27 Dicembre, 2024
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Linee guida per la scuola: riunione governo-Regioni. I presidi le bocciano: “Nessuna indicazione”

Anche la didattica digitale integrata alle superiori. Presidi, non ci sono più risorse né libertà gestionale ai dirigenti

E’ in corso una riunione del governo con le Regioni per provare ad accelerare la chiusura delle linee guida per la riapertura delle scuole. A quanto si apprende da fonti regionali, all’incontro, che si svolge in videoconferenza, partecipano i ministri Lucia Azzolina, Francesco Boccia, Roberto Speranza, con il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, alcuni governatori tra cui Toma, Fedriga, Fontana, e assessori regionali all’istruzione.

Il Piano scuola “non contiene indicazioni operative né definisce livelli minimi di servizio ma si limita ad elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale”. Arriva dai presidi di Anp guidati da Antonello Giannelli la bocciatura alle Linee guida sulla ripresa a settembre della scuola che devono avere il via libera domani in Conferenza Stato-Regioni.

LE LINEE GUIDA

 

Lezioni anche il sabato, frequenza a turni differenziati,

organizzazione della classe in più gruppi di apprendimento, con alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi e dunque anche di diverse età. Sono queste alcune delle indicazioni contenute in una bozza del Piano scuola 2020-2021, che indica le Linee guida per la ripresa dell’attività scolastica a settembre.

Domani nella Conferenza straordinaria delle Regioni si dovrà dare il parere al testo che verrà quindi portato all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni dove si dovrà esprimere l’intesa. La didattica a distanza rimane marginale e solo per le scuole secondarie di II grado: solo per queste si parla infatti di ‘attività didattica in presenza e digitale integrata’. Per quanto riguarda la mensa, le scuole potranno valutare l’opportunità di prevedere due o più turni per evitare l’affollamento dei locali e qualora non sia sufficiente, gli enti locali potranno studiare soluzioni alternative come il consumo del pasto in monoporzioni all’interno dell’aula. Nel testo non si parla di strutture in plexiglass nè di divisori tra gli alunni.

Un capitolo è dedicato ai bambini della scuola dell’infanzia

che dovranno svolgere le attività didattiche privilegiando l’uso degli spazi aperti. I gruppi saranno stabili: i bambini frequenteranno la scuola sempre con gli stessi insegnanti e collaboratori; vi sarà la disponibilità per ogni gruppo di uno spazio interno ben definito; la colazione e la merenda dovranno essere consumati nello stesso spazio occupato da quel gruppo di bambini per il gioco; anche i giochi andranno utilizzati da ogni gruppo specifico e poi puliti prima dell’arrivo del nuovo gruppo. Infine l’orario di ingresso dei bambini potrà essere esteso e così pure l’orario di uscita. L’uso delle mascherine non è previsto per i bambini che hanno meno di 6 anni e i dispositivi di protezione degli adulti – il documento raccomanda l’utilizzo di visierine leggere e, quando opportuno, dei guanti – non devono far venire meno la possibilità di essere riconosciuti.

(Ansa)

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