Editoriale. L’Agone intende ricordare l’importanza della ricorrenza del 2 Giugno, festa della Repubblica, con questa nota. Cominciamo dalla parole del Presidente Mattarella:
«Il 2 giugno è la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo»
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L’Agone – editoriale per il 2 Giugno
Il 2 giugno è la festa della Repubblica: è per noi come il 14 Luglio per i francesi (anniversario della presa della Bastiglia) e il 4 luglio per gli americani (anniversario della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti dalla Gran Bretagna).
Il 2 (e 3) Giugno del 1946, dopo la conclusione vittoriosa della lotta di liberazione dalla dittatura fascista e la fine della guerra, si svolse il referendum istituzionale per la scelta fra monarchia e repubblica – la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia, la prima occasione in cui in Italia hanno votato anche le donne –: nacque la Repubblica italiana, che completò il suo iter fondativo con l’approvazione della Costituzione, promulgata il 27 Dicembre 1947 con la firma di Enrico De Nicola.
E’, insieme al 25 Aprile, una giornata sacra per tutti noi, per la nostra identità nazionale, simbolo di una nuova storia di libertà, di integrazione, di solidarietà fra gli abitanti di una nazione che usciva dalla tragedia della guerra ed entrava in una nuova era.
25 Aprile: la fine dell’incubo fascista e della guerra; 2 Giugno, un nuovo inizio. Due date legate a due canti, anch’essi inscindibili: “Bella ciao”, un canto popolare, tra i più famosi al mondo, diventato inno del movimento partigiano italiano, e l’inno di Mameli”, il “canto degli italiani”.
Video dell’ANPI per il 2 Giugno
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“Fratelli d’Italia”, scritto a metà del 1800 da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, fu molto popolare durante il Risorgimento, ma dopo l’unità d’Italia (1861) il Regno d’Italia scelse come proprio inno la “marcia reale”, il brano ufficiale di Casa Savoia: Il Canto degli Italiani era infatti di chiara connotazione repubblicana e giacobina, quasi sovversivo.
Dopo il referendum del 1946 il Canto degli Italiani fu scelto, il 12 ottobre, come inno nazionale, anche se solo con la legge nº 181 del 4 dicembre 2017 ebbe formale ufficializzazione.
Dunque festeggiamo il 2 Giugno, e cantiamo Fratelli d’Italia, con lo stesso stato d’animo e le stesse emozioni con cui abbiamo cantato “Bella ciao”, e ci uniamo alle parole del Presidente Mattarella: “Il 2 giugno è la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo”. E rilanciamo i principi della costituzione: parità di diritti, giustizia, solidarietà, pace ricordando anche l’ articolo 11: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».
Lo ricordano a tutti, specialmente a chi spesso con ispirazione nostalgica inneggia alle “virtù militari” e alla “Patria” che con le sue forze armate esprime virilità e spirito guerriero.
Noi tutti amiamo la Patria, la cui etimologia si rifà a “patrius, patria, patrium”, aggettivo abbinato a “terra, terrae”: dunque, terra patria, terra del padre, degli avi.
Torniamo alla unità nazionale, all’identità di un popolo, che non si contrappone né contraddice la cooperazione internazionale, la solidarietà far tutte le genti, e più ancora l’aspirazione ad una Europa dei popoli: l’unità della nostra nazione, che integra culture e tradizioni anche diverse; e la costruzione di una Europa politica, fondata sulla unità di nazioni con tradizioni e storie diverse.
Vorremmo che si superi un’idea corporativa di nazione e di “Patria”, che pretende indipendenza isolazionista e allo stesso tempo solidarietà dagli altri. Così come vorremmo che si eviti di usare strumentalmente il 2 Giugno per propaganda di partito cercando di convincere gli italiani che la “Patria” si difende con la chiusura sovranista.
Festeggiamo il 2 Giugno e cantiamo l’inno di Mameli, con un grande abbraccio a tutti gli italiani, pronunciando con rispetto e sobrietà una parola enorme e bellissima: PATRIA
L’inno d’Italia cantato da TOSCA
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Questa festa della Repubblica cade nel mezzo di una terribile emergenza sanitaria, che se si sta indebolendo ha innescato una crisi sociale ed economica i cui terribili effetti ancora dobbiamo vedere. A maggior ragione occorre riscoprire il senso di comunità, l’essere una Nazione con una bellissima Costituzione che ci indica la strada da seguire:
- Valorizzare il lavoro: “l’Italia é una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”
- ricostruire il ruolo dello Stato in settori cruciali – sanità, formazione e ricerca, servizi essenziali, beni comuni;
- puntare su partecipazione e solidarietà;
- combattere la corruzione e l’evasione fiscale introducendo un sistema fiscale equo;
- dare efficienza all’apparato pubblico e alla politica