Prima Roberta Lombardi, poi Pierpaolo Sileri.
Nomi (e ruoli) di peso all’interno del Movimento 5 Stelle che aprono una sorta di spiraglio nei confronti del Mes.
Presto per parlare di apertura, ma di certo non si tratta del no a prescindere che nelle ultime settimane ha caratterizzato la posizione dei pentastellati. Particolarmente significativo, in tal senso, il pensiero del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, uno dei frontman del Governo giallorosso durante l’emergenza coronavirus: “Soldi senza vincoli e vantaggiosi, e anche in tempi rapidi. Allora va bene. L’Italia ha dato tanto all’Europa – ha detto a SkyTg24 – Non ci dimentichiamo che l’austerity e i tagli vengono tutti da lì quindi per ripartire è necessario un cambio di passo”. E ancora: “Mai come ora le sorti del nostro Paese, parlando del servizio sanitario nazionale, dipendono dalla burocrazia – ha sottolineato Sileri – Dobbiamo eliminarla per far rinascere il nostro Paese“, anche perché in campo sanitario servono “20-25 miliardi rapidi per riforme strutturali“.
La spiegazione, a sentire Sileri, la si trova proprio nella gestione difficoltosa della crisi da Covid:
“Quello che è successo – ha ribadito – documenta inesorabilmente i difetti e le carenze che negli ultimi anni hanno aggravato il servizio sanitario nazionale. Lo hanno detto prima i lavoratori e poi i pazienti, mentre politici e amministratori – ha aggiunto il viceministro – si sono nascosti dietro la logica dei tagli necessari e del mancato finanziamento“. E ha concluso: “Servono venti o venticinque miliardi rapidi da usare bene, per riforme strutturali in campo sanitario e a partire dal personale, alzando gli stipendi“.
Più sfumata ma comunque non di chiusura la posizione di Roberta Lombardi, consigliera regionale M5s nel Lazio e primo capogruppo alla Camera del Movimento:
“Il Mes? Odio le posizioni pregiudiziali. A oggi la fine delle condizionalità è scritta sulla sabbia. Ma se alla fine dell’iter fosse ratificato il cambiamento, si può pensare di esaminarlo in tutte le sue possibili implicazioni“. Nell’intervista al Corriere della Sera, la Lombardi ha parlato anche di altri temi centrali nella vita del M5s. In tal senso, la consigliera regionale ha ribadito il suo no all’abolizione del tetto del doppio mandato per ricandidare Virginia Raggi a sindaco di Roma. Per quanto riguarda la guida del Movimento, invece, Lombardi auspica una “leadership collettiva” che tenga insieme Di Maio e Di Battista. “Finché siamo stati collegiali siamo stati dirompenti. Anche Di Maio e Di Battista sono sicuramente necessari per il Movimento” ha detto, evidenziando la necessità di migliorare Rousseau. “Al momento non ha stanze tematiche di discussione né territoriali” ha sottolineato, aggiungendo che nelle consultazioni “servono quesiti neutrali con argomentazione dei pro e dei contro della materia“.
(Il Fatto Quotidiano)