ROMA – Luca Palamara è stato giudicato “colpevole” dai colleghi dell’Anm, con una sola astensione, ed è stato espulso dal sindacato dei giudici di cui è stato presidente tra il 2008 al 2012, ai tempi di Berlusconi e delle leggi ad personam. L’ex pm di Roma imputato di corruzione a Perugia ha chiesto di essere ascoltato dopo la pronuncia dei probiviri del sindacato dei giudici, ma i colleghi hanno detto di no perché avrebbero dovuto essere gli stessi probiviri che lo hanno giudicato, e non il Comitato direttivo centrale, ad ascoltarlo. La sua reazione, mentre attendeva davanti al palazzo di giustizia che ospita la Cassazione e al sesto piano la stessa Anm, è stata questa: “Mi è stato negato il diritto di parola, nemmeno nell’Inquisizione”.
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, interpellato sulla questione, ha risposto: “Non entro nel merito delle scelte dell’Anm. Ma la riforma del Csm sarà la verà rivoluzione”.