Ivan Scalfarotto, sottosegretario degli Esteri, si è ufficialmente candidato per le elezioni regionali in Puglia, contro Michele Emiliano, in una coalizione Italia Viva, Azione e +Europa:
“La mia è una candidatura per la Puglia. Non sarebbe stato giusto costringere i pugliesi a dover scegliere tra tre populismi: quello antieuropeista della destra, quello di palazzo impersonificato da Michele Emiliano. Quello della decrescita felice del Movimento 5 Stelle. La nostra coalizione è in campo per rappresentare il dinamismo e il talento dei pugliesi. Di quelli che sono rimasti e di chi, come me, è andato via e ora è pronto a ritornare per restituire quello che la nostra terra ci ha dato”.
“Penso ci sia una grande differenza tra i dieci anni di Nichi Vendola, che io considero un’ottima esperienza di governo. E questi cinque di Michele Emiliano.
Lo stesso Emiliano non dice mai che la sua è una coalizione di centrosinistra. Perché non lo sono state le sue politiche: su Xylella, Tap, Ilva ha fatto il contrario dei nostri governi nazionali – continua Scalfarotto – La Puglia è una delle poche regioni che non ha ancora una legge elettorale che garantisca la parità di genere. O che non ha un assessore alla Sanità, perché tutto è nelle mani di Emiliano”.
“Ivan Scalfarotto unisce il pragmatismo riformatore dell’uomo di governo e una duratura e tenace battaglia per i diritti civili ed è un convinto europeista: il candidato giusto in Puglia per +Europa” afferma il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.
“Curioso che il Pd, dopo aver scelto l’alleanza strategica con i populisti del M5S, si rammarichi perché i liberaldemocratici costruiscono un’alternativa politica ed elettorale in Puglia,
dove il PD schiera un candidato populista, che ancora in questi giorni ha rinnovato la richiesta di alleanza con il M5S”.
“Peraltro – prosegue Della Vedova – i cinque anni di amministrazione da parte del Presidente uscente, su tutti i principali dossier di governo nazionali e locali, parlano da soli e ne fanno uno dei campioni più rappresentativi della politica populista, a cui noi vogliamo essere una opposizione e una alternativa ovunque, in Parlamento come nelle regioni”.
(Globalist)