Ossicodone e metadone da mischiare a morfina e codeina per produrre la “New Joint”: la nuova droga in voga tra i giovanissimi con un giro di spaccio concentrato soprattutto a Roma nord. E proprio New Joint è stata chiamata la maxi operazione del commissariato Prati coordinata dal dirigente Filiberto Mastropasqua. Si è conclusa con 3 ordinanze di collocamento in comunità emesse dal gip per il Tribunale dei Minorenni e 9 denunce.
Gli investigatori attraverso intercettazioni, pedinamenti e “monitoraggio” dei social dei giovani hanno ricostruito la lunga filiera di spaccio. Che partiva da ricette false precompilate anche con nomi di fantasia per agevolare l’acquisto di farmaci del tipo stupefacente. I poliziotti hanno intercettato numerose conversazioni della banda di spacciatori – composta perlopiù da giovanissimi- in cui si passavano informazioni sui medicinali come il “Deplagos”, chiamato dai ragazzi “Perk”. Termine utilizzato dai trapper con tanto di indicazioni posologiche sulla composizione delle bevande “da sballo”.
“Si tratta – spiegano gli investigatori – di una nuova “dipendenza” con gli effetti provocati da medicinali derivati da molecole di natura oppiacea utilizzate in medicina come rimedio per disturbi di natura infiammatoria o come antidepressivi oppure, in alcuni casi, come terapia del dolore in presenza di malattie terminali”. Un mix pericoloso e potenzialmente letale come dimostra la tragedia di Terni dove due sedicenni – Flavio e Gianluca – hanno assunto una droga analoga morendo nel sonno.
Un sodalizio criminale quindi dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope, ben radicato tra i quartieri Parioli, Prati e Flaminio.
“La difficolta’ di reperimento dei farmaci non cedibili senza ricetta – sottolineano gli agenti – e’ stata superata da un’abile strategia criminale”. Cioè, falsificazione di ricette mediche con timbri falsi e nomi di medici immaginari o reperiti da semplici elenchi. Ancora, altre ricette in bianco rubate ai genitori medici. Alcuni componenti della banda addirittura, avevano iniziato a spedire all’estero i farmaci.
(La Repubblica)