“In Italia, caso unico nella storia dell’Occidente, da sessant’anni c’è una lotta tra comunismo e fascismo, comunisti e anticomunisti. Si tratta di una guerra civile a bassa intensità in cui ognuno rinfaccia all’altro che sta distruggendo la democrazia. Dopo tanti anni siamo ancora lì“. Lo dice Carlo Calenda, alla Casa del Cinema di Roma in occasione della presentazione de ‘I mostri’, suo libro edito da Feltrinelli.
“Sui decreti sicurezza quando eravamo all’opposizione si è gridato al fascismo ma dopo 300 giorni sono ancora lì- ricorda- ma non si faceva prima a dire che si doveva rimettere a posto gli Sprar? Se tutto diventa di destra cosa rimane alla sinistra? Perché la sinistra non riesce mai a dire una cosa semplice, cioè che è giusto che chiunque possa entrare ma non tutti possono entrare se il flusso non è gestibile? Quando c’è da difendere un migrante giustamente la sinistra è presente, ma non c’è quando si tratta di capire perché sono stati chiusi i consultori familiari. Lì inizia la destra, che ha cercato di dare una dignità, magari finta, ma almeno l’ha fatto. In realtà mai nessun governo di destra ha fatto un provvedimento per la classe media“.
CALENDA: DA CROLLO MURO A CADUTA OCCIDENTE, PERSA RADICE UMANISTICA PROGRESSO
“Negli ultimi trent’anni il progresso è andato a 400 all’ora, l’avanzamento della scienza è stato enorme ma quello dell’uomo è stato piccolissimo. L’Occidente ha perso per questo, ha dimenticato la radice umanistica del progresso a favore di una radice tecnica”, dice Calenda, alla Casa del Cinema di Roma alla presentazione de ‘I mostri’, suo libro edito da Feltrinelli.
“Le disuguaglianze sono cresciute- sottolinea- 350 milioni posti di lavoro sono andati da Occidente ad Oriente e dopo il crollo del comunismo ora vediamo il crollo dell’Occidente. Non lo vediamo perché ci siamo immersi dentro”, conclude.
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https://youtu.be/Ie3-FdQFOvA
(Dire)