Bagarre in Aula: deputati leghisti e di Fratelli d’Italia si tolgono la mascherina per reazione all’intervento del deputato del M5s Currò
La Camera approva il decreto Covid. I sì sono 241, i “no” 166 e 5 gli astenuti. Il provvedimento definisce con legge la durata dell’emergenza coronavirus al 31 luglio e conferma la possibilità del Governo di ricorrere a Dpcm per imporre limitazioni ai cittadini definendole però in modo stringente. Il testo passa al Senato.
Durante l’esame del testo c’è stata bagarre in Aula perché i deputati della Lega e di FdI si sono tolti le mascherine per inveire contro il 5 Stelle Currò che stava criticando le regioni del centrodestra per come hanno gestito la pandemia. Gli animi erano già surriscaldati nel dibattito sui problemi dei frontalieri, con accuse della Lega all’operato del governo, quando è intervenuto Currò che ha invece ribaltato le accuse al centrodestra per la gestione della pandemia nelle regioni che governa.
A quel punto diversi deputati di Lega e Fdi per strillare si sono tolti o abbassati la mascherina,
subito richiamati dal vicepresidente Fabio Rampelli, che li ha ripetuti invitati a avere “un comportamento che sia consono all’istituzione parlamentare e sia di esempio ai concittadini”.
E’ quindi intervenuto Nicola Fratoianni che, con tono alterato, ha ricordato che la pandemia “non è uno scherzo”; “è una vergogna che deputati della destra – ha aggiunto – si tolgano la mascherina per urlare, insultare e sputacchiare”.
Francesco Lollobrigida (Fdi) ha a sua volta ricordato che il suo gruppo già a febbraio aveva sollecitato l’uso della mascherina in Parlamento, all’epoca contrastato dalla maggioranza, e parole analoghe le ha pronunciate Matteo Dall’Osso (Fi). Alla fine Rampelli è riuscito a ricondurre l’aula alla calma e a riprendere la discussione dell’ordine del giorno sui frontalieri con la Svizzera.
(Ansa)