Agenzia delle Entrate: il 21% dell’Irpef versato dai contribuenti italiani va a finanziare la sanità, il 20% la previdenza, l’11% l’istruzione e l’8,9% la difesa, l’ordine pubblico e la sicurezza
Il 20% dell’Irpef versato dai contribuenti italiani va a finanziare la sanità, il 21% la previdenza, l’11% l’istruzione e l’8,9% la difesa, l’ordine pubblico e la sicurezza. Con la dichiarazione precompilata 2020 torna una funzione di servizio che consente di verificare nel dettaglio come ognuno ha contributo alle spese dello Stato e che è stata voluta dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini per alimentare il rapporto di trasparenza e collaborazione tra cittadini e amministrazione finanziaria. Ad utilizzarla potranno essere i contribuenti che presentano la dichiarazione precompilata ma anche coloro che accederanno al proprio “cassetto fiscale”.
L’Agenzia delle Entrate spiega come utilizzare questa nuova funzione che è stata caricata sul sistema. I contribuenti che utilizzeranno la Dichiarazione Precompilata 2020 , e che hanno presentato una dichiarazione dei redditi nell’anno precedente, visualizzeranno, all’apertura dell’applicazione, un prospetto informativo (grafico e tabella) sulla destinazione delle imposte alle varie voci di spesa. Le informazioni saranno rese disponibili anche sul “cassetto fiscale”.
Il sistema calcolerà per ciascun contribuente come l’Irpef versata si “spacchetta” nei diversi settori pubblici. Dalle pensioni alla sanità dove vanno tutte le tasse che versiamo. Circa il 21% delle tasse pagate dai contribuenti Irpef va a finanziare le pensioni, mentre il 20% la sanità. Al terzo posto l’istruzione, a cui indirizziamo l’11% delle tasse pagate. A seguire, l’8,9% di quanto versato è diretto a sostenere la difesa, l’ordine pubblico e la sicurezza, mentre il 6,09% ha come obiettivo il sostegno all’economia e al lavoro. E ancora, il 4,8% ai trasporti, il 2,4% alla protezione dell’ambiente e il 2,2% alla cultura e allo sport.
La fonte dei dati
Per l’individuazione delle voci di spesa, d’accordo con la Ragioneria Generale dello Stato, si è fatto riferimento alla classificazione COFOG (Classification of the Functions of Government) che rileva le spese indipendentemente dal fatto che si riferiscano a capitoli che fanno riferimento al Bilancio dello Stato o ai bilanci delle Regioni o Enti locali.
(Il Sole24Ore)