14 Novembre, 2024
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Venezia, ci sarà anche il comitato di protesta No Mose al test generale delle 78 paratoie. “Cercheranno in tutti i modi di fermarci”

Lo hanno annunciato e cercheranno di farlo.

“Arriveremo all’isola Nuovissima, alla bocca del Lido, nel giorno dell’inaugurazione in grande stile di quel grandissimo bidone inutile e dannoso che è il Sistema Mose

Ci saranno il presidente del consiglio, ministri, parlamentari, gli apparati della Regione Veneto e del Comune di Venezia, consulenti, progettisti, partiti politici… etc. etc. etc. tutti presenti in massa: tutta la grande coalizione trasversale delle grandi opere inutili e dannose, del ‘magna magna’, sarà presente come sempre”. Tommaso Cacciari conferma che il 10 luglio, al mattino, una piccola flotta di No Mose, alias No Grandi Navi, sarà pronta in Bacino San Marco per giocare alla battaglia navale con la Polizia e i natanti delle forze dell’ordine che saranno schierati su disposizione del Questore. “Ci saremo anche noi, abbiamo comunicato che faremo una manifestazione e abbiamo capito che cercheranno in tutti i modi di fermarci. Ma avranno i loro problemi per farlo”.

Il movimento non poteva lasciar passare sotto silenzio proprio il momento in cui tutte le 78 paratoie verranno alzate e usciranno dalle acque. Imponente il servizio d’ordine, anche perché in città arriva il premier Giuseppe Conte che raggiungerà assieme alla ministra Paola De Micheli e alle altre autorità l’isola artificiale alla bocca di porto del Lido, dove è collocata la control room. I No Mose e i No Grandi Navi anche in passano hanno messo in atto manifestazioni con le barche. Nell’ormai tradizionale appuntamento contro le navi passeggeri sono arrivati perfino a gettarsi in acqua, in Bacino San Marco e nel Canale della Giudecca, per impedire simbolicamente il transito dei bestioni del mare. Questa volta sarà diverso. Alle 9 è prevista la partenza di una motonave da San Zaccaria, con direzione il Lido, predisposta dall’architetto Elisabetta Spitz, commissaria straordinaria per il Mose, e da Cinzia Zincone, provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto. A bordo ci saranno giornalisti, invitati e autorità. I barchini dei No Mose cercheranno di scortare il traghetto, sperando di sfruttarne la rotta per forzare i posti di blocco navale che cercheranno, invece, di fermare i manifestanti. Qualche piano è stato elaborato, con manovre diversive che hanno lo scopo di arrivare il più vicino possibile all’isola dove troveranno posto i “vip”.

 “Che il Mose sia un bidone, lo dimostrano la sabbia che inceppa i meccanismi, la corrosione delle paratie, la ruggine sulle cerniere, le cozze e le alghe” conclude Cacciari.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Codacons, che definisce l’evento una “pagliacciata”: “Sono troppe le incognite che minano la riuscita del Mose. Alcuni errori tecnici e aspetti critici sollevati attraverso complesse perizie tecniche realizzate dai nostri consulenti (ing. Vincenzo Di Tella, Paolo Vielmo e Gaetano Sebastiani) e dalla società franco-canadese di ingegneria off-shore Principia, non hanno mai trovato risposta. Come la questione della risonanza subarmonica: in condizioni di mare agitato e venti forti le paratoie sono soggette a instabilità dinamica con gravi rischi per la loro tenuta). Inoltre, le paratoie non sarebbero mai state collaudate in condizioni meteo estreme. Infine, la manutenzione”.

(Il Fatto Quotidiano)

 

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