Per fare la maturità sono tornata a Roma dalla Polonia 5 giorni fa, con un viaggio in pullman lungo 30 ore”.
È la storia di Alice Pacente, 18 anni, tra le prime studentesse maturande al liceo classico Dante, nel rione Prati, e una delle più promettenti di tutta la scuola, dicono i suoi docenti. Ieri si è ufficialmente diplomata e ora è in attesa del voto, a cui tiene molto. Ma per tornare in città e sedersi davanti ai suoi docenti il viaggio è stato lungo: “Sono di origini polacche, per questo mi trovato lì – racconta la studentessa – . Poi hanno annunciato il lockdown e chiuso i confini”.
Così Alice è stata costretta a rimaner e lì.
Le lezioni di didattica a distanza? Le ha seguite dalla Polonia: sono bastati un computer e una connessione a internet. Ma la maturità, alla fine, si doveva tenere in presenza. Così, il 13 giugno, tra frontiere ancora difficili da superare, è salita su un pullman che dopo circa trenta ore l’ha lasciata finalmente nella sua Roma, a una manciata di giorni dalla prova. L’esame? “È stata un’esperienza fuori dal normale – dice Pacente appena dopo il maxi-orale – . Ma sono positiva, penso sia andata bene”.
“Come tesina ho portato la caducità della vita che ci deve portare a sfruttare il tempo che abbiamo, cosa che abbiamo imparato in questo periodo d’emergenza sanitaria.
L’ho collegato al concetto del ‘carpe diem’ e poi con altre materie. Subito dopo, l’analisi di un testo della letteratura italiana e qualche altra domanda. E, infine, ho parlato della Dichiarazione dei diritti dell’Uomo: del diritto alle relazioni che ci è stato negato in questi mesi, contrapposto però a quello alla salute. Ora ambisco a un voto alto per essere ammessa agli studi di Politica a Londra”.
(La Repubblica)