Ancora manifestazioni di protesta per la morte di George Floyd. A Washington atteso un milione di persone
Spunta l’ennesimo drammatico video che sciocca l’America: un afroamericano morto dopo essere stato fermato da alcuni agenti a Tacoma, nello Stato di Washington.
A girarlo – secondo il New York Times – una donna che si trovava dietro alla macchina della polizia e che si sente urlare: “Smettetela di colpirlo, o mio Dio smettetela!”. L’episodio risale al 3 marzo e la vittima sarebbe stata all’improvviso scaraventata a terra, quando gli agenti hanno continuato a infierire. Per la polizia è stato l’uomo ad aggredire i poliziotti.
Ed è sempre ricoverato in gravi condizioni Martin Gugino, il noto attivista 75enne di origini italiane, spinto con violenza a terra da due poliziotti a Buffalo.
Il tutto anche stavolta immortalato da un video subito divenuto virale sul web. I due agenti, accusati di aggressione e subito sospesi dal servizio, sono comparsi davanti a un giudice: si sono detti non colpevoli e sono stati poi rilasciati senza cauzione. Dopo la loro sospensione, peraltro, tutti i colleghi dell’Emergency Response Team del dipartimento di polizia di Buffalo si erano dimessi per solidarietà.
Ieri, intanto, per la decima giornata consecutiva, in molte città americane
da New York a Washington, da Los Angeles a Seattle – migliaia di persone sono scese in strada per protestare nel nome di George Floyd contro il razzismo e contro la violenza della polizia. Manifestazioni che sono state seguite da molte altre oggi in Europa, diverse città italiane comprese. E lo stesso avverrà nuovamente negli Stati Uniti, a seguire secondo fuso orario, con gli occhi puntati su Washington per quella che si prevede sarà una delle marce più grandi svoltesi nella storia della capitale statunitense: è atteso, infatti, un milione di persone. Una manifestazione contro il razzismo e contro i metodi della polizia violenta, ma di cui ancora, a poche ore, non si conoscono i dettagli. Intanto, su Twitter è stato lanciato l’hashtag #1MillionDCSaturday per mobilitare più persone possibile. “Abbiamo informazioni – ha detto il capo della polizia del District of Columbia Peter Newsham – che l’evento sarà uno dei più grandi mai svolti”.
Sarà dunque una sfida al razzismo, alla polizia violenta, ma anche a Donald Trump, che ha fatto erigere un vero e proprio muro di barriere e recinzioni per difendersi dall’assedio e dalle contestazioni. Il presidente è furioso: sa che l’ondata di proteste e disordini sociali stanno mettendo in difficoltà la sua corsa per la rielezione. Ma con le sue esternazioni e i suoi post, il tycoon finisce per alimentare polemiche e tensioni. Come quando, commentando il sorprendente boom dell’occupazione a maggio, davanti alle telecamere ha detto: “Oggi è un grande giorno per George Floyd. Lui ci guarda dal paradiso e sta lodando l’economia americana”. Parole che hanno scatenato l’ennesima bufera di critiche, cui Trump ha risposto: “Il mio piano contro il razzismo è un’economia forte”. “Spregevole”, il lapidario commento del suo rivale alle Presidenziali, il dem Joe Biden.
(Ansa)