Questa legge è una tragedia per il popolo di Hong Kong, della Cina e del mondo intero”. Lo aveva annunciato e così è stato.
Il presidente americano in conferenza stampa alla Casa Bianca ha confermato che ci saranno sanzioni contro la Cina e i dirigenti responsabili, per la loro interferenza con l’autonomia di Hong Kong. “La Cina ha violato la sua promessa di assicurare l’autonomia di Hong Kong”, ha detto Donald Trump. Ci saranno “sanzioni contro i responsabili del partito comunista cinese” sull’isola. L’amministrazione americana comincerà anche il processo per eliminare le esenzioni che conferiscono all’ex colonia britannica un trattamento speciale, perché con la stretta di Pechino, Hong Kong “non è più autonoma”.
Si muove anche l’Europa. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha partecipato oggi alla riunione in videoconferenza dei ministri degli Esteri dei Paesi Ue, al centro della quale vi è stata un’approfondita discussione su Pechino e l’approvazione di una legge sulla sicurezza nazionale da applicare a Hong Kong che ha scatenato nuovamente le proteste nell’ex colonia britannica. Fonti vicino al ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, hanno fatto sapere che l’Italia ha espresso seria preoccupazione per gli effetti della scelta di Pechino che l’alto rappresentante Josep Borrell aveva già espresso la settimana scorsa dopo l’annuncio dell’iniziativa legislativa cinese.
La posizione italiana è che occorre preservare la stabilità, la prosperità, l’autonomia e il sistema di libertà e diritti fondamentali di Hong Kong. Di Maio ha auspicato che i prossimi sviluppi non siano lesivi del fondamentale principio ‘un Paese, due sistemi’. Proprio per preservare le libertà e i diritti dei cittadini di Hong Kong, inclusi quelli di espressione, manifestazione e dibattito democratico, il dialogo con Pechino deve proseguire. Le fonti concludono che il ministro avrebbe detto che si continuerà quindi a insistere per la salvaguardia di questi principi insieme alla Ue che, quando sa essere unita, è forte e incisiva.
“La Ue esprime profonda preoccupazione
per le misure adottate dalla Cina il 28 maggio, che non sono conformi ai suoi impegni internazionali , né alla costituzione di Hong Kong e rischiano di compromettere seriamente il principio ‘un Paese, due sistemi’ come pure l’elevato livello di autonomia della Regione amministrativa speciale di Hong Kong”. Lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue Josep Borrell al termine della riunione.
Il 28 maggio l’Assemblea nazionale cinese all’unanimità ha approvato le norme che vietano atti sediziosi e interferenze straniere e ha deciso l’istituzione di una forza di polizia politica cinese nell’ex colonia britannica, aggirando così il Parlamento di Hong Kong, dove sono arrivate nuove proteste, dopo quelle dell’anno scorso per la contestata legge sull’estradizione. Oggi gli attivisti si sono riuniti in strada e hanno occupato un centro commerciali con striscioni che recitano: “Hong Kong indipendente”.
Continua a salire la tensione tra Gran Bretagna e Cina, dopo che il Regno Unito ha annunciato che se Pechino continua su questa china di ingerenza, è pronto a concedere una cittadinanza facile a oltre 300 mila residenti di Hong Kong. La Cina di rimando ha minacciato “misure corrispondenti” alla mossa inglese. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, in risposta a una domanda sull’annuncio del segretario agli Esteri di Londra, Dominic Raab, che prenderebbe in considerazione circa 315 mila residenti nell’ex colonia britannica.
Citando fonti a conoscenza del dossier, Bloomberg scrive che Donald Trump ha in mente di colpire il settore finanziario cinese attraverso delle sanzioni.Il presidente parlerà in conferenza stampa alle 21 ora italiana.
(La Repubblica)