29 Dicembre, 2024
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New York, morti ancora in calo. E Wall Street riapre le porte

Ma in alcuni Stati americani, invece, i contagi sono in aumento e si teme un nuovo picco nazionale. Trump, intanto, esulta e invita alle riaperture

Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato la soglia dei 5 milioni e mezzo: è quanto emerge dal conteggio dell’Università americana Johns Hopkins. A livello globale i contagi sono adesso 5.508.904, inclusi 346.326 decessi. Le persone guarite sono 2.234.510. Il 30% dei casi mondiali si registra negli Usa (1.662.768).

STATI UNITI – I morti negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati 532. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University, secondo la quale i casi sono complessivamente 1,66 milioni e i decessi totali 98.218. A New York nelle ultime 24 ore ci sono state 73 vittime, il dato giornaliero più basso da quando è esplosa la pandemia. Lo ha detto il governatore Andrew Cuomo. E’ il terzo giorno negli ultimi quattro che si registrano meno di 100 morti. E dopo il weekend festivo del Memorial Day, sempre nella Grande Mela ha riaperto oggi, dopo due mesi, il floor di Wall Street: una ripartenza, quella del New York Stock Exchange, altamente simbolica, che ha consentito a Donald Trump di esultare via Twitter: gli Stati americani, ha scritto il presidente, “dovrebbero aprire il prima possibile. La transizione verso una nuova era di splendore è iniziata. Ci saranno alti e bassi, ma il prossimo anno sarà uno dei migliori di sempre”. La realtà, però, è anche quella fotografata da altri dati che indicano come in almeno 18 Stati il numero di contagiati negli ultimi giorni sia salito: dall’Alabama all’Arkansas, dalla California alla Georgia. Un’escalation che coincide proprio con l’allentamento delle restrizioni e che fa temere l’arrivo di un secondo picco di contagi, così come ipotizzato da alcuni esperti americani e dai vertici dell’Oms.

LA VICENDA IDROSSICLOROCHINA

Ieri l’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato la decisione di sospendere i test sull’uso della idrossiclorochina per il trattamento del Covid-19, manifestando preoccupazione per la sicurezza. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha precisato che in via precauzionale sono stati sospesi “temporaneamente” gli esperimenti clinici sull’uso della idrossiclorochina in corso con i suoi partner in diversi Paesi.

All’Oms si è quindi aggiunto l’Alto Consiglio francese di salute pubblica, che oggi ha raccomandato di “non usare l’idrocolorochina nel trattamento del Covid-19”, fatta eccezione per i test clinici, sia che venga assunta da sola, sia che venga associata ad un antibiotico. Il ministro della Salute, Olivier Veran, si era rivolto all’organismo dopo la pubblicazione di uno studio critico su questo contestato rimedio che Oltralpe è stato promosso dal virologo Didier Raoult, spaccando la Francia tra favorevoli e contrari. Allo stesso tempo, l’Agenzia francese del farmaco (Ansm) ha fatto sapere di voler sospendere i 16 test clinici a base di idroclorochina lanciati nel Paese dall’inizio dell’epidemia, “in attesa di una nuova valutazione globale rischi/benefici di questa molecola”.

Non si è fatta attendere la reazione di Raoult che ha somministrato la sostanza a migliaia di malati a Marsiglia: “Io accetto tutto – dice in un’intervista rilasciata all’Express, in edicola domani – ma non che fra quelli che mi criticano non ci siano medici. Ho fatto battaglie contro il Consiglio dell’ordine dei medici e continuerò. Non hanno il diritto di impedire a un medico di curare”. Sulla clorochina, sottolinea, “avevo dubbi all’inizio, ma adesso non più: siamo molto al di là, ormai. Gli unici studi negativi che vediamo sono truccati. In due di questi si vede che non non sanno neppure la dose e la durata del trattamento”.

