Il Capo dello Stato alla prima del capolavoro verdiano
Rigoletto come un film noir trionfa al Circo Massimo e l’Opera di Roma vince la sfida ambiziosa di portare il melodramma per la prima volta nella meraviglioso stadio della Roma Antica che ha permesso di allestire un palco gigantesco per assicurare il distanziamento tra il cast e i musicisti e una platea per 1400 spettatori rispettando tutte le norme di sicurezza.
Il lungo applauso finale per il maestro Daniele Gatti e per la regia di Damiano Michieletto, al quale ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in platea, sancisce non soltanto il successo del capolavoro verdiano che ha aperto la stagione estiva della istituzione musicale della Capitale ma assume una forte una valenza liberatoria dopo i mesi di isolamento a causa del Coronavirus, il ritorno alla musica dal vivo e allo spettacolo in forma scenica nonostante tutto.
L’apprezzamento del pubblico con molti ‘bravo’ ha premiato la nuova produzione messa a punto in un solo mese, la prima realizzata in piena era Covid 19, l’allestimento da kolossal, pieno di trovate spettacolari volute da Michieletto, la grande esecuzione dell’orchestra diretta da Gatti e l’ottima prova del cast, dal protagonista Roberto Frontali, a Rosa Feola (Gilda), Ivan Ayòn Rivas (il Duca di Mantova), Riccardo Zanellato (Sparafucile) e gli altri interpreti. Il Capo dello Stato è stato accolto all’arrivo al Circo Massimo dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, padrona di casa in qualità di presidente del Teatro, e dal sovrintendente Carlo Fuortes.
Tra il pubblico i presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati, il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, gli ambasciatori di Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Inghilterra, esponenti politici e personaggi dello spettacolo.
Grande merito della messa in scena va alla parte visiva, appunto come un racconto cinematografico, grazie alla partecipazione di Indigo Film, con le immagini rilanciate sul maxischermo da tre operatori steadycam che hanno seguito senza sosta cantanti e attori sul palcoscenico da 1500 metri quadrati, e i video che hanno integrato la vicenda con riferimenti onirici, ricordi e fatti collaterali. Peccato soltanto che sulle immagini e il canto abbia pesato un leggero fuori sincrono. Daniele Gatti, che considera Rigoletto uno dei grandi capolavori del Verdi maturo, ”la sua opera più moderna”, ha dato una lettura intensa del dramma ottenendo dall’ orchestra una esecuzione ricca di sfumature. La musica del grande compositore si è intrecciata con l’ ambientazione visionaria di Damiano Michieletto che ha trasportato la vicenda del buffone di corte deforme e ridicolo ma appassionato e pieno d’amore in un immaginario mondo criminale anni Ottanta, tra auto d’epoca, una vera giostra di seggiolini volanti in azione, auto d’epoca, i cortigiani nei panni di una banda di giostrai malavitosi, armi, sangue, pestaggi, rapimenti, uccisioni. Una storia ‘noir, così l’ha voluta il regista, frutto della commistione tra i linguaggi del teatro e del cinema. Applausi anche per il coro guidato da Roberto Gabbiani, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, i movimenti coreografici di Chiara Vecchi e le luci di Alessandro Carletti. Le repliche sabato 18 e lunedì 21 luglio.
(Ansa)