23 Novembre, 2024
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Gli Usa nell’incubo Covid, blindato anche l’Independence Day del 4 luglio

Tutti a casa. «Il 4 Luglio evitate le gite, le feste, gli assembramenti per i fuochi d’artificio»:

è l’appello delle autorità sanitarie americane in vista dell’Independence Day di dopodomani. La ricorrenza più amata dagli americani, quella che celebra l’Indipendenza dalla Gran Bretagna, solitamente festeggiata fra barbecue e giochi pirotecnici. Ma nel paese dove il virus è tornato virulento, con circa 50mila nuovi positivi al giorno, c’è ben poco da festeggiare. Tanto più che secondo gli esperti a provocare il repentino aumento delle infezioni sono state le celebrazioni di Memorial Day il mese scorso, la festa che in America segna l’inizio dell’estate.

«Per favore non mescolate le famiglie, anche se pensate che tutti siano in salute, festeggiate solo con le persone con cui vivete. Abbiamo registrato troppi nuovi casi dopo il Memorial Day, non possiamo permetterci un nuovo aumento dopo il 4 luglio», implora Cameron Kaiser, responsabile sanitaria di Riverside, California. Uno degli stati attualmente più colpiti insieme alla Florida, dove infatti in queste ore ci si è affrettati a chiudere spiagge e ristoranti. Mentre, per dire, l’Alaska proibisce i fuochi d’artificio anche privati e il Nebraska i barbecue.

Alcuni degli appuntamenti più celebri della tradizionale festa sono, in effetti, già stati cancellati.

Fra questi il Big  Bay Boom di San Diego in California, il Lights on the Lake sul Lago Tahoe in Nevada, il Downtown Freedom Blast di Indianapolis, nell’Indiana. E pure il Patriots Point Blast di Charleston, Carolina del Sud. Secondo il New York Times, sarà un 4 Luglio con l’80 per cento dei fuochi artificiali in meno. Quanto basta ad affamare un’industria che conta soprattutto su quell’evento, nota il quotidiano della Grande Mela: già che dei 400 spettacoli pirotecnici in programma se ne terranno appena 40.
Ma per molti sono 40 di troppo. «Se i focolai attuali non saranno arginati arriveremo a 100mila contagi al giorno» tuona l’epidemiologo Anthony Fauci. Ma il primo a ribellarsi al coro di raccomandazioni è il solito Donald Trump. Che nonostante ieri abbia finalmente ammesso durante una intervista con Fox che, «sì, la mascherina va usata» – una svolta rispetto alle sue posizioni precedenti – continua a rifiutarsi di dare l’esempio dicendo che lui non ne ha bisogno: «Intorno a me vengono testati tutti». Per sicurezza, lui una ce l’ha: «Mi fa assomigliare a un personaggio dei fumetti, Lone Ranger». Con buona pace del fatto che quell’eroe la maschera la portava sugli occhi.

Ebbene, il presidente i fuochi li vuole, eccome:

al punto di aver deciso di ripristinare, già il 3 Luglio e davanti ad una folla annunciata di circa 8mila persone, senza obbligo di mascherina e distanza sociale, quelli che illuminano i volti dei presidenti scolpiti sul Monte Rushmore, in Dakota del Sud. Uno spettacolo cancellato da Barack Obama fin dal 2009 per motivi ambientali: c’è il rischio di dar fuoco alle vicine foreste di pini.

Ora la decisione di Trump sta già sta facendo infuriare le comunità di nativi locali. Per gli Oglala Sioux, che ritengono sacra quella zona, la visita non solo rappresenta un pericolo per la tribù, capace finora di contenere un virus che rischia di spazzarla via. Ma è anche una provocazione: quel terreno dove sorge il massiccio montuoso delle Black Hills, con i suoi enormi blocchi granitici, gli fu sottratto dai bianchi. E lo scultore che realizzò il celebre monumento, Gutzon Borglum fu un antisemita xenofobo, membro del Ku Klux Klan.

Come se non bastasse, Donald Trump ha voluto a tutti i costi mantenere pure le celebrazioni di Washington. Dove la sindaca Muriel Bowser ha già annullato la parata. Ma non può impedire il passaggio degli aeroplani e lo spettacolo pirotecnico, cui l’amministrazione proprio non vuol rinunciare e che il segretario degli Interni David Bernhardt ha già descritto come: «Il più grande della storia recente». Ai temerari che sfideranno il virus per godersi il gioco di luci dal Mall, la zona monumentale cuore della capitale, sarà chiesto di tenersi a distanza di sicurezza. E saranno distribuite almeno 300mila mascherine: ma non sarà obbligatorio indossarle.

Anche New York non rinuncia al celebre spettacolo offerto dai grandi magazzini Macy’s.

Che però si sono sforzati di immaginare una soluzione adatta a questi tempi di pandemia. Così, già da lunedì, si organizzano mini show pirotecnici da 5 minuti ciascuno, in diversi quartieri della città: dal Queens a Downtown, da Staten Island all’Upper West Side. Con le location tenute segrete fino all’ultimo proprio per evitare assembramenti.

Il 4 Luglio ci sarà comunque un gran finale, dedicato agli operatori sanitari. Quasi certamente “sparato” dall’Empire State Building e dunque visibile dall’intera città. Sarà trasmesso in diretta tv, con un montaggio che metterà assieme il meglio dei fuochi della settimana. Uno sforzo importante per il sindaco Bill de Blasio: «Sono stati mesi difficili. Il 4 Luglio speriamo di dare ai newyorchesi l’occasione di festeggiare insieme: anche se distanti»

(La Repubblica)

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