Previsto un nuovo Consiglio dei ministri, alle ore 12, ma all’ordine del giorno dovrebbero esserci solo alcune leggi regionali in scadenza.
Per l’approvazione del dl invece bisognerà aspettare almeno sabato: si attendono i dati epidemiologici che determineranno le ripartenze differenziate e in agenda c’è un nuovo confronto con i governatori
Sarà un decreto e non più un Dpcm a regolare il nuovo allentamento del lockdown che avrà inizio il 18 maggio. Per sapere le nuove regole della Fase 2 bisognerà però aspettare il fine settimana: domani, venerdì, è previsto infatti un nuovo Consiglio dei ministri, alle ore 12, ma all’ordine del giorno dovrebbero esserci solo alcune leggi regionali in scadenza. Al momento infatti la tabella di marcia prevede un nuovo vertice tra il governo e le Regioni, con il varo del decreto che slitterà a sabato, se non a domenica.
Da lunedì, comunque, le novità non mancheranno. Ma le riaperture nelle singole Regioni dipenderanno dai dati epidemiologici locali, che stabiliranno le ripartenze in base alle linee guida dell’Inail approvate dal comitato tecnico scientifico e inviate oggi dal governo ai territori. Ora l’esecutivo aspetta proprio i dati sull’andamento del contagio che devono arrivare dalle Regioni: probabile sia forniti domani, durante il confronto tra i governatori e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza.
Sicuramente nel cdm di domani ci sarà una discussione sul decreto che il governo si appresta a varare, ma ci sarà anche un passaggio con il Comitato tecnico scientifico e con la task force guidata da Vittorio Colao. I tempi però sono strettissimi e il governo dovrà far la tara tra le richieste che arrivano dalle Regioni, lo schema messo a punto dal ministero della Salute per soppesare tutti i rischi e le posizioni diverse – sulle riaperture – delle anime che convivono nella maggioranza di governo.
Sarà comunque un decreto, come annunciato ieri dal premier Conte, che quindi -a differenza dei consueti Dpcm finiti nel mirino delle opposizioni- dovrà passare per un Consiglio dei ministri e poi dal Parlamento. All’intero sarà prevista, ad esempio, la fine dell’autocertificazione per gli spostamenti all’interno della stessa Regione. Poi sarà possibile riaprire negozi, bar e ristoranti, parrucchieri e centri estetici, che in un primo momento sarebbero dovuti restare chiusi fino al primo giugno. Sì, quindi, a cene e caffè con gli amici all’interno delle proprie abitazioni come nei locali, pur sempre con le dovute cautele e rispettando le misure di sicurezza. Bisognerà, invece, con ogni probabilità, attendere il 25 per tornare in palestra. Ma tutto dipenderà dai dati epidemiologico che racconteranno come sono andati i primi giorni di Fase 2 post 4 maggio. E dal confronto con i governatori.
(Il Fatto Quotidiano)