“Vorrei solo ricordare l’8 giugno come il giorno più brutto della mia vita.
Oggi vorrei leggervi questo, il mio desiderio di ricordarlo tutti così: nel lungo viale della vita avresti affrontato tante tappe, lo immagino, e fatto tante esperienze, portando con te la mamma, il papà e il tuo fratellino e, sicuramente, ne sono certa, i tuoi amici di sempre”. Inizia così la lettera di Antonella, la mamma del 14enne investito e ucciso lunedì scorso all’Infernetto. Al microfono dell’altare simbolico allestito nell’area giochi della parrocchia di San Corbiniano, immagina quelli che sarebbero stati i momenti più belli della vita di suo figlio.
“In ogni secondo che mi resterà di vivere qui – prosegue – mi chiederò cosa avresti fatto tu, che scelte avresti fatto, che percorsi intrapreso, l’uomo che saresti diventato. Mi immaginerò i tuoi sorrisi sentito i tuoi abbracci e i tuoi mille volti. Ma oggi, mentre ti salutiamo per l’ultima volta qui tutto insieme, Matti, voglio immaginare di festeggiare quelli che sarebbero stati i tuoi momenti più belli perché dopo non avrò più alcuna occasione per festeggiarli e non vorrò festeggiarli. Eccoti, ti vedo qui, con tutti noi. Bello come il sole per i tuoi 18 anni, per la tua maturità. Maestoso e fiero per la tua laurea. Elegante e con il cuore colmo d’amore per una donna, magari l’amore di una vita. Oggi, seppur piangiamo di tristezza, piangiamo anche di commozione nel festeggiare la tua vita con la responsabilità più che mai oggi di viverla tutti anche un po’ per te, se non è possibile viverla con te”.
(AdnKronos)