Mentre la maggioranza latita, la Corte Costituzione stabilisce che è irragionevole la norma che “preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo”
È irragionevole la norma che “preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo”. Lo stabilisce la Consulta che oggi ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno sulla disposizione che preclude l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo, introdotta con il primo “Decreto sicurezza”.
Tutto questo mentre il Governo rinvia per l’ennesima volta la riunione sui Decreto Sicurezza e prevede di non cambiarne i contenuti prima di settembre.
In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte fa sapere che la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge.
Tuttavia, prosegue la nota, “la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti”.
Puntuale arriva l’attacco di Matteo Salvini: “Anche sui Decreti Sicurezza qualche
giudice, come accade troppo spesso, decide di fare politica sostituendosi al Parlamento. Un ‘richiedente asilo’ in oltre il 50% dei casi viene riconosciuto come clandestino dalle commissioni prefettizie, senza quindi nessun diritto di rimanere in Italia: secondo la Corte dovremmo quindi premiare chi mente e infrange la legge? La sicurezza e il benessere degli Italiani, degli immigrati perbene e dei veri richiedenti asilo, vengono prima di tutto”, ha detto ad Affari italiani.
(HuffPost)