AMERICA LATINA – Continuano a farsi sentire gli effetti della pandemia da coronavirus in America Latina, con un nuovo forte incremento nelle ultime 24 ore sia dei contagi (765.662, +31.000), sia dei morti (41.462, +1.600). E’ quanto emerge oggi da una elaborazione statistica realizzata dall’ANSA sui dati riguardanti 34 nazioni e territori latinoamericani. Il Brasile, solidamente secondo Paese più colpito al mondo dopo gli Stati Uniti, ha registrato 374.898 contagi e 23.473 morti. Seguono, al secondo posto il Perù (123.979 e 3.626), e al terzo il Cile (73.997 e 761).  Per quanto riguarda i paesi con più di 5.000 contagi, si segnalano poi il Messico (71.105 e 7.633), l’Ecuador (37.355 e 3.203), la Colombia (21.981 e 750), la Repubblica Dominicana (15.073 e 460), Panama (11.183 e 310), Argentina (12.628 e 467) e Bolivia (6.263 e 250).

BRASILE – Sono 807 le vittime nelle ultime 24 ore in Brasile, a fronte di 11.687 nuovi contagi. Lo rivela il ministero della Salute. Il numero totale delle vittime è 23.473, i casi accertati salgono a 374.898. Il governatore di San Paolo, Joao Doria, ha annunciato che prolungherà il lockdown imposto nello Stato brasiliano oltre la data prevista del primo giugno. “Avremo una nuova quarantena, ma di forma intelligente e non omogenea come adesso”, ha annunciato Doria, precisando che il lockdown sarà limitato alle zone più colpite. Lo Stato di San Paolo, il più ricco e popoloso tra quelli brasiliani, conta quasi 84mila contagi e 6.220 morti, circa il 27 per cento del totale delle vittime del Brasile. L’Università federale di Pelotas, nello Stato di Rio Grande do Sul, ha suggerito che nel Paese vi siano “milioni di infetti” da coronavirus, dato che il numero effettivo di persone contagiate sarebbe sette volte superiore a quello indicato dai numeri ufficiali nelle sette città più importanti del Paese. Ad esempio, a San Paolo, la città più colpita per casi confermati e decessi da Covid-19, il numero indicato dallo studio è di 380mila infetti, quasi cinque volte superiore a quello pubblicato dalle Autorità.

ECUADOR – Migliaia di persone sono scese in piazza a Quito per protestare contro le misure di austerità annunciate dal governo per ottenere un risparmio di almeno 4.000 milioni di dollari di spesa pubblica. Impiegati statali, professori, studenti, militanti sindacali e membri delle comunità indigene hanno sfilato nella capitale dove si sono registrati incidenti nella Plaza Santo Domingo, fra i manifestanti, che indossavano mascherine sanitarie e guanti, e forze di polizia. Gli agenti, ha riferito il quotidiano La Hora, hanno risposto ad un lancio di oggetti da parte dei dimostranti con l’uso di gas lacrimogeni che li ha dispersi. Un’altra manifestazione di migliaia di lavoratori convocati dal sindacato Cut e di contadini hanno risposto ad un appello a manifestare anche a Guayaquil, principale citta portuale ed industriale dell’Ecuador. Negli slogan i militanti della Cut hanno rivendicato la revoca dei licenziamenti, garanzie per il bilancio della pubblica istruzione e il rafforzamento delle strutture sanitarie del Paese.

PERU’ – Il Perù, secondo Paese dell’America Latina più colpito dal coronavirus dopo il Brasile, ha registrato oltre 4.000 casi e oltre 170 morti nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Sanità, secondo quanto riporta la Cnn. I nuovi contagi sono stati 4.020, mentre i morti sono stati 173 per un totale dall’inizio della pandemia rispettivamente di 123.979 e 3.629.

REGNO UNITO – E’ di 134 morti – l’incremento quotidiano più basso al di fuori delle stime regolarmente parziali e sottostimate dei weekend – il bilancio ufficiale delle vittime da coronavirus nel Regno Unito secondo l’aggiornamento giornaliero del dicastero della Sanità sulle ultime 24 ore censite. Il totale dei decessi accertato con i tamponi sale così ad oltre 37.000, anche se le ultime stime basate sulle elaborazioni statistiche dell’Ons, l’Istat britannico (e allargate ai casi di morte sospetta da Covid-19) indicano ora più di 47.000 vittime. I contagi complessivi sono intanto 265.227, con una curva confermata in flessione attorno a 2.000 al giorno. Mentre i test giornalieri eseguiti a livello nazionale restano oltre quota 100.000, quasi 3,7 milioni dall’inizio della pandemia. In cifra assoluta il Regno è secondo al mondo dopo gli Usa e primo in Europa per morti da Covid, considerando sia la cifra di 37.000, sia la stima di oltre 47.000. In rapporto alla popolazione segue invece Belgio e Spagna ed è testa a testa con l’Italia.

