà i Comuni hanno fatto la loro parte, agendo velocemente e senza sprechi. I meccanismi dello Stato si sono invece a volte inceppati. Inutile fare proclami a cui non possono seguire le misure concrete. Una persona non può aspettare mesi per i rimborsi annunciati. Chi ha ruoli di responsabilità deve dare per primo l’esempio e assicurarsi che gli slogan non rimangano tali.

Che cosa vuol dire ai propri concittadini?

“Sono sicuro che continueremo a dimostrare di essere una comunità responsabile e unita. Più saremo rispettosi delle regole, prima torneremo a vivere con maggiore spensieratezza il nostro paese. Continuate a dare l’esempio come avete fatto finora.”

 

Vista di Anguillara Sabazia nella Fase 2

 

Vista di Bracciano nella Fase 2

 

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