L’intesa con Regioni ed enti locali slitta a venerdì 26. Nel nuovo testo più potere alla Conferenza dei servizi e assemblee studentesche su Zoom. Recepite le indicazioni del Cts su mascherine e distanza di un metro tra le bocche
Lezioni online alle superiori solo come ultima istanza. Più poteri alle Conferenze dei servizi. Conferma della cabina di regia Covid-19. Assemblee studentesche su Zoom o altre piattaforme. Recepimento delle ultime indicazioni del Comitato tecnico-scientifico su mascherine e distanza di un metro tra le bocche degli studenti. Sono le novità principali contenute nelle linee guida che il ministero dell’Istruzione ha trasmesso alle Regioni e agli enti locali in vista del parere. Ma l’intesa slitta a venerdì 26.
Le nuove linee guida
Il nuovo documento che Il Sole 24Ore ha avuto modo di visionare diventa innanzitutto più esteso. Dalle 18 pagine della prima versione si passa a 59. Non cambia invece la sostanza che lascia in mano ai dirigenti scolastici la scelta tra gli strumenti da utilizzare per consentire il ritorno in classe di tutti gli studenti a settembre: lezioni al sabato, ingressi scaglionati, classi divisi in gruppi e, solo alle superiori, didattica in presenza mixata con quella a distanza. Quest’ultima però – e veniamo alla novità principale – potrà essere usata solo in «via complementare». A completare il set di modifiche: l’aumento dei poteri alle Conferenze dei servizi (con i tavoli regionali che controllano e monitorano); la conferma della cabina di regia Covid-19; la possibilità di svolgere le assemblee studentesche su Zoom o altre piattaforme; il riferimento al cruscotto informativo con la situazione aula per aula di 58mila scuole italiane.
Il nuovo documento del Cts
Al tempo stesso diventano parte integrante della documentazione inviata alle autonomie anche le indicazione del Comitato tecnico-scientifico. Sia quelle del 28 maggio, sia le ultime. Per i tecnici del ministero della Salute le misure necessarie per consentire a tutti di rientrare in classe sono: il lavaggio frequente delle mani, il divieto di accedere ai locali scolastici con 37,5 febbre (che va misurata a casa) , il non essere stati in quarantena o a contatto con soggetti positivi al Sars-Cov-2. Immaginando tassi di contagio invariati il Cts insiste poi con il distanziamento fisico. Tra un alunno e l’altro deve esserci almeno un metro da bocca a bocca (2 dalla cattedra). Ed è proprio questo il parametro decisivo nell’organizzazione delle classi che i dirigenti scolastici devono considerare. Se possibile passando ai banchi monoposto.
Orari di ingresso scaglionati
Anche il documento dei tecnici della Salute, così come le linee guida della ministra Lucia Azzolina, sottolinea l’importanza di procedere a ingressi scaglionati delle classi. Soprattutto alle superiori. E spiega anche perché: bisogna evitare il sovraffollamento su bus e metro negli orari di punta.
Accordo Stato-Regioni sui test sierologici
Per il Cts uno screening di massa della popolazione studentesca e della classe docente sarebbe utile. Così come l’avvio di test sierologici a campione. Ma serve una decisione nazionale e un’intesa con le diverse realtà territoriali.
Solo a settembre una parola definitiva sulle mascherine
Per il momento il nuovo documento ripete quando consigliato a fine maggio. I dispositivi di protezione sono obbligatori dai 6 anni in su. Ma si riserva di valutare, nell’imminenza della ripresa e quindi a settembre, se almeno alla primaria si può evitare di indossarla in classe per tutta la durata delle lezioni. Ammesso che ci sia il rispetto della distanza di sicurezza.
Rinvio della Conferenza unificata
Sull’intera documentazione devono ora pronunciarsi Regioni ed enti locali. Ma le parti non sono ancora vicine. Come conferma il rinvio della Conferenza unificata che deve sancire l’intesa sul rientro in classe da giovedì 25 a venerdì 26.
(Il Sole24Ore)