Un piano “ben costruito” per la crescita e una semplificazione che porti a una “buona burocrazia” non alla sua “cancellazione”.
E sul fronte della possibile riduzione dell’Iva, anche in via soltanto temporanea per rilanciare i consumi, una frenata e l’auspicio che si vada piuttosto per un disegno organico. Sulla riforma del fisco, il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, dice che “serve una visione complessiva” e “non imposta per imposta”.
Visco sottolinea come “è una vecchia storia” ma attuale, il tema della “grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità e della criminalità organizzata”. Questo “si trasforma in un carico fiscale molto pesante per chi le tasse le paga”. Sul lato della spesa il governatore ricorda come si tratti di un “livello che più o meno è quello che si attende da un paese che ha uno stato sociale come il nostro”.
Domenico Proietti, segretario confederale della Uil con la delega alle politiche fiscali, crede che l’idea messa sul tavolo dal governo sia “positiva perché solleva un tema importante.
Già in occasione della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, dicemmo che sarebbe stato il caso di avviare una revisione selettiva delle aliquote Iva per dare non solo un sostegno agli investimenti, ma anche recuperare risorse alzando magari l’imposizione su alcuni beni di lusso”. Quel che si discute, però, sembra essere uno stimolo una-tantum, a tempo, e non un progetto strutturato di riforma dell’imposta. “I due aspetti possono tenersi insieme. Ora un sostegno ai consumi è bene accetto, poi ci vuole una riforma più ampia. Credo che se già questo primo passo fosse legato all’incentivazione dell’uso della moneta elettronica, sarebbe importante perché andrebbe ad avere una ricaduta positiva sulla lotta all’evasione”. Se il taglio dell’Iva si applicasse ai pagamenti, digitali, dunque, “il giudizio sarebbe senza dubbio positivo”. Quanto alle risorse da impiegare, in un’ampia forchetta tra 4 e 10 miliardi, per Proietti è importante che non vadano a toccare “l’impegno del governo sul taglio del cuneo fiscale. Quello rimane una priorità, per lavoratori e pensionati. Ma l’Iva deve restare un capitolo a parte”.
Concorda con Visco la Cgil:
“Qualsiasi ipotesi di riduzione o rimodulazione dell’iva non può essere considerata se non collegata ad un intervento complessivo sul fisco”, aferma la vicesegretaria generale Gianna Fracassi che ribadisce la posizione della Confederazione: “Il paese ha bisogno di una vera riforma fiscale imperniata su equità e progressività”. “Ha ragione il governatore Visco”, concorda la leader della Cisl, Annamaria Furlan: “Sul fisco serve una riforma complessiva affrontando anche il tema dell’enorme evasione fiscale. Non fare un ragionamento imposta per imposta. Serve un patto sociale per selezionare insieme gli interventi e spendere bene i fondi europei con un programma concreto”.
Visco incalza sulla ripresa: serve un piano
Tornando al discorso di Visco, al di là della questione fiscale ribadisce la spinta al governo perché non si sprechi l’occasione per il rilancio. La situazione è incerta e drammatica, dal punto di vista economico oltre che sanitario: Visco torna a stimare per il Pil italiano 2020 una caduta attorno al 10%”, “può essere leggermente superiore o inferiore, dipende dall’evoluzione della pandemia nella seconda parte dell’anno”. Parlando online a un evento dei Lincei, Visco rileva come la caduta deriva “dalla flessione drammatica del primo e sopratutto il secondo trimestre”.
Se in questo momento “lo stato di incertezza non consente di fare previsioni non dico accurate ma ragionevoli” e i tecnici procedono “per scenari possibili”, Visco torna a battere il tasto già toccato in altre occasioni pubbliche (in primis le Considerazioni finali, ma anche la giornata inaugurale degli Stati Generali) ricordando che l’incertezza non deve essere un freno all’azione: “Questa incertezza non vuole dire che non dobbiamo fare niente” e ricorda, citando Keynes che vi vuole “un piano ben costruito” per affrontare la crisi e la crescita avendo “non solo il breve termine” in mente.
Il governatore sottolinea come ci siano “fattori non economici legati alla pandemia” ma anche di “natura geopolitica” a pesare sulle stime. Sul fronte interno, in attesa che prenda corpo il progetto di semplificazione del governo Visco rimarca che “ci vuole una buona burocrazia”, “una sua assenza non va bene”. Per il governatore “si fa presto a dire semplificare” ma occorre una pubblica amministrazione che sia in grado “di rispondere alle esigenze” e una “giustizia più veloce”.
(La Repubblica)