23 Novembre, 2024
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Recovery fund, Conte alle Camere: “Decisione di portata storica. Interesse nazionale si rafforza in Ue”. Francheschini: “Applausi al premier aprono una fase nuova”

Lo chiama più volte “successo“, sottolineando che si tratta di un risultato che “non era affatto scontato a marzo“.

Per Giuseppe Conte l’accordo raggiunto a Bruxelles dal Consiglio europeo sul Recovery fund è stato un “vertice straordinario anche in termini di complessità, in linea con la elevata posta in gioco”. Di più: il “Consiglio Ue ha assunto decisioni di portata storica e il rilievo delle questioni trattate ha prolungato i tempi oltre le aspettative iniziali“. E ancora: “L’Europa è stata all’altezza della sua storia, della sua missione e del suo destino”. Nel day after dell’intesa di Bruxelles il presidente del consiglio ha illustrato un’informativa dai toni entusiasti per relazionare al Senato gli esiti del Consiglio europeo. Entusiasmo amplificato dagli applausi, provenienti dai banchi del Movimento 5 stelle e del Pd, che hanno interrotto il discorso di Conte. L’agenzia Ansa li ha contati: sono sette in totale. Uno all’inizio e una alla fine dell’intervento del presidente del consiglio, cinque durante il discorso del premier. All’inizio un episodio curioso: la presidente Elisabetta Alberti Casellati è stata costretta a richiamare due senatrici del M5s (Elena Botto e Cinzia Leone) perché stavano scattando foto al capo dell’esecutivo, cosa vietata dal Regolamento.

Ma il clima con cui Conte è stato accolto il premier in Aula, dalle parti dell’esecutivo viene visto come un segnale importante. Soprattutto in vista dei prossimi dossier da affrontare. “L’applauso delle aule di Senato e Camera”, ha scritto su Twitter il ministro Pd Dario Franceschini, “segna l’inizio di una fase nuova nei rapporti tra Parlamento e Governo, in nome dell’Europeismo, che darà all’Italia la forza per vincere la sfida della ripresa”.

 “Successo che appartiene all’Italia intera”

Il discorso di Conte serviva A spiegare nel dettaglio l’intesa raggiunta a Bruxelles, ma ha anche elogiato i passi avanti compiuti sia dall’Unione europea che dallo stesso esecutivo sul fronte dei rapporti con l’Ue: “Abbiamo capito che l’interesse nazionale si rafforza nel perimetro europeo. Visioni egoistiche e anacronistiche non offrono risposte efficaci ma portano al distacco dei cittadini dalle Istituzioni europee”. Un concetto praticamente anti populista su cui il premier insiste molto visto che chiude il suo discorso con una citazione di Jacques Delors: “È veramente giunto il momento di ricollocare il fiore della speranza al centro del giardino europeo”. In ogni caso Conte ci ha tenuto a sottolineare che il successo non appartiene “ai singoli“: “Non appartiene a chi vi parla e al governo e se mi permettete neanche alle forze di maggiornanza, ma è un risultato che appartiene all’Italia intera“. Dosi di umiltà per raffreddare l’eccessivo entusiasmo dei senatori della maggioranza, che in quel momento hanno applaudito più del solito. “Mi sono emozionato, l’applauso dell’Aula va inteso come un applauso per tutti gli italiani, per quello che stiamo facendo come comunità nazionale da quando è iniziata la pandemia”, dirà il premier ai cronisti fuori da Palazzo Madama.

 “Ue ha cambiato prospettiva”

L’intervento del premier è un preambolo di ringraziamenti: per “tutti i ministri che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno”, con una menzione particolare “al ministro Amendola che era con me a Bruxelles“. E poi per “tutte le forze di maggioranza: avete sostenuto in modo compatto il governo. Ringrazio poi tutti i cittadini italiani”. Senza dimenticare neanche “quelle forze di opposizione, che pur nella diversità di posizioni, hanno compreso l’importanza della posta in gioco”. E dunque non tutte le forze di opposizione ma “quelle”: si presuppone quindi che siano solo alcune. Palazzo Madama non ci fa caso, a parte Matteo Salvini che avrà modo di rinfacciare quell’espressione al premier. Conte parla di “una Unione europea più politica che è il solo modo per preservare il mercato unico e l’Unione monetaria”, e che “nel corso di questi mesi ha saputo rispondere con coraggio e visione fino ad approvare per la prima volta un ambizioso programma di bilancio. Si è radicato un mutamento di prosettiva. In favore di un’Ue più coesa, più sociale, più vicina ai cittadini, certamente più politica”.

