Il presidente della Regione Toti pronto a firmare un’ordinanza che dispone di rivedere il piano dei lavori
Un’altra giornata da codice nero per la viabilità in Liguria. Era comunque previsto dopo le avvisaglie di ieri sabato 27 giugno e la terribile notte (con gli automobilisti che hanno impiegato 4 ore per raggiungere Recco da Pietra Ligure). Sull’Autofiori, tra Spotorno e Savona, alle ore 20 si registravano sette chilometri di coda (nella foto). Due chilometri di coda tra Varazze e Arenzano. Disagi anche sulla Savona-Torino in direzione Piemonte. Alle 20 erano segnalati due chilometri di coda al bivio A10/A6 e un chilometro di coda tra Millesimo e Ceva. Tutti incolonnati per un chilometro anche tra la A10 e il bivio con la A26, la Gravellona Toce. Sulla A12 Genova-Livorno, l’incolonnamento è di 4 km tra Rapallo e Recco. La polizia stradale fa sapere che il controesodo dei vacanzieri del fine settima è cominciato già dalla tarda mattinata.
Questa mattina, per un incidente in cui è rimasto coinvolto un motociclista, sulla A26, tra Ovada e Masone, in direzione mare, si era formata una coda di 7 km.
L’uomo era in moto con il figlio adolescente: sono rimasti feriti ma non gravemente.
Intanto oggi si è registrato un nuovo intervento dal parte del governatore Giovanni Toti che ribadisce la volontà di chiedere il risarcimento dei danni subiti dalla regione. «Dopo una notte in cui molti automobilisti hanno passato ore e ore in coda per le chiusure selvagge dell’autostrada e prima di un pomeriggio dove accadrà la stessa cosa credo sia diritto di chi subisce questo disagio sapere cosa succede esattamente». Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.
«Provo a riepilogare – elenca Toti -:
nell’inverno di quest’anno e a inizio primavera, con disastroso ritardo, Autostrade avvia una serie di controlli su tutte le gallerie della nostra regione. Quando quella serie di controlli, portati avanti con una certa modalità (non ne conosco l’efficacia perché agli uffici di Regione non è consentito intervenire in alcun modo) stava per finire, il Ministero delle Infrastrutture decide due cose. È il 20 maggio! La prima cosa: che i controlli, nelle oltre 250 gallerie della Liguria, non debbano essere fatti come stava facendo Autostrade, ma ricominciare da capo smontando tutte le “onduline” presenti. Seconda cosa: che si applichi rigorosamente una circolare ministeriale del 1967 (quindi di 53 anni fa! E prima nessuno si era accorto che esistesse?). Tale circolare prevede che i controlli alle gallerie avvengano almeno ogni trimestre. Dunque in tutte le gallerie della Liguria devono essere smontante le “onduline”, controllate ed eventualmente eseguiti i lavori entro metà luglio! In pratica qualcuno al Ministero decide che si deve fare in meno di tre mesi, dopo il lockdown, all’apertura della stagione turistica, quando l’economia sta ripartendo, quel che non si è fatto in trent’anni».
«Siccome – prosegue Toti – è chiaro a tutti che ciò è semplicemente impossibile, oltre che pericoloso, visto il numero degli incidenti,
i lavori selvaggi dureranno ben oltre luglio. Ma si fa finta di nulla. Perché? Vi spiego perché:
perché nessuno vuole prendersi la responsabilità, al Ministero e in Autostrade, di decidere quali lavori sono davvero urgenti e quali si potrebbero invece spalmare in un tempo più lungo, magari in stagioni meno problematiche di questa per il traffico. Dunque in questo scarico di responsabilità, la Liguria resta schiacciata e gli automobilisti intrappolati». «Noi non ci arrendiamo a questa incomprensibile follia: dopo decine di lettere, telefonate, tentativi di riportare tutti alla ragione, domani vedrò sindaci della Liguria e le categorie economiche. Dopodiché firmerò un’ordinanza regionale che dispone appunto di rivedere quel piano di lavori incompatibile con la sicurezza, il diritto alla mobilità, il diritto alla libertà di impresa, un piano folle, anche contro la logica.
Mi auguro che di fronte a questo atto ministero e Autostrade ci presentino un nuovo piano di lavori, serio e fattibile. Certo, il Governo potrebbe impugnare la nostra ordinanza, dichiarando che non siamo competenti sulle concessioni autostradali. Spero non lo faccia e non si assuma questa responsabilità. In ogni caso chiederemo che la nostra regione venga risarcita dei danni enormi che sta subendo. Ecco tutta la verità su quando sta accadendo in questa estate di ordinaria follia sulle autostrade della Liguria».
(La Stampa)