Pubblichiamo una lettera di Benedetto Titocci sui Comitati di Quartiere.
Prima vi sottoponiamo alcune riflessioni de L’agone.
Uno dei mali del nostro tempo è la distanza sempre maggiore fra cittadini ed Istituzioni; persiste la sfiducia nei partiti – vecchi e nuovi – e nei decisori politici: lo sbocco è da un lato la rassegnazione e l’abbandono, dall’altro la speranza nelle promesse populiste. Tante promesse mancate, addirittura referendum partecipatissimi il cui esito è platealmente disatteso.
L’esempio più evidente è quello sull’acqua pubblica di 9 anni fa, nel quale la maggioranza assoluta degli elettori italiani (dato mai visto: affluenza elevatissima e quorum ampiamente superato) si è espressa con chiarezza cristallina per una gestione pubblica dell’acqua: ebbene, ancora il Parlamento si ostina a tentare le vie per aggirare quella volontà popolare, e nel Lazio – unica regione italiana ad aver approvato una legge che si ispira all’esito referendario – è ancora tutto bloccato per la volontà di non scalfire il monopolio di tipo privatistico di ACEA.
La via per riavvicinare le istituzioni ai cittadini parte necessariamente dai Comuni, dove il rapporto governati-governanti è più diretto e immediato: lo strumento dei Comitati di Quartiere, se correttamente realizzato e applicato, può sicuramente aiutare.
Ad Anguillara i Comitati di Quartiere furono ideati, insieme ad altri strumenti di partecipazione popolare, nel 2005, e adottati nel 2007 con l’aggiornamento dello Statuto comunale. Le vicende sono abbastanza note, con promesse tradite, clamorose “prese in giro” e voltafaccia di molti. Risiamo a zero.
Anguillara a Settembre andrà al voto: ci auguriamo che chiunque andrò a governare la città metterà al primo posto l’attivazione dei Comitati di Quartiere, con un regolamento attuativo che superi la farsa ereditata dalla precedente amministrazione e dia reale potere di intervento ai cittadini.
Approfondiremo il tema nelle prossime settimane.
Intanto proponiamo la lettera di Benedetto Titocci
In vista delle prossime elezioni comunali di Anguillara, penso sia giusto fare una breve riflessione su un progetto che potrebbe portare alla nostra comunità un valore aggiunto importante. Un progetto basato sui principi della democrazia, della partecipazione attiva e della responsabilizzazione dei cittadini che è stato già avviato in passato ma che non è mai giunto, purtroppo, a compimento. Mi riferisco ai Comitati di Quartiere, organi rappresentativi in grado di coinvolgere i cittadini nelle decisioni che li riguardano, rendendoli protagonisti di un dialogo costruttivo con l’amministrazione. Mi auguro vivamente che la prossima amministrazione – di qualunque colore politico essa sia – possa quindi ripartire con il piede giusto, riprendendo il filo da dove è stato interrotto. Ritengo infatti che i Comitati di Quartiere possano costituire uno strumento importante, utile a rendere la conoscenza del territorio più capillare, a risolvere le problematiche all’interno delle varie aree di Anguillara e ad attivare idee, soluzioni energie “dal basso”. Viste le sue potenzialità intrinseche, personalmente credo inoltre che questo sia un progetto che non debba rimanere all’interno del territorio comunale di Anguillara, ma che debba essere realizzato in ogni città in cui sia necessario mettere le persone in diretto contatto con il sindaco e la sua giunta. Infine, vorrei concludere dicendo che i quartieri sono un modo per rendere migliore Anguillara sotto molti punti di vista (il decoro urbano, la viabilità, l’accessibilità della città, la gestione dei rifiuti e degli altri servizi) e per far crescere la fiducia dei cittadini nei confronti dei propri amministratori, inoltre semplificano il rapporto con la macchina amministrativa.
Benedetto Titocci