Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il tmf organizza una rassegna estiva di concerti, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. In allegato lo spirito che ci ha motivato a realizzare, in questo periodo in cui l’arte e la cultura soffrono terribilmente, una manifestazione molto impegnativa per tutti, artisti e organizzatori, ma molto gratificante. Quando si soffre occorre trasformare la sofferenza in bellezza.
tmf EN PLAIN AIR
musica-teatro-cinema d’essai
20 giugno-30 agosto Canale Monterano
Per respirare nuovamente!
“Non riesco a respirare!”. Queste sono le ultime parole di George Floyd prima di morire, un afroamericano strangolato da un agente di polizia per le strade di Minneapolis, qualche giorno fa.
Queste parole catturano il sentimento del nostro tempo. La respirazione è un punto di vista che può aiutarci a raccontare il caos contemporaneo.
Nel ritmo caotico avvertiamo un senso di soffocamento.
La sfera dell’esistenza è invasa da flussi di caos che paralizzano la mente sociale e impediscono la respirazione.
Come affrontiamo il caos, giacché sappiamo che coloro che combattono il caos diventano caos? Come affrontiamo il soffocamento? Esiste una via d’uscita?
Uomini e donne che non riescono più a respirare a causa dell’inquinamento globale, dello sfruttamento lavorativo, della precarietà occupazionale, della ferocia delle guerre, della persecuzione razziale, delle troppe ingiustizie sociali, in che modo possono riprendere coraggio e speranza, dirigendo autonomamente la propria esistenza verso l’indipendenza e la felicità, individuale e collettiva? Quale può essere, oggi, il soffio vitale che ridia fiato a un’umanità invasa da flussi di infelicità e di violenza, in cui la scena sociale si oscura progressivamente, declinando verso il buio della demenza?
Hölderlin scriveva “Bisogna abitare poeticamente la terra…”
La poesia potrà curare la sofferenza della mente e potrà agire come agente di liberazione del linguaggio dalla stretta soffocante della tecnica.
La poesia apre varchi, sempre. Schiude un orizzonte di possibilità, indicando una luminosa linea di fuga cui si oppongono gli ancoraggi brutali e asfissianti del reale.
Solo l’immaginazione poetica può riuscire ad abbattere i muri costruiti da ogni ideologia di potere, permettendoci di tornare a respirare.
L’intima tessitura dell’essere è il respiro: ritmo poetico.
Il caos della modernità e la difficoltà di respirazione in cui la modernità vive, è un problema di misura. Non c’è misura sulla terra, e la misura, il ritmo, sta solo nella proiezione del respiro, nella poesia, nell’arte, nella bellezza.