Secondo l’autore di ‘Spillover’ “i politici in troppi casi non si preoccupano di ciò che potrebbe accadere fra tre anni, ma solo di quello che succederà fra oggi e la loro prossima elezione”
David Quammen sostiene anche che “gli scienziati sapevano che una pandemia stava arrivando” e lo sapevano anche “i funzionari della sanità” e “hanno avvertito i leader politici, ma in alcuni Paesi, come il mio (gli Stati Uniti, ndr), quegli avvertimenti sono stati ignorati e minimizzati”.
Lo scrittore-scienziato, autore di ‘Spillover’, il libro di maggior successo durante la pandemia, si chiede in un’intervista a ‘Il Giornale’ perché questo sia potuto avvenire e si risponde semplicemente che “i politici, in troppi casi, come negli Usa, non si preoccupano di ciò che potrebbe accadere fra tre anni ma, magari, capiterà fra dieci” e quindi “si preoccupano solo di quello che succederà fra oggi e la loro prossima elezione”.
“Spendere una gran quantità di denaro, e una grande quantità di volontà politica e di compromessi per la prevenzione contro una pandemia incombente è percepito come un rischio”.
agiunge Quammen che oggi nel suo nuovo libro, “Albero intricato”, racconta l’evoluzione dell’uomo e del suo Dna. Secondo lo scrittore, se poi quella spesa, “non arriva davvero fra l’oggi e la prossima elezione, quella spesa sembrerà sprecata” e se per caso “ sei un politico miope, cinico ed egoista, ti preoccupi di quel rischio”. Perciò “qualsiasi politico che continua ad opporsi alla prevenzione contro le pandemie, dopo quel che è successo, non dovrebbe più essere un leader” ma semmai “dovrebbe esser bocciato dagli elettori”
Quindi “dovrebbe tornare a fare l’immobiliarista, o l’attore o i gelati artigianali”, insomma a fare quel che faceva prima dell’elezione, e “così se la pandemia avviene durante il tuo mandato, la mancanza di preparazione costerà mille volte di più rispetto alla prevenzione” conclude.
(Agi)