È uscito Insect Atlas il nuovo rapporto di Friends of the Earth Europe ed è l’ennesima dimostrazione che abbiamo condannato gli insetti a morte e insieme a loro anche gli ecosistemi, l’ambiente, e quindi noi stessi.
Per chiarire meglio il punto vi diciamo che (i dati sono contenuti nel rapporto):
- Circa l’84% delle specie vegetali e il 78% delle specie di fiori selvatici nell’Ue dipendono dall’impollinazione
- Almeno una specie su dieci di api e farfalle in Europa è a rischio di estinzione.
- L’uso di pesticidi è in aumento a livello globale: si calcola che siano 4 i milioni i di tonnellate di pesticidi chimici utilizzati dall’agricoltura convenzionale e industriale in tutto il mondo.
- Quattro giganti chimici si dividono i due terzi del mercato globale: Basf e Bayer in Germania, Syngenta in Svizzera, di proprietà cinese, e Corteva, un nuovo arrivato formatosi dalle divisioni agrochimiche di DowDuPont
Nel rapporto leggiamo anche che un’agricoltura rispettosa della natura è, oltre che necessaria, possibile, ma gli agricoltori hanno bisogno di sostegno per la transizione.
Ecco perché l’Unione europea può e deve contribuire a fermare la strage di insetti:
- Con azioni urgenti per raggiungere gli obiettivi suggeriti nelle strategie Farm to Fork and Biodiversity per aumentare l’agricoltura biologica in Europa.
- Riducendo la produzione e il consumo di carne industriale e di altri prodotti animali e sostenere le opzioni basate sulle piante.
- Tagliando la domanda complessiva di agro-commodities nell’Unione per ridurre la deforestazione globale
E soprattutto, riducendo gradualmente l’uso di pesticidi sintetici fino ad almeno l’80% nell’agricoltura europea entro il 2030, a partire dal 2020, ed eliminando gradualmente le esportazioni di pesticidi vietati nell’Ue. Slow Food è già in movimento verso questo obiettivo: attraverso l’Iniziativa dei cittadini europei stiamo chiedendo con forza alla Commissione europea di “Salvare le api e gli agricoltori“. Unisciti anche tu alla Ice Europei #SaveBeesandFarmers e firma subito!
il report completo lo trovate
qui
(Slowfood)