Per il Capo dello Stato i giovani vanno rimessi al centro del dibattito politico. Perché se rimangono distanti e freddi, il Paese diventa più fragile: “La freddezza e la diffidenza dei giovani rispetto alla politica -ha detto Mattarella- la sempre più rara disponibilità a un confronto circolare, di idee, di proposte, di suggestioni rendono la comunità nazionale più fragile. E più incerta e difficile la individuazione di una strada per progettare il proprio futuro nel mondo globalizzato”.
Il capo del Quirinale ha sottolineato anche come la partecipazione politica sul web non si possa ancora definire ‘matura’: “Le grandi trasformazioni politiche e sociali ha proseguito – intervenute negli ultimi decenni hanno in qualche modo affievolito i canali tradizionali di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Un divario sempre più evidente che è stato in parte surrogato dalla massiccia presenza dei nuovi mezzi di comunicazione fondati sull’utilizzo del web; che, peraltro, non ha ancora trovato un punto di adeguata maturazione”.
Mattarella ha dunque invitato a considerare quella di oggi “una tappa dell’interrogarsi dell’Italia, su se stessa, e sul proprio avvenire: in questo caso, da parte di giovani”. “A una società provata, e disorientata, per scrivere una nuova pagina, serve l’animo della sensibilità giovanile sgombro da pregiudizi. Serve la loro curiosità, il loro entusiasmo – ha proseguito – La condizione giovanile è sinonimo di futuro ma questa espressione non basta a individuare i fenomeni complessi che la caratterizzano. Rischia, persino, di essere fuorviante se dovesse distrarre dall’urgenza del presente che siamo chiamati a vivere. Perché mai come oggi è vero che il futuro è qui, è già cominciato. Ne è testimonianza questa stessa assemblea; e non soltanto per le fasce di età qui rappresentate”.
(REPUBBLICA)