Massimo Andreoni, ordinario di malattie Infettive dell’Università di Roma Tor Vergata e direttore scientifico della Società Italiana di medicina infettiva e tropicale (Simit), ha parlato del tema ventilatori e aria condizionata facendo dei precisi distinguo:
«Più che il condizionatore andrebbe evitata la ventilazione, che fa aumentare la distanza percorsa dal virus. Mettersi sottovento spinge le particelle che possono così viaggiare oltre il metro e mezzo». L’infettivologo ha parlato ad Agorà, su Rai Tre.
Quanto alla sanificazione dei negozi, prosegue l’esperto «non è necessario sanificare ogni volta che entra una persona e ne esce un’altra, bisogna sanificare all’inizio e alla fine della giornata. L’ipoclorito di sodio può essere usato» e tutti i clienti oltre i commercianti «devono usare sistemi di protezione».
Gli abiti sono sicuri
«Il virus non entra attraverso la pelle, è tutto ciò che noi tocchiamo e portiamo alla bocca. Se proviamo una camicetta, la togliamo, ci laviamo le mani e stiamo tranquilli. Sono le mani, ciò che tocchiamo». Così Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit – Società Italiana Malattie Infettive, ad Agorà su Rai3 in merito all’eventuale presenza del virus sugli indumenti e alla necessità o meno di sanificarli. «Le mascherine Ffp2? Non servono ai cittadini, servono soltanto al personale sanitario quando si trova in circostanze particolari che vuol dire, mediamente, entrare in una stanza di malati in cui c’è una quantità di virus molto importante. L’Oms, che pensa per tutto il mondo, dice: la mascherina se non ce l’hai fabbricatela da solo perché è meglio di niente. Esistono anche dei tutorial, normalmente si fanno con due strati di materiale», spiega aggiungendo che «mettere più cose insieme dà maggiore tranquillità e sicurezza, quindi: mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani sono tutte cose che vanno fatte».
(La Stampa)