Il tour elettorale in Sicilia è l’occasione per mettere le cose in chiaro e dare una sferzata ai suoi. “Corriamo per essere il primo partito, qui non si entra per fare carriera e chi ha voluto la scissione puntava a distruggerci”. A dirlo, durante l’assemblea regionale dei dem a Morgantina (Sicilia) è il leader del Pd, Nicola Zingaretti. La proclamazione del nuovo segretario regionale, Anthony Barbagallo, diventa per Zingaretti l’occasione per parlare non solo delle prossime elezioni del 20-21 settembre (e delle alleanze), ma anche delle dinamiche interne ai democratici.
Rispetto alle urne, il leader del Partito Democratico non ha dubbi: “Saremo il partito unitario e di unità. Nel 2018 ci davano per spacciati, ma ora corriamo per essere il primo partito del Paese”, chiarisce Zingaretti. Che poi non esita a parlare dell’alleanza con il Movimento 5 Stelle in alcune regioni, tra cui la Liguria (con il candidato alla presidenza Ferruccio Sansa). “Basta con gli egoismi, mettiamo in prima linea l’Italia – ha sottolineato il dem – io dico sempre una cosa alle forze politiche che stanno governando il Paese: abbiamo il dovere etico e morale almeno di provarci, di allearci sui contenuti e sul modello di sviluppo”.
E a chi critica l’alleanza, in alcuni territori, con i grillini, Zingaretti risponde: “C’è una parte del Paese che dice che siamo subalterni ai Cinque stelle e viceversa. Lo fanno perché hanno paura dell’unità del centrosinistra, di un nuovo centrosinistra”.
Ma il segretario del Partito Democratico non ha risparmiato le accuse neanche a chi, in questi anni, ha fomentato divisioni interne ai dem, con fughe e attacchi al Pd. “Chi ha provocato la scissione voleva distruggerci – dice senza mezzi termini Zingaretti – Ma oggi possiamo dire che loro hanno perso e noi abbiamo vinto”. Quindi, un avvertimento: “Il Pd non è un partito in cui si entra per fare carriera”.
(La Repubblica)