No, non si parla della rete wi-fi stavolta, ma della Rete di scopo “le scuole del Lago di Bracciano” che per il secondo anno consecutivo, ha aderito al progetto “La scuola adotta un monumento” promosso dalla fondazione Napoli99 con il patrocinio dei Ministeri dell’istruzione, dei Beni Culturali e Ambientali e del CNR.
L’obiettivo prioritario del progetto è sviluppare una “educazione permanente al rispetto e alla tutela del patrimonio storico-artistico e più in generale dell’ambiente” in cui la scuola è vista come soggetto centrale nella formazione della cultura e dei comportamenti per l’affermazione di una nuova consapevolezza del bene culturale.
Dopo il successo dello scorso anno scolastico che ha visto tutti i lavori premiati, anche quest’anno gli istituti afferenti alla rete hanno rinnovato “l’adozione” del Lago di Bracciano e delle emergenze artistico-culturali del territorio per dare continuità ad un percorso che vuole accentuare il senso di appartenenza ad un luogo di cui il Lago rappresenta il naturale epicentro.
Progetto particolarmente significativo perché vede coinvolti tutti gli istituti di ogni ordine e grado che hanno voluto fare rete per creare un tessuto di relazioni sia trasversali che verticali, ci si confronta con lavori che partono dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado.
Purtroppo gli ultimi tre mesi di scuola sono stati contraddistinti da una didattica non più in presenza ma a distanza, l’ormai famosa DaD, che ha reso per alcuni impossibile portare a termine il lavoro, per altri ridimensionarlo rispetto agli obiettivi che si era dato all’inizio dell’anno. E’ stato pertanto necessario uno sforzo maggiore che tuttavia non ha impedito alla maggior parte delle scuole di presentare il proprio prodotto che, per le regole del concorso, è rappresentato da un video di massimo 3 minuti.
Alcuni lavori hanno fatto esplicitamente riferimento a tale condizione, come quello dei bambini della scuola dell’infanzia dell’I.C. T. Silvestri di Bracciano che raccontano del “dottor Arcobaleno che trova il vaccino…per salvare il mondo intero… e il futuro di ogni bambino”. La speranza dei bambini è grande, bisogna coltivarla e loro ci credono che alla fine si potranno “condividere abbracci in una danza divina senza più alcuna mascherina”.
I compagni più grandi di Trevignano dello stesso istituto (classe 3E secondaria di primo grado) realizzano invece un libro illustrato che, attraverso foto, poesie, disegni e interviste, unisce passato e presente. Lago quindi come luogo di aggregazione e unione di tante realtà diverse, ma anche come simbolo di rievocazione di tradizioni, folklore e cultura che ha lasciato segni e tracce importanti nel loro quotidiano presente.
Alcuni lavori sono stati caratterizzati da tematiche ambientali e storico artistiche, come quello realizzato dai bambini dell’infanzia del 205° Circolo Didattico di Anguillara Sabazia dove in un lavoro collettivo, che ha coinvolto quattro sezioni per un totale di 98 bambini, e ricordando i 500 anni dalla morte di Leonardo, ci si è lasciati ispirare dal sogno del grande genio: quello di volare. I bambini hanno realizzato con tecniche differenti le macchine volanti di Leonardo, ispirate a loro volta al volo degli uccelli. Un mirabile aggancio per far scoprire ai piccoli l’avifauna del Lago grazie anche all’intervento dei guardia-parco dell’Ente parco di Bracciano e Martignano che hanno incontrato i bambini e hanno dato loro la possibilità di osservare una colonia di cormorani lungo le rive del Lago. Il sogno del volo si è trasformato così nel sogno di proteggere il Lago e i suoi abitanti, facendo riscoprire anche ai grandi la bellezza che lo contraddistingue.
I compagni più grandi dello stesso circolo, classi 5° sez. A-B-C-D-E per un totale di 100 alunni, hanno invece rivolto la loro attenzione al complesso archeologico della villa romana dell’acqua Claudia. Nel percorso didattico seguito, gli alunni hanno potuto sviluppare, grazie alla guida di esperti appartenenti ad Associazioni Culturali operanti sul territorio (“Parco Archeologico naturalistico dell’Acqua Claudia”, “Antica Clodia”, “Saving Anguillara”) e in accordo con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma – la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, conoscenze approfondite sul complesso archeologico (aspetti architettonici, storici, funzione di edifici, aspetti di vita economica e sociale), nonché competenze ed abilità specifiche nel campo della ricerca.
Il vincente connubio arte e natura vede protagonisti anche i ragazzi della secondaria di primo grado dell’I.C. Bracciano (classi 2 C-D-E) che si sono cimentati nella realizzazione di oggetti di eco-design (grazie anche all’intervento di esperti esterni come il Dott. Diego Marinelli). Un percorso che ha avuto l’obiettivo di riscoprire la parsimonia, saper valorizzare gli oggetti già posseduti, far scoprire ai ragazzi le potenzialità e le grandi risorse che sono i rifiuti, prendere consapevolezza che la creazione e produzione di prodotti di questo tipo può comunicare messaggi di eticità e rispetto per la nostra Terra più di altri strumenti di comunicazione.
Involontariamente profetico è stato invece il lavoro dell’I.C. Manziana che partecipando con la classe 3F della secondaria di Canale Monterano, paese che non si affaccia direttamente sul Lago, ha voluto approfondire la conoscenza del Lago “a distanza” con foto e viaggi virtuali di Google-Earth che hanno permesso di apprezzare “Le geometrie di un Lago”. Mai, gli studenti e le studentesse, avrebbero pensato di dover finire il progetto loro stessi distanti.
E la distanza ha contraddistinto anche il lavoro dei ragazzi più grandi, quelli del Liceo Scientifico I. Vian, scuola capofila del progetto, che si sono reinventati da capo l’idea di vivere comunque il Lago come un luogo di incontro. Gli studenti hanno aperto le loro finestre, sono saliti sui terrazzi delle loro case, si sono affacciati al balcone o sono scesi in giardino registrando con il proprio smartphone piccoli filmati che poi, grazie ad una fitta rete di contatti creata anzitempo dal comitato studentesco, sono stati convogliati in un unico cortometraggio che, con meticolosa ricercatezza, partendo dalla responsabilità che le giovani generazioni dovrebbero esercitare come custodi ed eredi del nostro territorio, racconta il valore che il lago ha assunto a livello individuale anche e soprattutto in un tempo segnato da quarantena e pandemia.
La rete dicevamo, diverse scuole, diversi insegnanti, tanti studenti e studentesse, Associazioni e Enti che hanno voluto fare rete intorno ad un luogo che caratterizza non solo geograficamente ma anche idealmente il baricentro di una variegata comunità che pur distante si è tutta virtualmente specchiata nel proprio lago.