La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina è intervenuta su Twitter in merito alle interpretazioni sulle linee guida per il rientro a scuola a settembre. Polemiche dai dirigenti scolastici e opposizione.
“In merito alla riapertura delle scuole a settembre le Linee guida saranno portate domani in Conferenza Unificata. Leggo tante interpretazioni, molte sbagliate. Questo aiuta solo ad alimentare la confusione”, ha detto Azzolina.
Polemiche su bozza
Dirigenti
Nel frattempo non si placano le polemiche sulla bozza delle linee guida diffusa ieri.
“Al momento sembra che le indicazioni fornite siano assolutamente generiche e prive del necessario spessore tecnico. A livello nazionale devono infatti essere chiare le definizioni dei comportamenti da adottare che assumono rilievo sia in quanto misure di salute pubblica sia come necessaria garanzia dei minimi curricolari. Non può essere invocata l’autonomia scolastica come unico strumento per affrontare la complessità della situazione né si può chiedere ai dirigenti scolastici e al personale di rispondere in solitudine alle motivate esigenze delle famiglie e alla necessità di garantire il servizio a organico e risorse invariate“. Così Paola Serafin, che guida i dirigenti scolastici per la Cisl Scuola.
“Riteniamo essenziale l’attivazione di tavoli di coordinamento sia a livello nazionale che territoriale e la definizione di un chiaro protocollo sul distanziamento, sulle risorse, sull’organico e sull’orario curricolare da garantire alle famiglie“, aggiunge.
Oggi pomeriggio l’incontro tra ministero e sindacati.
Forza Italia
Anche Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del movimento azzurro, in una nota esprime il suo dissenso.
“Proviamo inquietudine e rabbia per le anticipazioni fornite dai comunicati della Ministra Azzolina e dalla stampa sulla riapertura delle scuole a settembre. Siamo stati facili profeti quando abbiamo anticipato nelle aule parlamentari che il Governo si avviava a scaricare sui Sindaci e sui Dirigenti scolastici le tante e molteplici responsabilità legate alla ripresa delle lezioni nel mese di settembre.
Quello che preoccupa Forza Italia non è certo il fatto che ci sia una valorizzazione delle forme di flessibilità derivanti dall’autonomia scolastica, anche perché proprio noi abbiamo per primi indicato come via maestra una nuova organizzazione delle attività didattiche molto più improntate al modello dei Campus che non a quello delle caserme (rigidità di spazi, di orari, lezioni frontali e assegnazione dei docenti ai gruppi classe).
Quello che ci inquieta è che queste indicazioni arrivino fuori tempo massimo – a fine giugno per i primi di settembre – e senza i necessari finanziamenti per operare gli stravolgimenti di natura didattica e organizzativa che vengono richiamati nel documento ministeriale. Innanzitutto, ricercare altre strutture o spazi, al di fuori degli edifici scolastici per tutti gli alunni per i quali non saranno sufficienti gli spazi tradizionali, richiede che i dirigenti scolastici abbiano a disposizione risorse cospicue per convenzioni, protocolli e assicurazioni.
Così pure, se si dovesse fare ancora ricorso alla didattica a distanza per lezioni a giorni alterni degli studenti delle scuole superiori, occorrerà verificare se esistono le condizioni sia di connettività che di possesso di strumenti tecnologici individuali per non creare nuove disuguaglianze. Ma anche in questo caso, occorrono finanziamenti certi per non incorrere nei limiti dell’uso della DAD, già denunciati nel periodo del lockdown.
Restano poi tutte le responsabilità legate alle misure di prevenzione e sicurezza, a cominciare dall’adeguamento degli spazi interni ed esterni degli edifici scolastici, fino alle modalità di presenza-distanza degli alunni negli ambienti scolastici. Responsabilità ripartite tra i Sindaci e, ancora una volta, i Dirigenti scolastici, che pur in presenza di piani operativi adeguati non avrebbero, a questo punto, né il tempo, né le risorse per attuarli. Forza Italia chiamerà il Governo a rispondere sulle inadempienze denunciate e soprattutto sulla carenza di finanziamenti destinati al settore scuola, visto che il Decreto Rilancio attribuisce solo 400 milioni entro dicembre al Ministero dell’Istruzione.
Il Presidente Conte modifichi la sua Agenda e metta al primo posto il buon funzionamento delle scuole da settembre e preveda in tempi rapidi azioni più forti e finanziamenti più cospicui o si pentirà presto di non averlo fatto”, conclude la deputata.
(Orizzontescuola)