“Risorse impiegate con determinazione e lungimiranza”

Quindi l’inquilino di Palazzo Chigi ha riassunto i termini dell’accordo: abbiamo ottenuto “209 miliardi, il 28% del next generation, resta fissato a 81 miliardi l’ammontare dei grants per l’Italia, aumenta in modo significativo la componente di prestiti, che arriva a 127 miliardi, che possono essere impegnate fino al 31 dicembre 2023″. Altro risultato “rilevante” a livello politico per Conte è “il meccanismo di governance che preserva le competenze della commissione anche il freno di emergenza avrà durata massima di tre mesi e non ci sarà diritto di veto”. Il premier spiegherà come funzionerà il meccanismo di governance: “I piani saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata ma singoli esborsi saranno decisi dalla commissione Ue. Anche il freno di emergenza avrà una durata massima di tre mesi e non potrà prevedere un diritto di veto. Il meccanismo dell’ unanimità avrebbe imprigionato lo strumento chiave della ripresa in veti incrociati tra Paesi membri. Su questo punto l’Italia ha tenuto la sua linea rossa”. Per il futuro, il premier ha assicurato che il governo impiegherà “in maniera efficiente le risorse, la crisi da Covid ha reso evidente alcune storiche criticità, questo governo si assume la responsabilità di predisporre e realizzare un piano con determinazione e lungimiranza. La credibilità dell’Italia in Ue passa anche dal saper dimostrare di cogliere questa opportunità storica, non farlo sarebbe un errore epocale di cui non potremmo accusare Ue“. Un piano di ripresa che nelle intenzioni di Conte “sarà un lavoro collettivo, ci confronteremo il Parlamento”.

Renzi: “Conte è stato bravo e noi gliene diamo atto”

Tra gli interventi successivi a quelli del premier, era particolarmente atteso quello di Matteo Renzi, solitamente molto critico nei confronti dell’inquilino di Palazzo Chigi nonostante sia uno dei sostenitori della maggioranza. E invece, questa volta, il leader di Italia viva ha seguito toni completamente diversi: “L’Europa ha fatto bene a differenza del 2012, ma lei e stato bravo e noi gliene diamo atto e se questa è la strada noi saremo al suo fianco e di chi sceglierà sempre l’Europa”. L’ex segretario ne ha poi approfittato per attaccare il leader della Lega: “Salvini ha detto che l’accordo ‘è una fregatura grossa come una casa’. Sono d’accordo, è una fregatura per Wilders, per Afd, per la Le Pen, per chi scommetteva sul fallimento dell’Europa, per i nazionalismi”. Poi non ha potuto rinunciare dal mettere pressione all’esecutivo: “Non c’è stato in 30 anni un governo con queste risorse a disposizione e non ce ne sarà uno nei prossimi 30 anni. E’ un fatto epocale, ha ragione lei quando ha auspicato il coinvolgimento delle opposizioni. Abbiamo uno spazio politico pazzesco, è lo spazio della politica”. Quindi si è rivolto direttamente a Conte: “Presidente, sorprenda il Parlamento e il Paese: anzichè una task force ci regali ad agosto un dibattito parlamentare, in cui la forza della maggioranza dovrà essere quella di sfidare le opposizioni, non sulla base di un generico programma di riforme, ma di un concreto business plan per il futuro del Paese. Andiamo in Aula ad agosto, sfidiamo le opposizioni e diciamo come vogliamo spendere questi soldi”.

Forza Italia: “Apprezziamo risultato raggiunto”

Dopo Renzi sono intervenuti gli esponenti dell’opposizione. Già ieri Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano usato toni completamente diversi da quelli di Salvini. Lo stesso copione si è ripetuto oggi in aula. “Forza Italia apprezza il risultato raggiunto, per l’Europa e l’Italia, e lei ha fatto il suo dovere”, ha detto il senatore berlusconiano Gilberto Pichetto Fratin. “Sono soddisfatto per l’accordo ma la guerra deve ancora cominciare, e se dopo 4 giorni, il vertice si è concluso con un accordo il merito non è solo della sua esperienza e dell’autorevolezza del suo governo ma della cancelliera Merkel che a fine carriera si è potuta permettere di rispondere alla storia delle sue condotte politiche”, ha sostenuto l’altro senatore di Forza Italia Andrea Cangini.

Salvini: “Parlo a nome della maggioranza degli italiani”

Opposto, ovviamente, il senso dell’intervento di Salvini che ha sostenuto di parlare “a nome della maggioranza degli italiani”. Poi ha replicato al premier, che aveva ringraziato “quelle forze d’opposizione”: “Presidente Conte lei ha dato le patenti di opposizione brava o cattiva se qualcuno contesta qualcosa non lo fa perché è cattivo ma perché non abbiamo le fette di salame sugli occhi”. Interrotto più volte, Salvini è stato difeso della presente Casellati: “Salvini, parli con me”. Sul Recovery, il leader del Carroccio ha detto: “Usate questi soldi per tagliare le tasse, ma fatelo sul serio, se lei la prossima settimana porta la proposta di taglio dell’Iva ci saranno tutti i voti della Lega. A proposito ricordo a qualche viceministro che dire ai ristoratori di cambiare mestiere è un insulto, cambi mestiere qualche viceministro”. “Io – prosegue – vi chiedo di applicare il modello Genova a tutte le grandi opere tra cui la Gronda e il ponte di Messina. Vi chiedo poi di spendere i soldi per la scuola italiana, per sistemare gli edifici, date speranza e lavoro certo almeno ad una parte degli insegnanti precari”.

(Il Fatto Quotidiano)

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