23 Dicembre, 2024
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Bonus bici (anche elettriche) e monopattini, cosa c’è da sapere

Fissato al 60% della spesa sostenuta e comunque non superiore a 500 euro. Previsti anche incentivi per il trasporto pubblico locale e regionale.

Nelle città, per incentivare la mobilità alternativa arrivano corsie ciclabili e la ‘casa avanzata’ ai semafori

La mobilità sostenibile potrà contare su 120 milioni di euro di stanziamento. Lo ha stabilito il decreto Rilancio appena annunciato dal governo, che comprende i fondi per favorire l’acquisto di monopattini elettrici e biciclette, normali o con pedalata assistita. Previsti anche stanziamenti per ridurre le tariffe degli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico locale, ma con modalità e risparmio che non sono ancora stati chiariti.

Si tratta del ”bonus bici” e ”bonus rottamazione”, due misure volte a promuovere una mobilità alternativa nella Fase 2 e nelle successive, non ancora attive ma che dovrebbero essere definite nei prossimi giorni.

Bonus bici: 60% di 500 euro

Già ribattezzato il “bonus bici”, prevede il rimborso del 60% della spesa per l’acquisto di biciclette (anche a pedalata assistita), monopattini, segway, monowheel e hoverboard per un valore massimo di 500 euro. Il bonus è retroattivo, cioè valido per gli acquisti avvenuti a partire dal 4 maggio scorso e fino al 31 dicembre 2020. “Il buono mobilità”, si legge nel decreto, “può essere richiesto per una sola volta”.

Chi ne ha diritto

Possono usufruire del bonus mobilità del valore massimo di 500 euro tutti i cittadini maggiorenni residenti nei Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Ma anche quelli dei capoluoghi di Regione, delle Città metropolitane (che in tutto sono 14, tra le quali Milano, Roma, Bologna, Catania e Cagliari) e dei capoluoghi di Provincia. Sono esclusi quindi parte dei pendolari, studenti e lavoratori fuori sede che hanno il domicilio in città ma hanno mantenuto la residenza nel luogo di provenienza. Possono usufruirne invece i pendolari che abitano nei comuni della cintura delle grandi città metropolitane.

Non vale per scooter elettrico

Il bonus bici vale per l’acquisto dei mezzi elettrici sopra elencati, ma non per lo scooter elettrico. Rientrano tutti i “veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”, si legge nel decreto.

Come viene erogato?

L’erogazione non è ancora stata definita. L’ipotesi è quella di fornire a breve una piattaforma online cui accedano venditore e acquirente. Una volta caricato lo scontrino che attesta la spesa, dopo l’acquisto, il bonus verrebbe accreditato. In alternativa, il commerciante farà lo sconto direttamente all’acquirente per poi recuperare la differenza fornendo i documenti di vendita tramide la stessa piattaforma.

Bonus mobilità: 1.500 euro per la rottamazione

Dal 2021 al pacchetto mobilità andrà ad aggiungersi la possibilità di rottamare (dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021) la propria auto dalla classe Euro 3 in giù o il motociclo omologato fino alla classe Euro 2 ed Euro 3, se a due tempi. Si tratta di un “buono mobilità” per la rottamazione – cumulabile con quello per l’acquisto delle bici – pari a 1.500 euro per ogni autovettura e 500 euro per ogni motociclo. La cifra ottenuta dal bonus potrà essere spesa (anche dai famigliari conviventi) per l’acquisto nei tre anni successivi di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale, di biciclette (anche a pedalata assistita) e di veicoli per a propulsione prevalentemente elettrica per uso individuale.

Chi ne avrà diritto

Il buono per la rottamazione è riservato ai soli residenti nei Comuni con più alta concentrazione di smog, quelli cioè che sforano abitualmente i limiti di concentrazione nell’aria di polveri sottili e biossido di azoto (individuate dalla direttiva 2008/50/CE) e che hanno portato l’Italia a essere oggetto di due procedure di infrazione da parte della Ue.

‘Casa avanzata’ e corsie ciclabili

Il decreto Rilancio introduce altre due novità che vanno a modificare il codice della strada: la ‘casa avanzata’ e le corsie ciclabili. La casa avanzata è una linea di arresto predisposta per le biciclette, in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per gli altri veicoli. Verrà prevista anche agli incroci con semafori, per le strade in cui il limite massimo non sia oltre i 50 km/h. La casa avanzata deve stare almeno a tre metri di distanza rispetto alla linea di arresto dei veicoli e serve, quindi, per separare lo stop delle bici da quello delle vetture. Ma c’è di più: anche e-bike e monopattini elettrici ai semafori potranno fermarsi in prima linea.
La corsia ciclabile sarà una parte della carreggiata, posta sulla destra, delimitata da una striscia bianca discontinua per permettere la circolazione delle bici nelle strade urbane sullo stesso senso di marcia dei veicoli. Il simbolo delle bici segnalerà il passaggio, ma in effetti sarà una corsia a uso promiscuo, il che vuol dire che le auto – in caso di necessità – potranno utilizzarla. I Comuni avranno facoltà di realizzare corsie riservate per bici e monopattini ricavandole dalle

(La Repubblica)

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