22 Dicembre, 2024
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Napoli, operazione anticamorra: 59 misure cautelari. Arrestati anche i tre fratelli del senatore di FI Luigi Cesaro

IL FATTO QUOTIDIANO 

I guai (giudiziari) per la famiglia Cesaro non finiscono mai. Neanche un mese fa era arrivata una richiesta  d’arresto per Luigi Cesaro, senatore accusato di corruzione, oggi emerge il coinvolgimento di tutti e tre i fratelli del deputato azzurro nell’inchiesta condotta dai carabinieri del Ros, con il coordinamento della Dda di Napoli, sulle ramificazioni dei clan camorristici Puca, Verde e Ranucci, attivi nella zona di Sant’Antimo, nella periferia settentrionale di Napoli. Anche il parlamentare è indagato come emerge dall’ordinanza di custodia cautelare. A quanto apprende il fattoquotidiano.it per il parlamentare la Dda aveva chiesto la misura cautelare in carcere.

Il senatore indagato, il gip deciderà dopo eventuale autorizzazione all’uso delle intercettazioni – I militari, coordinati dai pm Giuseppina Loreto e Antonella Serio, hanno eseguito una misura cautelare a carico di 59 indagati accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione e turbata libertà degli incanti. La misura degli arresti domiciliari è stata notificata ad Aniello e Raffaele Cesaroentrambi già coinvolti in un’altra inchiesta su presunte collusioni con la camorra. L’accusa contestata è di concorso esterno in associazione mafiosa. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche diversi elementi di spicco della criminalità organizzata napoletana. Il giudice per le indagini preliminari, Maria Luisa Miranda, ha disposto invece il carcere per Antimo Cesaro, titolare del centro di analisi Igea di Sant’Antimo. Il gip ha firmato anche un ordine di sequestro per la società “Il Molino”. Il giudice ha disposto 38 arresti in carcere e 18 ai domiciliari. L’operazione Antemio ha fatto luce “su attentati dinamitardi, estorsioni e tentati omicidi, ma anche su una fitta rete di cointeressenze sia in ambito politico sia imprenditoriale, sfociate in affari milionari per i clan e in una rilevante situazione di infiltrazione dell’amministrazione comunale”. Il gip si è riservato di prendere una decisione in relazione alla posizione del senatore Luigi Cesaro, “all’esito dell’eventuale autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni, ritenute rilevanti, secondo la procedura che verrà attivata da questo ufficio”. Il giudice ha disposto il sequestrato di 194 unità, tra civili abitazioni, uffici, magazzini, autorimesse, nonché di 27 terreni (tutti ubicati tra le province di Napoli, Caserta, Frosinone e Cosenza), 9 società e 3 quote societarie, 10 autoveicoli e 44 rapporti finanziari. Tra i beni immobili c’è appunto la galleria commerciale di Sant’Antimo “Il Molino”, con oltre 90 locali adibiti ad esercizi commerciali ed uffici. Tutto per un valore di circa 80 milioni.

 

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