27 Dicembre, 2024
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Conte tira dritto: «Ho un piano per ripartire, ma non fonderò un partito»

Il premier anticipa il progetto che presenterà alle parti sociali: «Confido di poter recuperare un confronto con l’opposizione». E su una lista personale: «Sarebbe folle dedicare a questi pensieri anche una sola caloria»

Il Piano è ancora segreto ed ancora un work in progress. «Prima deve essere presentato alle parti sociali e alle imprese», dice Giuseppe Conte, incontrando i giornalisti a Palazzo Chigi, alla vigilia degli Stati generali dell’economia. Però alcune decine di pagine, divise per settori e ministeri di competenza le ha già in mano, e alcune cose le può già anticipare: «Lavoriamo ad una rete nazionale unica in fibra ottica, a promuovere in modo forte i pagamenti digitali e varare un piano cashless, vareremo una nuova versione di Impresa 4.0, si chiamerà Impresa 4.0 plus e avrà incentivi consistenti per una spinta ulteriore alla digitalizzazione delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligenza artificiale, introdurremmo un decreto di semplificazione per gli appalti che porterà l’autorizzazione ambientale dai 5 anni attuali alle 5 settimane. Porteremo l’Alta Velocità al Sud, oltre a collegare Roma con Genova, Pescara ed Ancona».

Insomma molta carne al fuoco, molti progetti che per settembre dovranno essere trasmessi a Bruxelles, c’è persino la previsione di «un miliardo di euro per un milione di alberi», e tante altre piccole o grandi cose, ma nella sua completezza il piano che si va formando sarà pubblico solo quando sarà discusso con le parti sociali. E ovviamente non tutto finirà sul tavolo di Bruxelles, «molti progetti sono già finanziati con soldi nostri, sulle infrastrutture abbiamo oltre 100 miliardi di euro che ancora non abbiamo speso».

Conte spera che il centrodestra, che ha detto di no sulla partecipazione al confronto sul Piano di rilancio,

«ci ripensi, confido di poter recuperare un confronto, magari li inviterò di nuovo alle fine del confronto con le parti sociali». Mentre ha voglia di sottolineare lo spirito degli incontri che si apriranno a Villa Doria Pamphilj«Abbiamo il dovere di programmare un rilancio del Paese, stiamo lavorando per le misure più immediate, ma dobbiamo recuperare una visione strategica, con specifici progetti di investimenti che chiederemo all’Europa di finanziare. Il nostro Recovery plan lo presenteremo a settembre, ma già oggi stiamo lavorando un piano di rilancio più ampio che sarà condiviso da tutti i ministri e da tutte le forze di maggioranza e che presenteremo alle forze produttive e sociali che da sabato incontreremo. Un appuntamento che non sarà una sfilata, una kermesse, ma sarà un confronto nel merito per arrivare a uno sforzo collettivo di condivisione che servirà anche ai governi successivi. Un piano che avrà una forza incredibile, che sarà più ampio di quello che presenteremo alla Ue e che certamente farà suoi tanti spunti contenuti nelle proposte della task force di Colao, che ha fatto un grandissimo lavoro».

(Corriere della Sera)

 

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