Hanno violato il coprifuoco imposto dalle autorità e sono scesi in strada, ma l’ottava notte di proteste negli Stati Uniti per la morte di George Floyd, soffocato da 4 poliziotti di Minneapolis, non si è lasciata alle spalle la scia dei vandalismi e dei saccheggi di lunedì sera. Complici anche gli appelli alla non violenza da importanti esponenti della comunità afroamericana, da Michael Jordan al reverendo Jesse Jackson, fino alla famiglia dello stesso Floyd, le manifestazioni si sono svolte in decine di città senza i tumulti dei giorni scorsi. Intanto la procura aggiorna l’accusa contro Derek Chauvin da omicidio colposo a omicidio volontario, e ha incriminato anche gli altri tre agenti presenti mentre veniva ucciso l’afroamericano George Floyd, a cui Chauvin ha tenuto premuto un ginocchio sul collo fino a soffocarlo.
Gli scontri
Nella notte sono stati duecento gli arresti a New York che fanno salire il totale a più di 5.600 persone finite in manette dall’inizio degli scontri per furto, blocco delle autostrade e violazione del coprifuoco. Ucciso a St. Louis, in Missouri, David Dorn, 77enne afroamericano capo della polizia locale in pensione, trovato morto sul marciapiede davanti a un negozio dei pegni che era stato saccheggiato nella notte di lunedì. “Massimo rispetto da parte nostra per la famiglia di David Dorn, colpito brutalmente e ucciso da spregevoli saccheggiatori ieri sera – ha scritto Trump in un tweet -. Onoriamo i nostri agenti di polizia, forse più che mai. Grazie!”.
Il Capo del Pentagono: “No all’esercito contro chi protesta”
Ma alla sua minaccia di usare l’esercito per sedare le proteste, ha risposto il capo del Pentagono Mark Esper, che ha detto di essere contrario all’utilizzo dell’Insurrection Act – che consente di impiegare l’esercito contro le rivolte interne. In più, travolto dalle polemiche, Esper ha preso le distanze dall’inquilino della Casa Bianca affermando che non sapeva che avrebbe fatto parte di una ‘photo opportunity’ col presidente che teneva una Bibbia in mano davanti alla St. John Church. Esper ha sostenuto che il suo obiettivo è quello di mantenere il dipartimento della difesa “apolitico”, “al di fuori della politica”, ma ha preso una posizione netta rispetto alla morte di Floyd, un “crimine orribile” per il quale gli agenti coinvolti dovrebbero essere “chiamati a rispondere per questo omicidio”. “E’ una tragedia che abbiamo visto ripetersi troppe volte”, ha detto, aggiungendo che “il razzismo è reale in America – ha aggiunto smentendo il consigliere per la Sicurezza nazionale O’Brien -, dobbiamo fare del nostro meglio per riconoscerlo, per affrontarlo e sradicarlo”. Trump intanto continua a twittare contro il rivale dem Joe Biden. “In tre anni e mezzo ho fatto molto di più per la comunità afroamericana di quanto abbia fatto lui in 43 anni”, ha scritto, accusandolo di aver danneggiato gli afroamericani con il Crime Bill, la legge del 1994 sulla lotta ai crimini violenti e le forze dell’ordine, quando Biden era senatore. “Invece io ho fatto per gli afroamericani più di ogni altro presidente, ad eccezione del grande Abraham Lincoln“.
Il capo della polizia di Houston a Trump: “Se non hai niente da dire, taci”
Rispondendo al presidente che aveva chiesto ai governatori di “dominare” i manifestanti, Art Acevedo, capo della polizia di Houston, ha detto: “Se non hai niente da dire, come Forrest Gump, allora non dirla. Parlo a nome dei capi della polizia di questo paese – ha detto il poliziotto intervistato dalla Cnn – Per piacere se non hai qualcosa di costruttivo da dire tieni la bocca chiusa perché stai mettendo uomini e donne ventenni a rischio”. Acevedo, che manifestando solidarietà ai familiari di Floyd, che sarà sepolto a Houston, ha chiesto di scortare scortare il feretro di George nel suo ‘ritorno a casa’, ha sottolineato che “questa è la base della leadership e abbiamo bisogno di leadership ora più che mai. È tempo di comportarsi da presidente e non come in The Apprentice (il reality dove i partecipanti dovevano dimostrare di avere capacità manageriali per lavorare con Trump, ndr). Non è Hollywood è la vita reale e vite reali sono a rischio”. Rivolgendosi ai manifestanti, il capo della polizia di Houston li ha invitati a “marciare pacificamente” e a farsi sentire nell’urna elettorale” perché “molti di quelli che protestano non hanno mai votato ma io vi dico che avete una scelta“.
E l’epidemia coronavirus prosegue
La crisi sociale che ha travolto gli Usa, portando alla luce una complessa galassia di gruppi di infiltrati tra i manifestanti pacifici, oscura la crisi sanitaria che il Paese sta ancora attraversando: solo ieri sono stati registrati 20.461 muovi casi di coronavirus e 1.015 morti provocati dalla malattia, per un totale di 1.831.821 positivi e 106.181 vittime. E il virologo della Casa Bianca Anthony Fauci, da sempre cauto sulle riaperture, teme che le proteste violente di questi giorni possano rinfocolare la pandemia. A interferire coi piani del presidente anche il governatore democratico del North Carolina Roy Cooper, che ha negato a Trump la possibilità di usare ad agosto la Spectrum Arena di Charlotte per la Convention Repubblicana. “Il governatore Cooper è ancora nella fase ‘state e casa’ e non ci permette di occupare l’arena come originariamente anticipato e promesso”, ha sbottato Trump, “avremmo mostrato la bellissima Carolina del Nord al mondo, portando nello Stato centinaia di milioni di dollari e posti di lavoro. A causa tua, governatore, siamo ora costretti a cercare un altro Stato per ospitare la convention nazionale repubblicana”. E se Obama parlerà stasera in streaming (alla mezzanotte italiana) della crisi negli Usa, sul fronte degli ex presidenti repubblicani George W. Bush rompe il silenzio e, senza fare nomi, accusa “chi tenta di far tacere le voci dei feriti” di non capire “il vero significato dell’America”. La giustizia ci sarà solo con mezzi pacifici, ha sottolineato, “ma sappiamo che la pace nelle nostre comunità richiede una giustizia senza disuguaglianze”.
(Il Fatto Quotidiano)