8 Novembre, 2024
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La nuova sanità: infermieri di territorio, ambulanze Covid e terapie intensive

Ci sono 3,25 miliardi sul Decreto rilancio. Per prevenire a casa e rendere più sicuri ed efficaci gli ospedali

ROMA – L’intero investimento sulla sanità del Decreto rilancio, approvato ieri in Consiglio dei ministri, è pari a 3,25 miliardi di euro. Il potenziamento della sanità territoriale è la prima voce di quiesto “Rilancio salute” che ridisegna il Servizio sanitario nazionale dopo la prima fase dell’emergenza coronavirus.

Per il territorio l’investimento complessivo è pari a 1 miliardo e 256 milioni di euro e finanzierà assistenza domiciliare, rete territoriale e Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), monitoraggio domiciliare, strutture territoriali di isolamento, attività di infermieri di famiglia e assistenti sociali.

Assistenza domiciliare

Questi 1,325 miliardi serviranno per far crescere sul territorio, con personale dedicato, le azioni terapeutiche e assistenziali domiciliari. L’assistenza ai pazienti ultra 65 enni passerà dagli attuali 610.741, pari al 4 per cento della popolazione over 65, a 923.500, pari al 6,7 per cento. Un tasso che porta l’Italia al di sopra della media Ocse, attualmente del 6 per cento. Sono raddoppiati i servizi per la popolazione minore di 65 anni: si andrà dagli attuali 69.882 assistiti a domicilio, pari allo 0,15 per cento della popolazione under 65, a 139.728, pari allo 0,3 per cento. Le risorse stanziate per il personale e i servizi sono di 733.969.086 euro.

Rete territoriale e Usca

In tutte le Regioni e le Province autonome verrà potenziata l’attività di sorveglianza attiva a cura dei Dipartimenti di prevenzione, in collaborazione con i medici di Medicina generale e i pediatri di libera scelta. Viene disposto l’incremento dei controlli nelle residenze sanitarie assistite (Rsa), anche attraverso la collaborazione di medici specialisti. Sul territorio sarà aumentata la funzionalità delle Usca, deputate al supporto dei servizi di assistenza domiciliare, anche reclutando al loro interno medici specialisti ambulatoriali convenzionati. Risorse stanziate per personale e servizi: 61 milioni di euro.

L’infermiere di quartiere

E’ previsto il rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali, per potenziare l’assistenza domiciliare integrata ai pazienti in isolamento domiciliare e ai malati cronici, disabili, persone con disturbi mentali o in situazioni di fragilità. Con questo obiettivo viene introdotta la figura dell’infermiere di quartiere, 9.600 nuovi infermieri, 8 ogni 50mila abitanti, anche a supporto delle Usca. Risorse stanziate per le nuove assunzioni: 332.640.000 euro. Si aumenta inoltre, con 10 milioni di euro, la disponibilità del personale infermieristico a supporto degli studi di medicina generale, per fronteggiare l’emergenza.

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Monitoraggio domiciliare

Per una maggiore sorveglianza sanitaria domiciliare sarà potenziato il monitoraggio, anche attraverso l’uso di App di telefonia mobile. Tutto ciò permetterà di coordinare al meglio i servizi d’assistenza necessari ai pazienti, che riceveranno in dotazione anche i saturimetri per misurare i livelli di ossigenazione, e di individuare subito un eventuale peggioramento clinico di un assistito a domicilio o in una residenza alberghiera, mettendo in moto una tempestiva ospedalizzazione. A questo scopo saranno attivate centrali operative regionali, dotate di apposito personale e di apparecchiature per il telemonitoraggio e la telemedicina. Sono state stanziate risorse per personale, infrastrutture e strumentazioni pari a 72.271.204 euro.

Assistenti sociali

Per la valutazione complessiva dei bisogni dei pazienti e l’integrazione con i servizi socio-sanitari, le Usca saranno integrate dalla figura degli assistenti sociali regolarmente iscritti all’Albo professionale. Risorse stanziate: 14.256.000 di euro.