FRANCIA – Sono 315 i decessi registrati in Francia per Covid-19 negli ultimi 5 giorni, fra ospedali, case di riposo e istituti per disabili. E’ il bilancio fornito oggi dalla Direzione generale della Sanità, che aveva diffuso le precedenti cifre della mortalità lo scorso giovedì. Il totale delle vittime sale a 28.530. Prosegue il calo del numero dei ricoverati, 534 in meno nelle ultime 24 ore, per un totale di 16.264. Diminuisce anche il numero di pazienti in rianimazione: 54 in meno rispetto a ieri; ora il totale è di 1.555.

RUSSIA – In Russia nelle ultime 24 ore sono morte 174 persone: si tratta del numero più alto di vittime finora registrato nel Paese in un solo giorno. Stando ai dati annunciati dal centro operativo anticoronavirus, sale così a 3.807 il totale ufficiale delle vittime del nuovo virus in Russia dall’inizio dell’epidemia. I nuovi contagi accertati nel corso dell’ultima giornata sono stati 8.915. In tutto, i casi di Covid-19 registrati in Russia sono adesso 362.342.

BELGIO – Sono 39 i nuovi ricoveri e 23 i decessi registrati in Belgio a causa della pandemia di Covid-19. Lo riportano le autorità sanitarie nel loro bollettino quotidiano. La situazione rimane quindi stabile, con i nuovi ingressi in ospedale che da qualche giorno sono circa una trentina, mentre le vittime sono fra le 20 e le 30 al giorno. I pazienti in terapia intensiva sono 249, in leggero calo (-2) rispetto a ieri, mentre gli attuali ricoveri sono 1.302. Nelle ultime 24 ore, 23 pazienti hanno lasciato l’ospedale, per un totale di 15.320 dall’inizio della pandemia. Con le nuove 23 vittime (16 in ospedale, 7 in case di riposo), il totale sale a 9.334. I test di laboratorio hanno potuto identificare 198 nuovi contagi. Uno studio pubblicato oggi dal centro di ricerca nazionale Sciensano, mostra che l’8,4% degli operatori sanitari nel Paese ha sviluppato degli anticorpi contro il Covid-19.

OLANDA – Le autorità sanitarie olandesi segnalano che da ieri altre 10 persone sono state ricoverate in ospedale a causa del coronavirus. Parallelamente si segnalano altri 26 morti che salgono a 5.856. Sono invece 133 i nuovi casi per un totale di 45.578. L’Istituto Rivm ricorda che non tutti questi pazienti sono stati ricoverati in ospedale o sono morti nelle ultime 24 ore. Alcuni pazienti vengono riportati in seguito ed è il motivo per cui i dati dei giorni passati vengono spesso integrati. Ha fatto scalpore, intanto, la notizia secondo cui il premier Mark Rutte avrebbe rinunciato ad andare a far visita alla madre morente per obbedire alle regole del lockdown imposto il 20 marzo. La signora Mieke Rutte-Dilling, 96 anni, è deceduta il 13 maggio in una casa di riposo all’Aia.

SPAGNA – La Spagna mostra un notevole appiattimento della curva dei casi di coronavirus nell’ultima settimana con una media di soli 45 contagi accertati al giorno: è quanto emerge dalle statistiche ufficiali pubblicate dal quotidiano El Pais. Intanto, il governo di Madrid ha rivisto ieri al ribasso il bilancio dei morti provocati dal virus nel Paese segnandone 1.918 in meno, per un totale di 26.834. Una revisione dovuta all’introduzione di un nuovo sistema di conteggio che ha permesso di identificare i doppioni e, soprattutto, di escludere le morti che erano state attribuite erroneamente al Covid-19. La Spagna rimane uno dei Paesi più colpiti al mondo dal coronavirus, con 235.400 casi complessivi (è il quinto dopo Usa, Brasile, Russia e Regno Unito) e 26.834 morti. Tuttavia, le statistiche indicano che da giovedì scorso il numero dei nuovi casi giornalieri si mantiene attorno alle 40-50 unità, con una punta di 70 contagi solo domenica scorsa, e una media quotidiana di poco superiore a 45. Il Consiglio dei ministri, intanto, ha dichiarato a partire da oggi dieci giorni di lutto nazionale per le vittime: sarà il periodo di lutto più lungo nella recente fase democratica della storia spagnola. Si terrà, inoltre, un evento in memoria dei morti presenziato da re Felipe VI.

