22 Novembre, 2024
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Usa: l’America brucia per George Floyd, 60 agenti feriti

Un uomo morto a Indianapolis. La guardia nazionale attivata in una decina di Stati. Appello di Biden: ‘Giusta la protesta ma non la violenza’

Non accenna a placarsi la protesta negli Usa per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd da parte dell’agente di polizia Derek Chauvin. Un cadavere è stato trovato a Minneapolis. Una persona è morta a Indianapolis. Oltre 60 tra dirigenti e agenti del Secret Service sono rimasti feriti e undici sono stati ricoverati tra venerdì e oggi nelle proteste davanti alla Casa Bianca. La polizia di New York ha arrestato 345 persone e 33 agenti sono rimasti feriti. Una decina di Stati ha mobilitato la guardia nazionale e indetto il coprifuoco in 25 città. Disordini davanti alla Casa Bianca dove è stata aggredita una troupe della Fox News. Quello di Floyd è stato un “omicidio premeditato” dice Benjamin Crump, l’avvocato della famiglia, visto che Chauvin ha tenuto premuto il ginocchio sul collo di Floyd per 9 minuti.

Quello di George Floyd è stato un “omicidio premeditato”: lo ha detto alla Cbs Benjamin Crump, l’avvocato della famiglia, che non condivide l’accusa di omicidio colposo per l’agente. “Pensiamo che avesse l’intenzione… ha tenuto per quasi nove minuti il suo ginocchio sul collo di un uomo che implorava di respirare e per quasi tre minuti dopo che aveva perso conoscenza. Non capiamo come non sia un omicidio di primo grado”, ha spiegato, chiedendo inoltre come mai non siano stati arrestati anche gli altri tre agenti.

Philonise Floyd, il fratello di George, ha riferito alla Msnbc che la sua conversazione con Donald Trump è stata “troppo veloce”. “Non mi ha dato l’opportunità neppure di parlare”, ha proseguito. “E’ stato difficile. Tentavo di parlargli ma lui continuava a respingermi come se dicesse ‘non voglio sentire di cosa stai parlando’ “, ha raccontato. “Gli ho solo detto che voglio giustizia e che non potevo credere che avessero commesso un moderno linciaggio in pieno giorno”, ha proseguito.

Che la tensione sia altissima a Minneapolis e lo dimostra ancora una volta un video postato su Twitter,

visto oltre 13 milioni di volte. Nelle immagini postate da una residente nel quartiere di Whittier, si vedono agenti della Guardia nazionale e della polizia di Minneapolis pattugliare una strada. La donna dal suo porticato riprende la scena, ma quando gli agenti se ne accorgono le urlano di entrare in casa minacciando di colpirla. Rimasti inascoltati, sparano proiettili di vernice verso la famiglia, tra cui dei ragazzi, che rientra spaventata nell’abitazione.

A Jacksonville, in Florida, un agente è stato “pugnalato o ferito al collo ed è attualmente in ospedale”. Lo sceriffo Mike Williams ha riferito alla Cnn che altri agenti sono stati attaccati dai rivoltosi e colpiti con pietre e mattoni durante le proteste in città. Sono stati fatti molti arresti, ha detto, senza fornire un numero preciso.

Il corpo di un uomo è stato trovato vicino ad un’auto bruciata a Minneapolis dopo che i vigili del fuoco hanno spento le fiamme. Lo riferisce la polizia precisando che non è ancora chiaro se l’episodio sia legato alle proteste proseguite.

Almeno tre persone sono state ferite da colpi d’arma da fuoco e una è morta nelle proteste nel centro di Indianapolis. La polizia sta ancora indagando e ha consigliato ai cittadini di evitare la zona. Anche un agente di polizia ha anche riportato lievi ferite.

Un giornalista dell’Huffington Post, Chris Mathias, è stato preso in custodia dalla polizia e poi rilasciato

mentre seguiva per le proteste contro il razzismo a New York City. Lo riferisce la stessa testata. Il cronista è stato rilasciato intorno all’una del mattino dopo essere stato portato al distretto di polizia di Brooklyn.

Almeno 25 città in 16 stati – riferisce la Cnn – hanno imposto il coprifuoco. La Guardia Nazionale è stata inoltre attivata in circa una decina di stati e nel Distretto di Columbia.

