Il decreto rilancio contiene oltre 210 azioni di protezione, per far fronte all’emergenza Coronavirus, e solo 20 destinate a trasformare l’economia.
Sono assenti, poi, misure per tutelare il capitale naturale e ridurre delle disuguaglianze di genere”. Bisogna cercare altrove, quindi, per spostare l’Italia sulla strada della sostenibilità, secondo l’analisi dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile nel secondo Asvis Live, “Verso una ripresa trasformativa all’insegna della resilienza e della sostenibilità”. Il portavoce dell’Asvis, Enrico Giovannini, membro della Task force per la fase 2 propone di partire dal “progressivo azzeramento dei 19 miliardi di sussidi dannosi all’ambiente, da trasformare in una riduzione senza precedenti del cuneo fiscale, in sussidi alle imprese per la transizione ecologica e l’economia circolare e in un investimento straordinario su giovani e donne”.
È l’ora della “resilienza trasformativa”,
per Giovannini, che richiede la necessità di cambiare alla politica come ai modelli di business. Ed è il cambiamento di cui parlano i tanti esponenti delle istituzioni, delle imprese e della società civile che partecipano all’incontro. Per il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, questo significa, a Bruxelles il passaggio dalla stagione del rigore e dell’austerity a solidarietà e responsabilità. E anche le aziende sono chiamate a essere più responsabili, più sostenibili, più flessibili e più competitive.
Per Ferrero,
questo si traduce anche nella scelta di dare premi alle persone a cui ha chiesto di restare sul posto di lavoro, come racconta il presidente e amministratore delegato di Ferrero Commerciale Italia Alessandro D’Este. Per Unicredit il co-ceo Commercial banking Western Europe, Francesco Giordano, rivendica un’accelerazione negli aiuti alle imprese per il Covid con l’approvazione di 180 mila moratorie per oltre 20 miliardi, un terzo del libro crediti verso le aziende della banca, e più di 30 mila finanziamenti sotto i 25 mila euro erogati.
Mentre per Telecom Italia,
l’amministratore delegato, Luigi Gubitosi, testimonia l’impegno per chiudere rapidamente il digital divide, a partire dagli sforzi per portare la fibra nelle aree bianche a fallimento di mercato, dove entro agosto potranno connettersi 1,2 milioni di famiglie a 8 mila nuovi cabinet. Anche Enel si dice pronta a rafforzare i suoi piani, che “erano già nella direzione della sostenibilità”, come dichiara l’amministratore delegato, Francesco Starace. “È dove la tecnologia sta andando. Poi – aggiunge Starace – si tratta di disinnescare il giusto timore di quella parte di economia della società che ci sta perdendo. E’ questa la vera chiave della sostenibilità”.
(Ansa)