Pubblichiamo una nota di CGIL-CISL-UIL sul Piano Regionale di gestione dei Rifiuti che inizia l’iter finale con la discussione in Consiglio regionale del Lazio.
“Visto l’imminente avvio della discussione, nel Consiglio Regionale del Lazio, del Piano di Gestione dei Rifiuti, abbiamo inviato un documento articolato con le nostre osservazioni all’assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti Massimiliano Valeriani, al presidente della X commissione e a tutti i capigruppo regionali. Siccome siamo interessati ai risvolti pratici che il piano avrà sui cittadini, sugli utenti e soprattutto sui lavoratori del settore, ci aspettiamo che vengano recepite dall’assessorato e dall’intero Consiglio Regionale”. Lo dicono Cgil, Cisl e Uil regionali.
“Come abbiamo dichiarato durante tutto l’iter di approvazione del PGR, riteniamo necessario che obiettivi e programmi siano accompagnati da fondi adeguati e da un cronoprogramma stringente per superare realmente i tanti fattori critici che hanno impedito di fare passi avanti nella gestione dei rifiuti nel Lazio”.
“A nostro parere occorre ribadire alcuni argomenti: la gestione dell’intero ciclo deve essere in mano pubblica; la costituzione degli Ambiti Territoriali Ottimali e dei relativi Enti Gestori (EGATO) deve essere concretamente effettuata in tempi brevi e tutti devono chiudere il ciclo dei rifiuti al loro interno; la dovuta sinergia con Roma Capitale deve essere riattivata con uno sforzo congiunto; gli impianti di nuova generazione dovranno essere a recupero di materiale senza processi termici; i rifiuti umidi trattati vanno avviati al compostaggio locale, domestico e all’uso agricolo, anche per andare incontro al forte interesse di aziende agricole di tutte le dimensioni.
“Un accento particolare va posto sul contrasto alle attività malavitose, notoriamente molto attive in questo settore in tutta Italia. Poi ci sono aspetti più propriamente sindacali sui quali poniamo la massima attenzione: la salvaguardia di salute e sicurezza in tutti gli impianti; l’applicazione dei Contratti Nazionali specifici per il settore; le regole sugli appalti, settore per il quale continuiamo a richiedere una legge regionale apposita, inserendo a tutti i livelli clausole sociali e quanto previsto nei CCNL e negli accordi sottoscritti con la regione, per impedire che con fondi pubblici si produca precarietà e lavoro povero invece che diritti e protezione sociale; la costituzione di un Albo delle Aziende Virtuose. Il PGR varato è un passo avanti importante verso una nuova direzione ma ancora non rappresenta la svolta di cui la regione avrebbe bisogno“.
“Restiamo convinti che la vera scelta strategica sia quella di costituire una societa’ regionale pubblica al 100%, che abbia l’obiettivo di fornire ai cittadini servizi di qualità e ai lavoratori buona occupazione, di guidare la Transizione Ecologica della Regione, di arrivare alla chiusura del ciclo dei rifiuti a partire dalla realizzazione della necessaria dotazione impiantistica. Una scelta che guardi al futuro”.
22 giugno 2020