Il governatore della California Gavin Newsom ha dichiarato lo stato di emergenza nella contea di Los Angeles.

In precedenza, il coprifuoco era stato annunciato in diverse città della California, tra cui San Francisco dove la Guardia Nazionale era stata messa in allerta per rispondere ai disordini.

Dall’inizio delle proteste gli arresti – secondo quanto riferisce l’Ap – sarebbero stati 1.400. Seconda serata di manifestazione anche davanti alla Casa Bianca, dove centinaia di manifestanti si sono radunati per protestare. Gli agenti hanno usato lo spray urticante per disperdere la folla, ma i dimostranti hanno resistito e alcuni di loro hanno rimosso le barricate e lanciato frammenti di asfalto. E’ stato dato alle fiamme anche un bidone della spazzatura. La Guardia nazionale ha preso posizione intorno alla Casa Bianca.

Il candidato alla presidenza americano Joe Biden ha condannato la violenza delle proteste, sottolineando tuttavia che gli americani hanno diritto di manifestare. “Protestare contro tale brutalità è giusto e necessario. È una risposta assolutamente americana – ha dichiarato – ma incendiare le comunità e distruggere inutilmente non lo è. La violenza che mette in pericolo la vita non lo è. La violenza che distrugge e chiude le attività che servono alla comunità non lo è”.

L’epicentro della rivolte resta comunque Minneapolis,

dove ieri migliaia di persone hanno sfidato il coprifuoco del weekend e la guardia nazionale vandalizzando la casa di Chauvin e incendiando una pompa di benzina, un ufficio postale, una banca e un ristorante, prima che gli agenti – tre volte superiori a quelli schierati nelle proteste contro la segregazione razziale negli anni ’60 – procedessero ad alcuni arresti ed impedissero che fosse data alla fiamme una nuova caserma.

A nulla è valso l’appello notturno del governatore Tim Waltz a tornare a casa: “Capisco la rabbia ma tutto questo non riguarda la morte di George Floyd, né le diseguaglianze, che sono reali. Questo è il caos”, aveva ammonito. Ma le proteste sono scoppiate in oltre 30 città americane, con slogan identici: ‘No justice, no peace’ (nessuna pace senza giustizia) e ‘I can’t breathe’, non riesco a respirare, la frase pronunciata da Floyd prima di morire.

A Detroit, in Michigan,

un diciannovenne è stato ucciso da spari provenienti da un Suv indirizzati verso la folla che manifestava, mentre a Oakland, in California, un agente è morto e un altro è rimasto ferito da colpi di arma da fuoco, anche se secondo la polizia locale l’episodio “apparentemente non è collegato alle manifestazioni”.

Gli scontri più duri sono stati a Portland, Oregon, dove la folla ha prima provato a dare alle fiamme un commissariato come a Minneapolis e poi ha assalto uno Starbucks, un negozio della Apple e un altro di Microsoft, costringendo gli agenti ad intervenire con lacrimogeni e granate stordenti. Momenti di tensione anche a New York, dove migliaia di persone sono scese in piazza a Brooklyn, alcune lanciando bottiglie e sassi contro la polizia, che ha risposto con spray urticanti e arrestando decine di dimostranti.

Los Angeles

sono finite in manette almeno 200 persone. Tafferugli ad Atlanta, dove il governatore ha dichiarato lo stato d’emergenza e chiamato 500 uomini della guardia nazionale.

Intanto dalle indagini arrivano altri sviluppi. Un nuovo video mostra non uno ma tre poliziotti premere con le loro ginocchia su Floyd.E Chauvin, l’unico arrestato, risulta aver tenuto premuto il suo sul collo dell’afroamericano per quasi nove minuti, di cui tre quando ormai non reagiva più. Ad aumentare la rabbia i risultati preliminari dell’autopsia su Floyd, che esclude l’asfissia traumatica e lo strangolamento concludendo che “gli effetti combinati dell’essere bloccato dalla polizia, delle sue patologie pregresse (coronaropatia e ipertensione) e di qualche potenziale sostanza intossicante nel suo corpo hanno probabilmente contribuito alla sua morte”. La famiglia ha già chiesto un’autopsia indipendente: “Non ci fidiamo delle autorità locali”.

(Ansa)

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