Strutture territoriali di isolamento

Laddove per applicare le misure di isolamento domiciliare e di quarantena, o per ospitare pazienti dimessi dagli ospedali, sia necessario disporre temporaneamente di immobili alternativi al domicilio privato, Regioni e Province autonome potranno stipulare contratti d’affitto con strutture alberghiere o di tipologia analoga. Verranno stanziati fondi per infermieri, operatori tecnici assistenziali, sanificazione, formazione del personale alberghiero, lavanderia, manutenzione delle strutture per un totale di  32.497.693 euro.

Riorganizzare la rete ospedaliera

E’ il secondo pilastro del ‘Rilancio Salute’, sostenuto nel Dl Rilancio da un investimento complessivo pari a 1 miliardo e 467 milioni. Priorità: garantire un’assistenza pronta e adeguata ai pazienti più gravi che necessitano cure intensive. Filo conduttore delle misure previste: la creazione, il mantenimento o l’implementazione di percorsi rigorosamente distinti per pazienti Covid o non Covid. Ecco il dettaglio degli interventi, spiegati dal ministero della Salute.

Terapie intensive e ospedali mobili

Vengono consolidati stabilmente 3.500 posti in più in Terapia intensiva. Si passa da un numero di 5.179 (pre-emergenza) a 8.679, con un incremento del 70 per ento. A questi si aggiunge la predisposizione alla Terapia intensiva, con la sola implementazione di ventilazione meccanica e monitoraggio, di 2.112 posti letto di terapia semintensiva. Inoltre si aggiungono 300 posti letto di terapia intensiva suddivisi in 4 strutture movimentabili, pronte per essere allestite in breve tempo nelle zone ad accresciuto fabbisogno. Questo porta la disponibilità di terapie intensive a 11.091 posti letto speciali, +115 per cento rispetto alla disponibilità in pre-emergenza.

Terapie semintensive

Si incrementano stabilmente su tutto il territorio nazionale anche 4.225 posti letto di terapia semintensiva, di cui il 50 per cento prontamente convertibile: potranno essere trasformati immediatamente in vere e proprie postazioni di rianimazione con la sola integrazione di apparecchiature di ventilazione e monitoraggio.

Pronto soccorso

Tutti i pronto soccorso e Dea saranno ristrutturati e riorganizzati, prevedendo la separazione delle strutture (Covid e no Covid), l’acquisto di attrezzature, la creazione di percorsi distinti per i malati Covid-19 e di aree di permanenza per i pazienti in attesa di diagnosi.

Covid-Ambulance

Saranno acquistati mezzi di soccorso ad alto biocontenimento, da utilizzare per trasferimenti di pazienti Covid-19, per dimissioni protette o per trasporti interospedalieri. Prevista anche la dotazione di personale dedicato con medico, infermiere e autista-barelliere.

Nuove assunzioni, incentivi, formazione.

Riguarda il personale il terzo capitolo dell’operazione “Rilancio salute”. Gli interventi previsti dal Dl Rilancio per supportare i professionisti del Servizio sanitario nazionale dopo la fase più acuta della crisi coronavirus. Un investimento complessivo pari a 526 milioni di euro così ripartiti, spiega il ministero della Salute.

Incentivi al personale

E’ previsto l’incremento delle risorse per straordinari del personale ospedaliero, indennità contrattuali, produttività e risultato. Risorse stanziate: 190 milioni di euro. Altri 241 milioni serviranno per assunzioni di altro personale.

Formazione

E’ previsto un incremento di 4.200 borse di specializzazione in area medica. In particolare, saranno aumentate le borse in Anestesia e rianimazione, Medicina d’urgenza, Pneumologia, Malattie infettive e loro specialità equipollenti.

(La Repubblica)

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