Seduti non al volante ma di fronte a un piatto di spaghetti alle vongole.
Nella tormentata estate dell’emergenza Covid, in una città vuota di turisti, capita anche questo: ritrovarsi a mangiare dove un tempo c’era una piazzola con le auto parcheggiate. Effetto Covid. Effetto della delibera comunale che per venire incontro ai ristoratori in crisi di incassi e ai romani spaventati se la cena fuori si fa dentro (il locale) ha dato la possibilità ai locali di estendersi. Con preoccupazione dei residenti che si sono ritrovati, in molti casi, con più gente a chiacchierare sotto le finestre. E meno possibilità di parcheggiare.
A piazza dei Satiri così è accaduto. Anche se il colpo d’occhio sulla piccola macchia mediterranea fatta di ficus, bosforo e limone che recinta la pedana a nascondere i piatti di spaghetti ai ricci, è molto meglio dell’aggrovigliamento di ruote e portiere. “Abbiamo inaugurato lo spazio giovedì”, racconta Enrico Pierri, proprietario del “San Lorenzo”, ristorante di pesce e notevole cantina che in via dei Chiavari gestisce insieme alla moglie Elena Lenzini. Per ricavare spazio esterno, Pierri ha occupato la piazzetta di fronte all’entrata del locale. “In realtà abbiamo sottratto solo 4 posti auto, non erano in fascia blu ma bianca. Abbiamo installato due pedane, sistemato qualche salottino, un po’ di tavoli: i piatti vengono portati dalla cucina con vassoi coperti, seguendo le regole sanitarie. I nostri clienti sono molto contenti di potersi godere un angolo di Roma bellissimo”.
Mangiare sotto le stelle quindi il mood di una città alle prese con una crisi nera che picchia duro sul settore della ristorazione.
Così ecco che in piazza Cavour l’enoteca “Costantini” accoglie ora la gente con calice di bollicine lungo il marciapiede di via Tacito, mentre si ordina una amatriciana davanti a palazzo Spada se si va all'” Osteria La Quercia”, accanto a Campo de’ Fiori. Qui il patron Andrea Monteforte ha messo nella piazzetta 10 tavoli. Via le auto, si banchetta anche da “Grazie a Dio è venerdì” in via dei Capocci a Monti. “Tre tavoli sono su piazza degli Zingari e quattro davanti alla pizzeria – racconta il titolare, Fabrizio Ciannamea – E per fortuna, non ci sono turisti, e i romani vogliono tutti mangiare all’esterno”.
Sedie e ombrelloni erano pronti a sbarcare anche da “Armando al Pantheon” “Peccato però che la mattina che è arrivato il mobilio sono arrivati anche i vigili con la vernice e nello stesso spazio scelto da noi hanno disegnato l’area dedicata ai disabili” , racconta Claudio Gargioli che ora spera la situazione si risolva spostando più in là sosta. Ma se i ristoratori tirano una boccata d’ossigeno, i residenti sono costretti a tapparsi il naso. Natalie Naim, consigliera del I municipio, non ci sta a vedere tavolini ovunque. “Ho fatto le visure e tra il centro storico e Prati sono arrivate negli uffici che dedicati alle pratiche per l’osp 1200 comunicazioni. È un’assurdità. Altro che assembramenti in strada”.
(La Repubblica)