In un mio recente articolo ho cercato di evidenziare la improvvida,irrazionale e ingiustificata decisione di chiudere il centro storico.
Improvvida perché non si decide dall’oggi al domani la chiusura di una parte del paese senza rendersi conto dei gravi problemi sotto il profilo sociale e della sicurezza che ricadono su tutti i cittadini e in maniera insopportabile sui residenti .
Devo supporre che Il Sindaco non sia a conoscenza della presenza di persone disabili ,alcune al 100 per 100,di residenti che per lavoro devono entrare e uscire dal centro storico alle ore più disparate e certamente incompatibili con gli orari imposti dalla ZTL.
Pochi giorni fa ho partecipato a una riunione spontanea venutasi a formare nei pressi della sentinella,nel corso della quale sono emersi nella loro drammatica concretezza i risvolti negativi derivanti dalla irrazionale chiusura del centro storico.
Irrazionale in quanto nessuno ha compreso la ratio secondo la quale si è pensato di chiudere all’improvviso nel mese di luglio inoltrato senza un piano che consentisse di parcheggiare adeguatamente le auto dei residenti.
Molti cittadini esasperati si sono riuniti nella piazza del Comune mentre una parte di loro si è recato a colloquio con il sindaco.
L’insorgere di vibrate proteste e la composta ma determinata posizione espressa dai cittadini hanno indotto Tondinelli a più miti consigli, anche se la decisione presa non soddisfa affatto le legittime richieste dei residenti e abitanti né del centro storico né dell’intera comunità.
La famigerata minacciosa chiusura non è ancora esecutiva e l’ordinanza del sindaco n.79 ne prevede l’attuazione,in via sperimentale, a partire dal 20 agosto fino al 20 settembre.
Prescindendo dall’infelice formulazione delle prescrizioni contenute nell’ordinanza è del tutto evidente la forte incidenza negativa sulla qualità della vita di tutti i cittadini e in primo luogo dei residenti e abitanti del centro storico, con particolare riferimento al caos parcheggi che si verrà a determinare.
Una seconda ordinanza la n.78 prevede” il divieto assoluto di vendita alcolici ed altre bevande in bottiglie di vetro e lattine dalle ore 19″.
Prescindendo anche qui dalla correttezza lessicale e stilistica il sindaco ordina “a tutti gli operatori commerciali compresi quelli ambulanti,esercenti l’attività di vendita al dettaglio settore alimentare e di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande ,il divieto assoluto di vendita di alcoolici ed altre bevande in bottiglie di vetro e lattine,anche se dispensate da distributori automatici,dal 1 maggio al 31 dicembre di ogni anno dalle ore 19”,
Altri prima di me hanno posto in luce e stigmatizzato l’aspetto eminentemente repressivo dell’ordinanza con la quale chi amministra vuole rifuggire le proprie responsabilità.
Dall’ordinanza apprendiamo che “lo struscio” e la sosta di numerosi cittadini ,giovani e meno giovani,nel centro storico è assimilabile a “manifestazione” e che si ritiene appropriato adottare misure che normalmente vengono previste per contrastare le pericolosissime intemperanze degli “hooligans” in occasione degli eventi calcistici e di altro genere.
il fatto è che non si è voluto intervenire,come chiediamo da tempo, per incrementare adeguatamente l’organico della Polizia locale la cui presenza coordinata con quella dei Carabinieri e con il contributo,per quanto possibile della polizia provinciale garantirebbe il rispetto delle norme di civiltà che i nostri cittadini hanno sempre rispettato anche in situazione di emergenza sanitaria.
Dopo la chiusura per anni ,che permane, degli impianti sportivi e di luoghi di cultura e aggregazione, quale sarebbe la ricetta del sindaco ,l’allontanamento o segregazione dei giovani?
La presenza di soggetti ,non proprio raccomandabili, provenienti da fuori è stata notata ma non costituiscono certo un motivo per adottare regole così repressive per tutti.Si individuano e nei loro confronti si applica la legge ordinaria.
Vorrei sottolineare un altro tema che riveste particolare interesse per i braccianesi: le ricadute sul piano economico dell’eventuale applicazione permanente dell’ordinanza n.79.
Ne conseguirebbe un significativo deprezzamento del valore degli immobili e la riduzione delle domande di locazione.
Si determinerebbero le condizioni ideali per la speculazione di chi non aspetta altro per acquistare a prezzi stracciati le case e i locali del centro storico.
Sono state già avvertite avvisaglie di avvoltoi che scrutano la situazione e agiscono quali prestanome.
Ripropongo il titolo dell’articolo: giù le mani dal centro storico.
Donato Mauro