E’ festa oggi a Montespaccato.
E non si festeggia solo la promozione di una squadra di calcio il serie D ma il riscatto di tutto un territorio, alla periferia della capitale, strappato alla spirale del crimine organizzato. E sul quel campetto, sequestrato al clan dei Gambacurta nell’ambito dell’operazione Hampa e poi liberato, oggi al fianco dei ragazzi, i giocatori e i residenti c’erano anche don Ciotti e il presidente della Regione Nicola Zingaretti.
“E’ una bella soddisfazione per tutti,
perche’ quando arrivò la notizia della possibilità di aiutare questo campo a rimanere libero perche’ confiscato ai poteri criminali un po’ di paura c’era” riflette Nicola Zingaretti. “E’ stata una grande avventura – prosegue – e devo dire che il team dell’asilo Savoia, questa comunita’ e questi ragazzi avevano bisogno di fiducia e la Regione gliel’ha data. Grazie all’asilo Savoia e a questa comunita’ bellissima si è vinto. Quando lo stato collabora con i territori tutto ridiventa bene comune e aumenta la liberta’”.
Sarebbe bello se su questo campo si allenasse la Nazionale di calcio, propone Don Ciotti.
“Non dimentichero’ mai quando anni fa a nome di Libera chiesi alla nazionale di calcio di andare ad allenarsi a Rizziconi in Calabria dove in un campo sportivo gia’ confiscato non e’ stato permesso per nove anni di giocare ai bambini e ai ragazzi. – prosegue – bisogna avere il coraggio di dare dei segni e invitate la Nazionale di calcio ad allenarsi qui come fece in Calabria.
E aggiunge: “Bisogna fare in modo che i beni confiscati attraverso la responsabilita’ di tutti diventino strumento di lavoro, di politiche sociali, della pratica sportiva. Questo campo e’ dedicato al beato Pino Puglisi e non dobbiamo dimenticarci che il giorno che l’hanno ucciso aveva lasciato sul tavolino della cucina un foglietto con le quattro cose che avrebbe chiesto la settimana successiva al presidente della commissione antimafia, Violante, che sarebbe andato a Brancaccio. Chiedeva un asilo, un consultorio, un campo da calcio per i suoi ragazzi e una scuola media. Mi fa piacere che venga dedicata a lui questa realta’ che deve diventare un laboratorio di vita e di speranza”.
Ma l’impegno delle istituzioni non finisce qui.
“È stata sequestrata un’altra villa al clan Casamonica, la terza della zona: in una c’è un centro per l’autismo, un’altra, abusiva, è stata abbattuta e oggi c’è un parco bellissimo. Ora ne hanno sequestrata un’altra, quella rossa, piena di stucchi e ori. Lunedì – promette il governatore – avvieremo le pratiche e la Regione chiederà che ci venga consegnata per ridarla al quartiere. Quel triangolo di Roma era infrequentabile, era il simbolo della proprietà del territorio: con la terza villa sarà luogo della rinascita e della legalità”. E con questa promessa Zingaretti scappa via: “Mi scuso se tra poco dovrò scappare, ma mia figlia sta facendo la maturità e voglio esserci quando uscirà dalla porta. Non vorrei che per essere un buon presidente, diventi un cattivo padre”.
(La Repubblica)