TURCHIA – Salgono a 158.762 i casi di Covid-19 in Turchia, con 948 contagi registrati nelle ultime 24 ore su 19.853 test effettuati. Le nuove vittime sono 28, per un totale di 4.397 decessi confermati dall’inizio dell’epidemia. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 739, con 338 intubati. Il numero dei pazienti guariti cresce di 1.492, arrivando a 121.507. Lo ha riferito nel suo bollettino quotidiano il ministro della Salute turco Fahrettin Koca.

BULGARIA – In Bulgaria nelle ultime 24 ore sono stati registrati 10 nuovi casi (4 nella capitale Sofia, 4 di loro ricoverati in ospedale). Il bilancio complessivo dei contagi sale così a 2.443 (l’aumento è di 0,2% rispetto al giorno precedente). Come riferiscono le autorità, non si registrano nuovi decessi, il totale rimane a 130 vittime. Il loro numero rappresenta il 5,3% dei contagiati. L’età media dei deceduti è di 67,2 anni. Non sono emersi nuovi casi di contagio fra il personale medico sanitario, il cui bilancio rimane a 252.

UCRAINA – In Ucraina, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 339 nuovi casi e 21 persone sono morte a causa del nuovo coronavirus: lo ha annunciato il ministro della Salute, Maksim Stepanov, ripreso dal Kyiv Post. In totale, le vittime dell’epidemia sono ufficialmente 644 e i contagi accertati sono 21.584.

IRAN – Salgono a 139.511 i casi di Covid-19 in Iran, con 1.787 contagi registrati nelle ultime 24 ore. Le nuove vittime sono 57, per un totale di 7.508 decessi confermati dall’inizio della pandemia. I ricoverati in terapia intensiva calano a 2.567, mentre i pazienti guariti crescono a 109.437. I test effettuati finora ammontano a 837.090. Lo ha riferito nel suo bollettino quotidiano il portavoce del ministero della Salute iraniano Kianoush Jahanpour.

PAKISTAN – Il numero di casi di coronavirus in Pakistan è aumentato di 1.356 unità a quota 57.705 ed i decessi sono saliti a 1.197 (+30) nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto oggi il ministero della Sanità del Paese. Allo stesso tempo, altri 832 pazienti sono guariti, per un totale di 18.314 persone, pari al 38% dei casi complessivi. Il Pakistan ha registrato i primi casi di Cvodi-19 il 26 febbraio: al nove maggio, giorno in cui il Paese ha cominciato ad allentare le misure di lockdown, i contagi erano 27.474, con 618 decessi, ma negli ultimi 17 giorni il bilancio dei casi è più che raddoppiato a quota 57.705 e quello dei morti è quasi raddoppiato a quota 1.197.

FILIPPINE – Il presidente filippino Rodrigo Duterte non farà tornare gli studenti a scuola fino a quando non sarà disponibile un vaccino contro il coronavirus. “A meno che non siano davvero sicuri, non ha senso parlare di riapertura – ha affermato in un discorso televisivo – Se nessuno avrà un diploma, pazienza”. Le scuole del paese sono state chiuse a marzo e oltre 25 milioni di studenti sarebbero dovuti tornare a scuola a fine di agosto. Anche se i ricercatori di tutto il mondo hanno intrapreso una corsa contro il tempo senza precedenti per sviluppare un vaccino, è ancora troppo presto per sapere quando sarà messo a punto e distribuito su larga scala.

TUNISIA – La Tunisia non registra nelle ultime 24 alcun nuovo nuovo contagio da coronavirus: il bilancio dei casi confermati nel Paese rimane così a quota 1.051. Lo rende noto in un comunicato il ministero della Sanità di Tunisi precisando che mentre i decessi rimangono stabili a 48, i guariti salgono da 917 a 919. Le persone attualmente positive sono 84, di cui 3 ricoverate in ospedale. La Tunisia riaprirà alberghi, ristoranti turistici, istituti culturali, musei e moschee dal prossimo 4 giugno, con una capacità di accoglienza limitata al 50%. Oggi riaprono alcuni tipi di asili. Il 14 giugno la fine di ogni misura di lockdown.

(Ansa)

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