Il presidente del Consiglio a Bruxelles: “Cerchiamo una sintesi nell’interesse di tutti. Ci stiamo confrontando duramente con l’Olanda e con altri Paesi frugali che non condividono la necessità di una risposta così importante per i sussidi, ma mettono in discussione in parte i prestiti”
Stiamo cercando una sintesi nell’interesse di tutti ma il negoziato è ad uno stallo, si sta rivelando più difficile del previsto”, il premier Giuseppe Conte in un pausa del difficile vertice europea fa il punto della situazione in diretta su Facebook. Il problema è sempre l’Olanda, “ci stiamo confrontando duramente con Rutte e con i Paesi frugali che non condividono la necessità di una risposta così sussistente per i sussidi ma mettono in discussione in parte i prestiti. Stiamo cercando di coinvolgere tutti nella prospettiva europea”, ammette Conte.
In giornata il premier italiano ha incontrato, a margine del vertice, il presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen e lo stesso Rutte.
“Stiamo cercando e dobbiamo trovare una sintesi – ha detto il premier – perché è nell’interesse di tutti ma certo anche mantenendo bene le coordinate più importanti, a partire dal fatto che gli strumenti devono essere proporzionati alla crisi ed effettivi, cioè efficaci.
La nostra risposta deve essere pronta, collettiva, solida, robusta”. E sottolinea: “In un’economia integrata dobbiamo tutti sollevarci per ripartire tutti insieme ancora più competitivi e resilienti. Dobbiamo competere nello spazio globale con la Cina e gli Stati Uniti e farlo al più presto perché ci sono tante sofferenze e lacerazioni che meritano un pronto intervento”.
Consiglio Ue, Conte: “Negoziato in stallo, più complicato del previsto. Confronto duro con Olanda e Paesi frugali”
Il premier durante la diretta sui social ha chiarito: “Sto invitando tutti a convergere verso un obiettivo comune, quello di approvare Next Generation Eu, che è un programma per la ripresa europea, non solo dei Paesi più colpiti, ma di tutta l’Europa”. Durante la pausa del Consiglio europeo Conte ha quindi spiegato che “le partite in discussione sono molteplici: questo rende molto complicato questo passaggio, per esempio si sta ancora discutendo l’ammontare totale di Next Generation, perché alcuni Stati, pochi, mettono in discussione l’ammontare dei sussidi”.
Poi, ha spiegato il premier, “ci sono aspetti procedurali per le verifiche sull’esecuzione del programma, ci sono aspetti complessi per la distribuzione di competenze tra Commissione, Consiglio e Parlamento. Infine c’è il quadro finanziario pluriennale con tutti i vari aspetti come i ‘rebates’ e le altre poste in gioco”.
(La Repubblica)